Foto Ipa / IPA-AGENCY.NET
Analisi realizzata da Riccardo Bignardi, Match Analyst associato AIAPC, abilitato presso il Corso Football Match Analyst – LongoMatch Certification: https://www.elitefootballcenter.com/prodotto/longomatch-fast-track/
Vedremo di seguito come gioca il PISA di Filippo Inzaghi: il suo modello di gioco, i suoi principi di gioco, le tattiche utilizzate e i moduli o sistemi di gioco nelle varie fasi.
INTERPRETI
PORTIERI:
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- N.35 Šemper (piede forte destro – 192 cm): ha una presenza imponente in area, riuscendo a coprire efficacemente la porta, è affidabile nelle prese e nelle uscite alte. Oltre alla costruzione dal basso, è capace di impostare il gioco in modo diretto con lanci lunghi e precisi, permettendo alla squadra di variare in fase di costruzione.
DIFENSORI CENTRALI:
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- N.4 Caracciolo (piede forte destro – 185 cm): abile nei duelli aerei e nei contrasti. Partecipa alla costruzione del gioco con passaggi corti precisi e lanci lunghi per innescare azioni offensive, alternando impostazioni dal basso a soluzioni dirette.
- N.5 Canestrelli (piede forte destro – 192 cm): sicuro nei passaggi, prende parte alla costruzione del gioco. Cerca l’inserimento in avanti scambiandosi con i centrocampisti per creare superiorità numerica. Come Caracciolo, alterna impostazioni dal basso a lanci lunghi.
- N.17 Rus (piede forte destro – 188 cm): collabora alla tenuta difensiva della squadra, mostrando sicurezza nel possesso palla e partecipando alla costruzione del gioco dalla difesa. Al termine del primo tempo, è stato sostituito da Arturo Calabresi.
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- N.33 Calabresi (piede forte destro – 186 cm): ha adottato un approccio più prudente, limitando i rischi e optando per passaggi sicuri in fase di possesso, contribuendo a rallentare il ritmo e a contenere le avanzate avversarie.
ESTERNI DI CENTROCAMPO:
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- N.15 Touré (piede forte destro – 188 cm): mostra grande intensità lungo la fascia destra, rivelandosi prezioso in entrambe le fasi di gioco. Spesso cercato dai rinvii del portiere per la sua abilità nel gioco aereo, sfruttando la sua forza di testa per vincere i duelli e far avanzare la squadra, offrendo profondità e continuità nelle ripartenze.
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- N.20 Beruatto (piede forte sinistro – 185 cm): gioca una partita attenta. In fase difensiva mantiene una buona copertura sulla sua fascia, intercettando diverse giocate avversarie e supportando i centrali nelle chiusure. Pur essendo cercato meno in fase di costruzione, si proponeva costantemente, offrendo un’opzione ampia per il gioco.
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- N.3 Angori (piede forte sinistro – 184 cm): subentrato al posto di Beruatto, offre un contributo solido sulla fascia sinistra. In fase di non possesso mantiene la linea compatta, svolgendo soprattutto un lavoro di copertura, senza spingersi troppo in avanti, concentrandosi principalmente sulla protezione e sul controllo del gioco per mantenere la stabilità difensiva fino al termine della partita.
CENTROCAMPISTI:
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- N.6 Marin (piede forte destro – 180 cm): per gestire il possesso palla, si abbassa spesso, lasciando spazio a Piccinini come incursore. Nonostante il suo focus fosse sul dettare i tempi e mantenere il controllo a centrocampo, le poche volte in cui si è inserito in avanti si è reso pericoloso, dimostrando un ottimo tempismo. In fase di non possesso, fornisce un buon supporto ai difensori, aiutando a mantenere la compattezza e l’equilibrio della squadra.
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- N.36 Piccinini (piede forte destro – 184 cm): schierato come centrocampista centrale, in FDP si comporta da incursore, inserendosi con tempismo in area avversaria. Oltre al contributo offensivo, ha offerto un supporto significativo in FDNP, raddoppiando sugli esterni e aiutando i difensori centrali a contenere le avanzate avversarie. La sua capacità di coprire ampie zone del campo e di partecipare attivamente in entrambe le fasi del gioco ha contribuito a mantenere l’equilibrio tattico della squadra.
- N.8 Højholt (piede forte sinistro – 182 cm): entra nei minuti finali della partita con l’obiettivo di gestire il risultato e dare maggiore equilibrio al centrocampo del Pisa. Il suo ingresso ha portato stabilità in fase di possesso e copertura difensiva, contribuendo a rallentare il ritmo e mantenere il controllo del gioco fino al fischio finale.
ALI/TREQUARTISTI:
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- N.32 Moreo (piede forte destro – 191 cm): interpreta un ruolo versatile nella partita. Spesso si accentra, agendo come seconda punta accanto a Lind. In FDP, riempie l’area per lasciare spazio a Touré sulla fascia, alternando movimenti in area con combinazioni centrali insieme a Lind. In FDNP, invece, esercita un pressing alto e intenso, cercando di recuperare palla rapidamente e di limitare l’impostazione avversaria, dando grande energia alla prima linea di pressione del Pisa.
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- N.11 Tramoni (piede forte destro – 175 cm): grazie alla sua agilità e abilità nel dribbling, svolge un ruolo decisivo nella partita. In FDP, si abbassa per ricevere palla, puntando poi la difesa con conduzioni rapide o cercando verticalizzazioni per servire la punta.
In FDNP, arretra fino alla linea del centrocampo, offrendo copertura e contribuendo alla compattezza della squadra. - N.10 Vignato (piede forte destro – 175 cm): entra al posto di Tramoni nella parte finale della partita, assumendo un ruolo simile, ma adattato alla gestione del vantaggio. Contribuisce principalmente attraverso coperture difensive e sfruttando le opportunità di contropiede. Offre supporto arretrando fino a centrocampo per aiutare in FDNP e, quando possibile, cercando di avviare rapide ripartenze, sfruttando gli spazi lasciati dall’avversario.
- N.11 Tramoni (piede forte destro – 175 cm): grazie alla sua agilità e abilità nel dribbling, svolge un ruolo decisivo nella partita. In FDP, si abbassa per ricevere palla, puntando poi la difesa con conduzioni rapide o cercando verticalizzazioni per servire la punta.
ATTACCANTI:
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- N.45 Lind (piede forte destro – 185 cm): svolge il ruolo di punta centrale con intensità e forza fisica. Durante il match si distingue per il pressing aggressivo, mettendo costantemente sotto pressione i difensori avversari e facilitando il recupero palla in zona avanzata. I compagni lo cercano spesso sia in fase di costruzione, dove svolge un ruolo di sponda, sia nella rifinitura, sfruttando la sua abilità nel gioco aereo.
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- N.7 Mlakar (piede forte destro – 183 cm): forte fisicamente, utilizza la sua presenza per proteggere il pallone e mantenere il possesso, aiutando a rallentare il ritmo di gioco. Oltre al lavoro in FDP, da un contributo significativo anche in FDNP, raddoppiando sugli esterni e supportando la squadra nelle coperture laterali, dimostrando un grande impegno nel limitare le offensive avversarie e nel consolidare il risultato.
SISTEMA DI GIOCO
Il Pisa si schiera con un modulo di partenza 1-3-4-3.
In fase di non possesso, il Pisa alterna principalmente due moduli, 1-5-2-3 e 1-5-3-2, a seconda della posizione di Tramoni. Spesso Tramoni si abbassa sulla linea dei centrocampisti per dare maggiore copertura, mentre in altre situazioni rimane più alto, soprattutto nella fase di primo pressing. Gli esterni del centrocampo si abbassano regolarmente sulla linea difensiva, contribuendo a formare una solida linea a cinque.
In fase di possesso, il Pisa alterna un 1-3-1-4-2 e un 1-3-1-3-3. Gli esterni si allineano sulla terza linea, affiancando Piccinini. Marin si abbassa nel ruolo di playmaker, gestendo il possesso palla e distribuendo verso le fasce. Quando Tramoni si avvicina a Piccinini, il Pisa si dispone in un 1-3-1-4-2, con Tramoni a supporto del centrocampo. Se invece Tramoni rimane largo, la formazione passa a un 1-3-1-3-3 con tre giocatori avanzati. In questo caso, Moreo si accentra per occupare il ruolo di seconda punta, fornendo un’opzione di appoggio centrale, mentre gli esterni allargano il gioco per sfruttare la larghezza del campo.
SISTEMA DI BASE: 1-3-4-3
SISTEMA FDP: 1-3-4-2, 1-3-3-1-3
FASE DI NON POSSESSO: 1-5-2-3, 1-5-3-2
FASE DI POSSESSO (FDP):
In fase di costruzione della manovra, l’obiettivo della squadra nella FDP è quello di superare le linee di pressione avversaria, per poter giungere alla finalizzazione.
COSTRUZIONE
La costruzione del Pisa è stata prevalentemente diretta, puntando su lanci lunghi precisi effettuati da Šemper o dai difensori, con poche eccezioni di costruzione bassa. Nel primo tempo, il destinatario principale è stato Lind, la punta centrale, mentre nel secondo tempo la squadra ha cercato più spesso Touré sull’esterno destro, utilizzando raramente la fascia sinistra.
Sia che si tratti di un rinvio dal fondo, sia che nasca da un recupero palla al termine di un’azione avversaria, il Pisa preferisce verticalizzare direttamente. Tuttavia, quando la pressione avversaria è quasi inesistente, si tenta una costruzione bassa affidandosi ai centrali, mantenendo un possesso più ragionato per avanzare in sicurezza.
SVILUPPO
Quando Marin si abbassa, tende a prendere il posto del centrale di competenza, solitamente Canestrelli, nel primo tempo; nel caso di Piccinini, è Rus a lasciare la sua posizione, di conseguenza Calabresi nel secondo tempo.
Questo movimento porta il centrale a salire sulla linea del centrocampo, aumentando le opzioni di passaggio e contribuendo alla fluidità della manovra di sviluppo del Pisa.
In questa fase, il centrocampo neroazzurro si dispone, difatti, in modo scaglionato con Marin più arretrato e Piccinini più avanzato.
RIFINITURA
Questa fase è ciò che i giocatori riescono a fare nel terzo finale di campo.
Nella fase di rifinitura, il Pisa cerca di coinvolgere Tramoni, che tende ad accentrarsi palla al piede, provando il dribbling per creare superiorità numerica nel terzo finale. Gli esterni si mantengono larghi, offrendo opzioni offensive aggiuntive e ampliando il fronte d’attacco.
La squadra cerca spesso anche l’attaccante centrale, Lind che può allargare sull’esterno oppure scaricare rapidamente sul centrocampista di supporto, come Piccinini, che si spinge quasi sulla linea offensiva per dare maggiore presenza e possibilità di combinazioni nell’area avversaria.
FINALIZZAZIONE
Il Pisa di Inzaghi utilizza diversi approcci per cercare la via del gol:
• Grazie alla rifinitura che passa spesso dalla punta centrale Lind, che allarga il gioco sull’esterno, o direttamente verso l’esterno stesso, si punta a cercare Touré, o più raramente Beruatto. Questi portano palla verso il fondo cercando traversoni, talvolta anche cross, verso l’area occupata da Moreo, Lind, l’esterno di centrocampo opposto e Piccinini in inserimento
• Situazioni di 1v1 con Tramoni, che si accentra palla al piede sfruttando il dribbling per superare l’avversario diretto e creare superiorità numerica, aprendo spazi per sé o per i compagni per trovare il tiro.
• Combinazioni tra Tramoni, Lind e Moreo: Tramoni scambia velocemente con Lind o Moreo per creare triangolazioni centrali, sfruttando movimenti rapidi e precisi per smarcare un compagno o liberare una linea di tiro verso la porta.
• Tiri dalla distanza, sfruttati soprattutto dai centrocampisti o dagli esterni d’attacco, rappresentano una soluzione efficace per cercare la finalizzazione nei momenti di stallo o quando l’area è particolarmente bloccata.
LATERALITA’ OFFENSIVA
Il gioco sugli esterni è determinante per il Pisa di Inzaghi, che sfrutta sia i giocatori più fisici, come Touré, Beruatto e Moreo, sia quelli più tecnici e agili, come Tramoni e Vignato. Touré viene cercato molto spesso sulla destra; non essendo a piede invertito, riesce a raggiungere il fondo e a crossare facilmente, mentre Moreo si accentra per riempire l’area. Lo stesso schema viene applicato a sinistra con Beruatto, anche se accade meno frequentemente.
Tramoni, abile nell’1v1 e giocando a piede invertito, tende ad accentrarsi, liberando spazio per Beruatto, anche se poi cerca perlopiù triangolazioni con la punta centrale.
FASE DI NON POSSESSO (FDNP):
PRIMO PRESSING
Il Pisa adotta un high- pressing uomo contro uomo, un approccio aggressivo in cui Moreo e Lind attaccano subito la linea difensiva avversaria, compreso il portiere, cercando di chiudere rapidamente gli spazi. Il resto della squadra segue con marcature a uomo, chiudendo le linee di passaggio sui centrocampisti, il che costringe la squadra avversaria al lancio lungo. Talvolta, il pressing si spinge fino al portiere, mettendolo sotto pressione e inducendo spesso l’avversario a forzare il gioco. I lanci alti sono facilmente intercettati dai robusti e alti difensori neroazzurri, che possono recuperare il possesso.
Se la squadra avversaria riesce a superare la prima linea di pressing, il Pisa si ricompone rapidamente in un 1-5-3-2, con gli esterni che arretrano sulla linea difensiva e l’ala sinistra che ripiega a centrocampo per aggiungere densità. Con il passare dei minuti e in caso di risultato positivo, il pressing si affievolisce, passando a un modello più attendista e compatto per mantenere il controllo del gioco e gestire il vantaggio.
LINEA DIFENSIVA
In FDNP, il Pisa cerca di occupare al meglio tutto il campo, con gli esterni di centrocampo impegnati in duelli 1 contro 1 sugli esterni avversari di competenza. I difensori centrali, invece, gestiscono le marcature sia sul trequartista avversario, che svaria su tutto il fronte d’attacco, sia sulla punta centrale. Gli esterni alti offrono supporto in copertura, seguendo i movimenti dei terzini avversari per bloccare le linee di passaggio.
La linea difensiva è generalmente piatta, ma si scagliona in caso di uscita sull’uomo, in particolare su Vazquez, quando si rende necessario limitare la sua azione. Questa linea lavora a uomo nella zona ed è molto aggressiva a palla scoperta, attuando numerose coperture preventive per restringere gli spazi agli attaccanti avversari, soprattutto in caso di perdita di possesso anche lontano dalla propria difesa.
ATTEGGIAMENTO DEL CENTROCAMPO
Il centrocampo del Pisa mantiene una linea piatta in FDNP, con Piccinini e Marin posizionati sulla stessa linea per garantire compattezza e copertura. Tuttavia, quando Tramoni si abbassa a supporto, il centrocampo assume una configurazione più scaglionata. I due centrocampisti centrali restano vicini per chiudere al meglio gli spazi e, all’occorrenza, offrono supporto nella marcatura sul trequartista avversario, limitando le sue opzioni di gioco e cercando di interrompere le sue linee di passaggio.
LATERALITA’ DIFENSIVA
Gli esterni del Pisa adottano comportamenti diversi in fase difensiva: l’esterno destro (prima Moreo e successivamente Mlakar) mantiene una posizione più alta, allineandosi spesso con l’attaccante centrale, Lind, per conservare una minaccia offensiva anche in copertura. Al contrario, Tramoni, schierato a sinistra, tende ad abbassarsi sulla linea di centrocampo, supportando Beruatto con frequenti raddoppi e seguendo gli spostamenti dell’esterno basso avversario per garantire una copertura più solida sulla fascia sinistra.
I raddoppi e i supporti difensivi vengono inoltre rafforzati dai braccetti difensivi e dai centrocampisti centrali di competenza, che forniscono una protezione aggiuntiva, chiudendo gli spazi e aiutando nel contenimento delle avanzate avversarie sulle fasce.
TRANSIZIONE OFFENSIVA
Quando il Pisa recupera palla, dopo un pressing attento e feroce, oppure dopo un errore avversario, cerca di fare una ripartenza molto veloce, quindi un contropiede, con uno o due passaggi in verticale se c’è la possibilità, dando il minor tempo possibile all’avversario per recuperare. Se però gli avversari ripiegano bene e rapidamente o comunque sono disposti bene in campo, il Pisa può anche aspettare e riorganizzare il possesso palla, partendo da dietro e favorendo una costruzione dal basso.
TRANSIZIONE DIFENSIVA
Quando viene perso il possesso, il giocatore più vicino aggredisce subito il portatore di palla e gli altri compagni si avvicinano agli avversari per chiudere le linee di passaggio, si cerca quindi di non ripiegare per mantenere un atteggiamento offensivo. Capita però che se la squadra è molto sbilanciata si opti per il ripiegamento in quanto non c’è nemmeno il tempo per effettuare una riaggressione.
ANALISI SWOT
PUNTI DI FORZA
• Pressing molto alto che mette in difficoltà l’uscita avversaria
• Ala sinistra (Tramoni) agile e forte nel dribbling, capace di creare superiorità numerica
• Esterno destro (Touré) di grande spinta e fisicità, prezioso nelle transizioni e nel supporto in fase difensiva
• Difensori fisici e alti, forti in marcatura e abili nel gioco aereo, capaci di intercettare i lanci lunghi avversari
• Difensore centrale sinistro (Canestrelli) tecnico e forte nell’anticipo, che contribuisce a recuperare il possesso e a mantenere ordine difensivo
• Punta centrale (Lind) forte nel tenere palla, utile come sponda per la manovra e per far salire la squadra
• Buona organizzazione nella transizione difensiva, con rapida ricomposizione in 1-5-3-2
PUNTI DI DEBOLEZZA
• Poca costruzione dal basso, che porta a perdere palla frequentemente in questa fase
• Esterno sinistro non particolarmente forte in marcatura, rischia di essere superato nell’uno contro uno
• Vulnerabilità alle ripartenze avversarie, con difficoltà nel recupero rapido delle posizioni
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