Il presidente argentino Javier Milei si trova al centro di un’ondata di accuse e critiche dopo la sua promozione della criptovaluta $Libra, che ha innescato una tempesta finanziaria e giudiziaria. Lo scandalo, ribattezzato ‘cripto-gate’, sta scuotendo l’Argentina, con l’opposizione che valuta un possibile impeachment e i mercati in forte calo.
La promozione sospetta e il crollo della criptovaluta
Tutto è iniziato venerdì scorso, quando Milei ha pubblicato su X (ex Twitter) un post in cui elogiava la criptovaluta $Libra, definendola un’opportunità per il finanziamento di piccole imprese e startup argentine. L’annuncio ha immediatamente scatenato una corsa agli acquisti, facendo schizzare il valore della moneta digitale di oltre il 1.000% in poche ore. Tuttavia, appena cinque ore dopo, il presidente ha cancellato il post senza fornire spiegazioni, provocando un crollo altrettanto repentino del valore del token.
Secondo fonti giudiziarie, il movimento speculativo generato dall’intervento di Milei ha causato perdite stimate oltre i 100 milioni di dollari a centinaia di investitori in tutto il mondo. Alcuni trader, entrati nel mercato all’apice della crescita, si sono ritrovati con asset privi di valore nel giro di poche ore.
Indagini e accuse contro Milei e altri protagonisti
Il caso ha rapidamente assunto contorni giudiziari, con almeno 112 querele presentate contro Milei e altri soggetti coinvolti. Il deputato socialista Esteban Paulón ha definito la vicenda “uno scandalo senza precedenti” e ha annunciato di voler avviare il procedimento per l’impeachment del presidente (Fonte: Todo Noticias, 17 febbraio 2025).
Le accuse ipotizzate nei confronti di Milei includono frode, associazione per delinquere e violazione dei doveri di pubblico ufficiale. La magistratura sta inoltre valutando il coinvolgimento di altre figure chiave legate alla criptovaluta $Libra, tra cui:
• Julián Peh, CEO di Kip Network Inc, la società che ha sviluppato il token.
• Daniel Parisini, influencer noto come ‘Gordo Dan’.
• Agustín Laje, economista ultraliberista.
• Martín Menem, presidente della Camera dei Deputati.
• Hayden Mark Davis, rappresentante della Kelsier Ventures, società finanziaria collegata al progetto.
Davis, in particolare, ha dichiarato di sentirsi “in pericolo di vita” e di attendere “indicazioni dal governo su come restituire i soldi agli investitori”.
La difesa di Milei: “Un problema tra privati”
Di fronte alla crescente pressione, Milei ha rotto il silenzio lunedì sera in un’intervista al canale Todo Noticias, prendendo le distanze dallo scandalo. “Coloro che hanno partecipato lo hanno fatto volontariamente”, ha dichiarato il presidente, paragonando l’investimento in criptovalute al gioco d’azzardo: “Se vai al casinò e perdi soldi, qual è il reclamo se sapevi che aveva queste caratteristiche?”
questione tra privati. Tuttavia, le sue parole non hanno placato le polemiche, con molti osservatori che sottolineano come la sua posizione istituzionale abbia contribuito a legittimare l’operazione agli occhi degli investitori.
Effetti sul mercato: crollo della Borsa e timori per l’economia
Lo scandalo ha avuto ripercussioni immediate sui mercati finanziari argentini. Lunedì l’indice S&P Merval di Buenos Aires ha aperto in calo del 3,3%, con titoli che hanno perso fino al 5% del loro valore. Anche i titoli di Stato argentini hanno subito una flessione, con cali fino al 4% per le emissioni in dollari e fino al 3% per quelle in pesos.
Per il momento, la giornata festiva negli Stati Uniti ha evitato ulteriori contraccolpi per le aziende argentine quotate a Wall Street, ma gli analisti temono che le incertezze politiche possano aggravare la già delicata situazione economica del Paese.
Il futuro politico di Milei in bilico
L’opposizione, guidata dal Partito Socialista e dai peronisti, sta preparando una mozione di impeachment che, se approvata, potrebbe portare a un processo politico contro Milei. L’ex presidente Cristina Fernández de Kirchner ha cavalcato lo scandalo, definendo Milei “un truffatore di criptovalute” in un post su X che ha raggiunto oltre 6,4 milioni di visualizzazioni.
Con la magistratura al lavoro e la pressione politica in aumento, il presidente argentino si trova a dover affrontare la crisi più grave della sua giovane amministrazione. Resta da vedere se riuscirà a mantenere il controllo della situazione o se il ‘cripto-gate’ segnerà l’inizio della sua caduta politica.
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