Ryanair, ecco la proposta di D’Alfonso: «Il mio piano strategico, non è una passerella»


PESCARA. «Possiamo diventare il terzo aeroporto di Roma», diceva al Centro pochi mese fa il presidente della Regione, Marco Marsilio. E lo ha ripetuto venerdì scorso a Dublino durante l’incontro con l’ad di Ryanair, Michael O’Leary, che gli ha annunciato la sua visita a giugno a Pescara ed ha rassicurato la delegazione abruzzese, composta anche dal presidente della Saga, Giorgio Fraccastoro, dal dg Luca Bruni e dal sottosegretario Daniele D’Amario, che l’aeroporto d’Abruzzo, quest’anno, non subirà alcun taglio di rotte nella stagione invernale.

VOLO D’AZZARDO.
Dalla Regione, ieri mattina, è arrivata la conferma che a fine 2025 «l’Abruzzo potrà tagliere il traguardo del milione di passeggeri» e che l’operazione “Ciampino due” non sarebbe un piano, anzi un volo d’azzardo, ma «diventa la sfida che può trasformare l’aeroporto abruzzese nel terzo scalo della Capitale», dice Marsilio.

CRODINI E CAFFÈ.
Sul fronte opposto, il deputato del Pd, Luciano D’Alfonso, afferma che il viaggio a Dublino sarebbe stato una passerella, ma «aldilà dei caffè e dei crodini», aggiunge, «adesso si metta in campo la convenienza di avere un aumento di opportunità». Il parlamentare dem ha parlato ieri mattina in una conferenza stampa indetta per illustrare una sua lettera inviata a Fraccastoro, a Nikola Dobroslavic presidente dell’Euroregione Adriatico-Ionica, a Ivan Jakovcic già parlamentare europeo, titolare del dossier sull’estensione delle Reti TEN-T, a Sandro Mariani presidente della Commissione di vigilanza della Regione Abruzzo e a Luca Telese, direttore del quotidiano Il Centro. Nella lettera, D’Alfonso elenca le sue «ipotesi strategiche per un aeroporto veramente performante» che possono riassumere con un titolo suggestivo: «Un aeroporto bimillenario».

IL FATTORE 30 PER CENTO.
Torniamo a Dublino dove l’ad O’Leary ha rivolto domande sull’Abruzzo e su Pescara. Ha chiesto informazioni sugli alberghi in attività nel capoluogo adriatico durante il periodo invernale; ha voluto sapere quanti e quali Its (Istituti tecnici superiori) operano in regione e quali corsi di laurea ha la facoltà di ingegneria dell’Aquila. «Si è mostrato molto interessato e disponibile», afferma D’Amario, «ed ha ringraziato la Regione per l’abbattimento delle tasse aeroportuali (l’addizionale comunale, ndr) che ci ha permesso di avere il secondo aereo basato e le cinque tratte in più di Ryanair per la prossima stagione estiva. È vero che Ciampino», osserva il sottosegretario con delega al Turismo, «ha un problema di saturazione dei voli».

Ed è anche probabile che l’interessamento di O’Leary nei confronti dell’Abruzzo possa tornare utile a Ryanair, in rotta con il Governo Meloni, per ottenere l’azzeramento delle tasse aeroportuali anche nella Capitale. In questo varco si inserisce la Regione Abruzzo che punta ad accaparrarsi le rotte in eccesso di Ciampino per assumere il ruolo funzionale di terzo aeroporto della Capitale nell’anno del Giubileo. «Accettiamo la sfida», aveva detto Marsilio, «accollandoci i costi dell’addizionale comunale (che spetta a San Giovanni teatino, sede dell’aeroporto, ndr) come hanno fatto la Calabria e il Friuli Venezia Giulia. In cambio Ryanair ci garantisce il 30% di traffico in più». Ovvero, il traguardo di un milione di passeggeri.

IL TELEFONO DI FRACCASTORO.
Ma D’Alfonso, a distanza, ribatte in sette punti che riportiamo di seguito.

Dilazione debiti

Saldo e stralcio

 

1) «Noi vogliamo che l’aeroporto d’Abruzzo prenda la laurea. Ci stiamo avvicinando al 2033 – anno in cui ricorrerà il bimillenario dalla morte di Gesù Cristo, un evento mondiale che verrà celebrato con grandi flussi turistici in arrivo a Roma – e dobbiamo farci trovare pronti, divenendo un’infrastruttura al servizio di questo gigantesco movimento di persone. È importante superare la soglia del milione di passeggeri poiché così potremo essere interlocutori di un’altra fascia di rapporti con il Governo e con l’Europa e diventare hub per i voli internazionali (al momento ospitiamo solo quelli da e verso l’Ue, che sono considerati voli nazionali)».

2) «C’è anche un’altra coincidenza che possiamo sfruttare: i lavori ferroviari e quelli autostradali, che ostacolano la libera circolazione. Dunque l’Europa non può metterci in procedura di infrazione se finanziamo gli spostamenti da e verso il mondo. Occorre negoziare con il Ministero delle infrastrutture e con l’Unione Europea questa libertà di intrapresa e sostegno».

3) «Ma serve anche un Masterplan per ingrandire il sedime aeroportuale, facendo accordi con il contiguo aeroporto militare e con le proprietà esterne confinanti; serve ingrandire lo scalo per attrarre nuovi investitori».

4) «Serve un menu di convenienze e di facilitazioni per chi investe sull’aeroporto d’Abruzzo, occorre attivare una trattativa con Poste, Amazon e Alibaba per aumentare i servizi a terra e di conseguenza gli introiti che possono essere utilizzati per acquistare nuove rotte aeree».

5) «Serve un matrimonio d’interesse con Ferrovie, che aiuti a superare l’acquaragia progettuale di Italfer, per fare una stazione dedicata all’aeroporto e coniugare così ferro e cielo».

6) «Lasciamo in pace il telefono di Fraccastoro, lasciamolo lavorare all’elaborazione di queste misure di convenienza. Dobbiamo fare in modo che lo scalo di Pescara sia un’infrastruttura al servizio dell’euroregione Adriatico-ionica».

7) Infine: «Si convochi un consiglio regionale per stabilire cosa manca e cosa va aggiunto: servono risorse per voli basati a Pescara. So che venerdì c’è stato un colloquio a Dublino, adesso si mettano da parte i caffè e gli aperitivi e si studi un menu di opportunità. Quando ero presidente di regione lo feci, portai qui mister Ryanair e stringemmo accordi con loro e con altri vettori, superando gli oneri fiscali scaricati sui biglietti di viaggio dei voli low cost. Di qui ai prossimi sette anni si può liberare tutta la potenza di questo aeroporto: Fraccastoro ha le caratteristiche per fare bene se non viene strattonato dalle pressioni della politica».

Ps, a fine giornata si innesca anche un botta e risposta dai toni coloriti tra i deputati Guerino Testa, di Fratelli d’Italia, e D’Alfonso, che però poco aggiunge al dibattito sul futuro dell’aeroporto d’Abruzzo che finalmente comincia ad alzarsi di livello. O no?

Assistenza per i sovraindebitati

Saldo e stralcio

 

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