Quale � l’et� pi� bassa per andare in pensione quest’anno? Anche 10 anni prima del previsto


Quando si può andare fino a quasi 10 anni prima quest’anno rispetto ai normali requisiti richiesti? Nel 2025 non sono cambiati i requisiti per collocarsi a riposo che restano così fissati a 67 anni di età e con 20 anni di contributi per la pensione di vecchiaia e con 42 anni e 10 mesi di contributi per gli uomini e un anno in meno per le donne, senza alcun obbligo di raggiungere una determinata età, per la pensione anticipata ordinaria.

Ci sono, però, dei casi in cui è possibile andare in pensione molto prima rispetto ai requisiti fissati. Vediamo quando si può fare e come.

  • Chi può andare in pensione fino a quasi 10 anni prima del previsto e come
  • In quali casi si può andare in pensione a 59-60 anni nel 2025


Chi può andare in pensione fino a quasi 10 anni prima del previsto e come

E’ stata prorogata ancora nel 2025 la possibilità per il personale della Difesa e Sicurezza di andare in pensione prima a 58 anni.

In particolare, per andare in pensione anticipata di ben 10 anni prima quasi, gli Ufficiali dell’Esercito, della Marina e dell’Aeronautica Militare, devono presentare l’apposita domanda, accedendo al portale dedicato ai concorsi del Ministero della Difesa, inserendo le proprie credenziali Spid e Cie, a condizione di soddisfare i seguenti requisiti:

Finanziamenti e agevolazioni

Agricoltura

 

  • 35 anni di anzianità contributiva e minimo 58 anni di età al 31 dicembre 2024;
  • 41 anni di anzianità contributiva al 30 settembre 2024.

Nella richiesta di cessazione dal servizio, si deve indicare come data per il congedamento quella compresa tra il 1 luglio e il 31 dicembre 2025.

Possono andare in pensione fino a 10 anni prima rispetto ai 67 richiesti anche i lavoratori precoci che hanno iniziato a lavorare giovanissimi, che hanno maturato almeno un anno di contributi prima del compimento del 19esimo anno di età, e che possono pertanto usufruire della quota 41. 

Permette, infatti, di uscire con 41 anni di contributi indipendentemente dal requisito anagrafico.

Ciò significa che chi ha iniziato a lavorare a 15 anni può andare in pensione quest’anno a 57 anni di età ma solo alle seguenti condizioni:

  • essere iscritti alla previdenza obbligatoria già prima del 1996;
  • Conto e carta

    difficile da pignorare

     

  • appartenere a una categoria svantaggiata o tutelata come gli invalidi sopra il 74%, i caregivers, gli addetti a lavori usuranti o notturni;
  • avere l’apposita certificazione che attesti il diritto al pensionamento.

Chi va in pensione a 59-60 anni nel 2025

C’è chi poi non riuscendo ad andare in pensione a 57-58 anni di età, può farlo a 59 o 60 anni. Sono, infatti, diverse le possibilità che permettono di lasciare il lavoro a queste età.

Si parte anche in questo caso dalla quota 41, per arrivare all’opzione donna e alla pensione anticipata ordinaria e all’isopensione.

L’opzione donna è un sistema di uscita anticipata valida sia per le lavoratrici dipendenti, pubbliche e private, sia per le lavoratrici autonome, per andare in pensione a 61 anni di età, ma è previsto un anticipo di un anno per ogni figlio, entro un massimo di due anni, per cui si può andare in pensione a 60 anni se si ha un figlio e a 59 anni se si hanno due o più figli.

Non cambia il requisito contributivo, che resta fermo a 35 anni di contributi da maturare entro il 31 dicembre 2024.

Chi ha tra i 59 e i 60 anni di età può andare in pensione anticipata ordinaria se ha maturato i giusti requisiti contributivi richiesti che sono di 42 anni e 10 mesi di contributi per gli uomini e 41 anni e 10 mesi per le donne, indipendentemente dall’età. 

C’è poi il sistema dell’Isopensione che permette anche di anticipare la pensione a 60 anni rispetto ai 67. Si tratta di uno scivolo di accompagnamento all’uscita dal lavoro che serve alle imprese per gestire l’esubero di personale e per evitare licenziamenti.

Microcredito

per le aziende

 

Possono usufruirne solo i lavoratori in esubero di aziende con più di 15 dipendenti e solo tramite la stipula di accordi con le organizzazioni sindacali più rappresentative.

Per chi decide, però, di uscire prima con l’isopensione non è prevista la rivalutazione annua, almeno fino al momento del raggiungimento della normale pensione

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