Ordine e disordine dopo le elezioni


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Le elezioni per il rinnovo degli Ordini Regionali si sono appena concluse, e ci consegnano una geografia politico professionale nuova.
Iniziamo con le buone notizie: sono state elezioni estremamente partecipate.
Hanno risposto alla chiamata tra il 30% e il 65% degli elettori.
Solo 5 anni fa, alcuni territori hanno faticato a superare il quorum del 10%.

È un cambio di passo nella rappresentatività degli organi istituzionali. Che si spiega, anche, con la facilitazione rappresentata dal voto online.
Il voto online è stato una battaglia di Altrapsicologia, fortemente voluta proprio per facilitare la partecipazione democratica, e osteggiata da tutte le forze tradizionali attraverso una resistenza passiva durata 10 anni.
C’è voluta una pandemia di mezzo, per adeguarsi a quanto altre professioni e l’ENPAP a guida AP avevano fatto da tempo.

Ma non vogliamo ridurre tutto al voto online.
Ci piace pensare che la maggiore partecipazione in queste elezioni sia il segno di un maggiore interesse delle persone per le istituzioni. Che segue, forse, una maggiore vicinanza delle istituzioni alle persone.
E anche questo è un altro dei cambiamenti fortemente voluti da Altrapsicologia: siamo nati per cambiare l’atteggiamento delle istituzioni, per portarle vicine alle persone, con l’idea che gli Ordini dovrebbero stare là dove sono gli iscritti, in un dialogo costante, aperto e pubblico che noi pratichiamo come stile politico.

I RISULTATI
Partiamo da noi.
Altrapsicologia ha confermato le proprie maggioranze con ampio scarto dove era già al governo: Campania, Lazio, Marche, Sicilia e Veneto. Nel caso della Campania, AP ha avuto un consenso di 10 volte superiore alla seconda lista e il presidente Cozzuto è stato votato dall’86% degli elettori.
Siamo ritornati alla guida in Emilia-Romagna, una regione dove si era lavorato bene, fino agli scomposti agiti di alcuni consiglieri che hanno portato al commissariamento pochi mesi prima della conclusione.
Abbiamo aggiunto Basilicata e Puglia alle regioni che governiamo. Due regioni simbolo: la Basilicata esce da uno stato di arretratezza che l’ha portata ad essere l’unica regione a mantenere il solo voto cartaceo. La Puglia chiude finalmente l’epoca del commissariamento dovuto alle irregolarità elettorali commesse nel 2019.
Queste due regioni diventeranno un simbolo del riscatto democratico: è un impegno preso con gli elettori.

Con l’Abruzzo oggi governiamo 9 regioni, e rappresentiamo da soli il 57 % degli psicologi italiani.
Un carico di fiducia e responsabilità che sentiamo interamente.

Siamo poi in minoranza con 5, 6 o 7 consiglieri in Calabria, Friuli-Venezia Giulia, Liguria, Lombardia, Piemonte, Toscana e Umbria. Una minoranza che interpreteremo in modo leale e al servizio dell’istituzione, senza inutili ostilità.

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In Lombardia l’obiettivo è stato mancato con una differenza di voti minima: 3950 contro 4270, in una regione in cui non eravamo al governo dell’Ordine e dove tutte le forze locali, compresa quella di governo, si sono coalizzate in una sola lista.

A proposito di alleanze, questa volta abbiamo fatto una scelta di campo: AltraPsicologia si è presentata in modo autonomo in tutte le regioni.
Abbiamo scelto di presentarci agli elettori in modo pulito, chiaro, con la nostra storia e il nostro progetto a garantire per noi.
Abbiamo scelto di evitare accordi pre-elettorali che, infrangendosi spesso alla prima curva, non avrebbero garantito quella stabilità necessaria agli Ordini per funzionare bene.

GRANDE CONSENSO, GRANDI RESPONSABILITÀ.
Siamo cresciuti, continuiamo a crescere. Grandi consensi, grandi responsabilità.
AltraPsicologia ha un progetto di governo di qualità, che mette al centro il bene della comunità professionale tutta, senza interessi di quartiere.

Lo spirito con cui ci proponiamo anche a livello nazionale, per la guida del CNOP, è di apertura programmatica con chi ha lo stesso obiettivo, a favore della psicologia e degli psicologi.
Siamo per un governo largo ed inclusivo, a cui possono dare apporto di competenze e pensiero tutte le rappresentanze, anche quelle minori ma con una tradizione e una chiarezza politica.

Purtroppo, nei negoziati in corso sottotraccia per il CNOP, sopravvivono sacche di cultura patriarcale: a fronte di ridicoli comunicati di facciata, in cui si prospetta di concedere qualche ruolo alle donne in quanto donne (e magari anche dei cioccolatini, e un mazzo di rose), dietro le quinte si stanno muovendo gli stessi uomini che da trent’anni designano uomini.

Io sono qui. Sono una presidente donna senza padrini né patrigni, interessata a dialogare con presidenti donne e presidenti uomini liberi da vincoli e con un solo impegno: quello per la professione e per le colleghe e i colleghi.

Come Altrapsicologia siamo pronti a collaborare per un grande progetto nazionale, che riformi la legge istitutiva, la formazione professionale, la deontologia. Che ci permetta di essere interlocutori forti con il mondo esterno.

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Siamo disponibili a farlo da protagonisti, con chiunque condivida l’interesse pubblico e lo stile franco, a favore della comunità professionale.

Abbiamo già dato un chiaro segno di apertura nell’insediamento degli Ordini in cui siamo in minoranza: abbiamo sostenuto con il nostro voto i presidenti proposti dalle maggioranze.

Nessuno ce lo ha chiesto: è stata una nostra iniziativa, purtroppo non ricambiata dalle minoranze negli Ordini in cui siamo in maggioranza.

Il nostro messaggio è chiaro: se c’è la volontà di lavorare insieme, in una logica ampiamente inclusiva, noi ci siamo.

Ma dobbiamo anche dichiarare, con chiarezza, che abbiamo la responsabilità di realizzare comunque il nostro progetto politico: lo dobbiamo alla metà degli psicologi italiani iscritti nelle regioni che governiamo. Lo realizzeremo a prescindere.
Questo non sarà un mandato in cui perderemo tempo in sterili beghe di quartiere.

Per fortuna, non abbiamo padroni o padrini a cui rispondere, non dipendiamo da nessun altro che dalla nostra comunità professionale.
Rispondiamo solo alle colleghe e ai colleghi che vedono in noi un punto di riferimento, libero, aperto, inclusivo.

Abbiamo idee, esperienze, risorse e fiducia interna.
Abbiamo un mandato dalla comunità professionale, che intendiamo assumerci in piena responsabilità.





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