cosa cambia per gli assegni da marzo in poi


A partire dal mese di marzo 2025, i pensionati italiani vedranno alcune importanti variazioni nei loro assegni mensili. Da un lato, l’INPS interromperà il recupero dei conguagli a debito relativi all’anno precedente, determinando una maggiore stabilità nell’importo delle pensioni. Dall’altro, entreranno in vigore le nuove aliquote IRPEF previste dalla riforma fiscale, con effetti diretti sul netto percepito. A ciò si aggiungono le trattenute per le addizionali regionali e comunali, che potrebbero ridurre il valore dell’assegno per molti pensionati. Il risultato di queste novità sarà quindi un assegno mensile che, a seconda della fascia di reddito e della posizione fiscale di ciascun beneficiario, potrebbe subire lievi variazioni rispetto ai mesi precedenti.

Pensioni: cosa cambia per gli assegni da marzo in poi

Nei primi mesi del 2025, l’INPS ha applicato una serie di conguagli fiscali per regolare eventuali differenze emerse sulle ritenute IRPEF dell’anno precedente. Questo ha comportato per alcuni pensionati la necessità di affrontare trattenute straordinarie, applicate direttamente sulle pensioni di gennaio e febbraio. Il meccanismo di conguaglio ha interessato in particolare coloro che, nel corso del 2024, avevano subito un prelievo fiscale inferiore al dovuto e che quindi si sono ritrovati a dover restituire importi più o meno rilevanti.

Per chi percepisce un reddito pensionistico annuo inferiore a 18.000 euro e aveva un conguaglio a debito superiore ai 100 euro, il ricalcolo è stato suddiviso in più rate, consentendo una diluizione della restituzione fino a novembre 2025. Con il mese di marzo, tuttavia, il recupero delle somme dovute è stato completato per la maggior parte dei pensionati, determinando un ritorno alla stabilità degli assegni. Chi nei mesi precedenti aveva visto una riduzione dell’importo percepito, a causa di queste correzioni fiscali, potrà ora contare su una pensione senza ulteriori trattenute straordinarie.

L’impatto della riforma fiscale e le nuove aliquote IRPEF

Un altro fattore che influirà sugli importi delle pensioni a partire da marzo è l’entrata in vigore delle nuove aliquote IRPEF introdotte dalla riforma fiscale approvata con il Decreto Legislativo n. 216 del 30 dicembre 2023. Il provvedimento ha ridefinito la struttura dell’IRPEF riducendo il numero di scaglioni da quattro a tre e prevedendo una diversa ripartizione delle aliquote. La misura mira a semplificare il sistema fiscale e, per alcune fasce di reddito, a ridurre il carico fiscale complessivo.

Questa modifica avrà effetti differenti a seconda dell’importo complessivo della pensione. Chi rientra nei redditi più bassi potrebbe beneficiare di un leggero alleggerimento della tassazione, mentre per chi supera determinate soglie il prelievo fiscale potrebbe risultare inalterato o, in alcuni casi, più elevato. L’INPS applicherà le nuove aliquote già sul rateo di marzo, includendo anche il conguaglio relativo ai mesi di gennaio e febbraio, per garantire l’allineamento immediato alla nuova normativa.



Le addizionali regionali e comunali: nuove trattenute in arrivo


Oltre alle modifiche all’IRPEF, da marzo 2025 scatteranno anche le trattenute relative alle addizionali regionali e comunali riferite all’anno 2024. Queste imposte, calcolate sui redditi dell’anno precedente, vengono applicate in maniera graduale per evitare un impatto eccessivo sui pensionati. La loro suddivisione in rate mensili proseguirà fino a novembre 2025, incidendo in modo variabile sull’importo netto degli assegni pensionistici.

Le addizionali variano a seconda del luogo di residenza del pensionato, poiché ogni Regione e Comune stabilisce autonomamente l’aliquota applicabile. In alcune zone d’Italia, la pressione fiscale locale è più elevata e questo può determinare una riduzione più marcata degli importi percepiti. L’INPS provvede automaticamente alla trattenuta di queste somme, garantendo il corretto versamento ai vari enti territoriali.



Cosa aspettarsi nei prossimi mesi e come monitorare gli importi delle pensioni


Per la maggior parte dei pensionati, il mese di marzo segnerà il ritorno a un importo della pensione più prevedibile, senza più le correzioni dovute ai conguagli. Tuttavia, il peso delle nuove aliquote IRPEF e delle trattenute per le addizionali locali potrebbe influire in modo differente a seconda della fascia di reddito. Chi desidera verificare con precisione l’importo netto della propria pensione può consultare il cedolino disponibile sul sito dell’INPS, dove vengono riportati tutti i dettagli relativi alle trattenute applicate e ai nuovi calcoli fiscali.

Finanziamo agevolati

Contributi per le imprese

 

L’attenzione ora si sposta sulle prospettive future del sistema pensionistico italiano. Nei prossimi mesi, il governo potrebbe introdurre ulteriori interventi di riforma per adeguare il meccanismo previdenziale alle nuove esigenze di sostenibilità economica. Con la prossima Legge di Bilancio 2026, potrebbero essere varate nuove misure per ridurre il carico fiscale sui pensionati con redditi più bassi e garantire un sistema più equo. Nel frattempo, i pensionati dovranno fare i conti con le nuove dinamiche fiscali e monitorare attentamente eventuali ulteriori cambiamenti che potrebbero influire sugli importi percepiti nei prossimi anni.



Source link

***** l’articolo pubblicato è ritenuto affidabile e di qualità*****

Visita il sito e gli articoli pubblicati cliccando sul seguente link

Source link