a che cosa sono dovuti? L’analisi


In questi mesi in Italia molti spostamenti in varie modalità di trasporto, con la conseguenza dei tanti ritardi che stanno accumulando i nostri treni, sembrano resi difficili da una grande quantità di cantieri. Negli scorsi anni sono stati avviati i lavori di varie opere, moltissime si sono aggiunte nell’ambito del PNRR, il 2025 è Anno Giubilare, nel 2026 l’Italia ospiterà, i Giochi Olimpici di “Milano Cortina 2026”, eventi che coinvolgeranno un importante numero di località italiane. Altre opere sono programmate e non ancora avviate. Occorre ricordare che in vari casi i lavori per realizzare determinate infrastrutture ne influenzano altre. Alcune opere sono in dirittura di arrivo, con cambiamenti significativi per i territori interessati.

È il caso della tratta ferroviaria Caserta-Maddaloni-Dugenta, lungo la direttrice nazionale che collega Roma e la Campania con Foggia. La linea attuale a semplice binario attraversa alcune celebri “inquadrature” della Valle di Maddaloni, passando sotto all’Acquedotto Carolino: una linea di rilevanza nazionale attraversata ogni giorno da treni ad alta velocità e che presentava anche passaggi a livello, che da aprile sarà sostituita dalla variante, lasciando l’attuale percorso.

Quali sono le conseguenze di questi cantieri?

Alcuni cantieri di ambito ferroviario hanno un forte impatto anche sulle arterie stradali.

Il mese di gennaio ha visto la chiusura del casello dell’autostrada A4 di Peschiera del Garda per i cantieri della tratta ferroviaria ad alta capacità Brescia-Verona, che dovrebbe essere conclusa entro il 2026. Il casello in questione è strategico per le strutture turistiche e produttive della città gardesana e per il collegamento stradale diretto con Affi, che consente di collegare direttamente la Lombardia alla valle dell’Adige. Si tratta pertanto di un disagio importante per la viabilità stradale, per una modifica che si è protratta fino al 5 febbraio.

Tra le aree alpine, bisogna ricordare la chiusura per l’intero orario 2025 della tratta Fortezza-Brunico in Val Pusteria con sostituzione via bus, che nei mesi di aprile e maggio interesserà anche la tratta Brunico-San Candido. Quando sarà riaperta completamente, il 26 gennaio 2026, in tempo per l’inizio delle Olimpiadi, mediante la Variante Val di Riga il tempo di viaggio tra Bolzano e Brunico si ridurrà di 15 minuti.

La situazione ai Campi Flegrei

Eventi naturali di natura calamitosa hanno un ruolo importante in un territorio eterogeneo e talvolta fragile come quello italiano. A Pozzuoli il 24 dicembre si è verificato uno smottamento sulla storica ferrovia cumana presso la storica stazione di Pozzuoli, rendendo necessaria la sospensione del servizio sull’intera tratta Napoli-Torregaveta. Il crollo si è rivelato più ingente del previsto, trattandosi di una rete fognaria dismessa di epoca antica, profonda 4,5 mt e larga almeno 4 mt, rendendo impossibile il recupero della linea ferroviaria mediante soluzioni temporanee in un’area che negli ultimi mesi è stata interessata da movimenti tellurici. I lavori per la variante di tracciato nell’area interessata si trovavano già in stato avanzato ed è imminente la riapertura dell’intera tratta grazie alla galleria che attraversa l’area flegrea interessata. Pozzuoli vedrà l’attivazione della nuova stazione entro aprile.

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L’estate 2025 vedrà interruzioni importanti, alcune anche già viste in passato, sempre per lavori. La tratta ferroviaria internazionale del Sempione tra Domodossola e Milano sarà interamente chiusa al traffico ferroviario dall’8 giugno al 27 luglio e dal 31 agosto al 12 settembre 2025, con la conseguente soppressione di tutti i treni EC tra Domodossola e Milano, per i quali sarà predisposto un servizio sostitutivo con autobus. In questo caso i lavori si svolgono per interventi di adeguamento a sagoma PC80 della linea Milano-Domodossola, realizzazione del nuovo sistema ERTMS e manutenzione straordinaria dell’infrastruttura.

Lavori, cantieri e ritardi per i treni in tutta Italia: la situazione a Milano

Anche la linea Milano-Genova sarà interessata da lavori, rendendo necessaria l’interruzione totale tra Milano Rogoredo e Pavia dal 26 al 30 aprile. I lavori coinvolgeranno una manutenzione straordinaria del ponte sul Po (tra San Martino e Cava Manara), con interruzione totale dal 21 luglio al 29 agosto, oltre a varie limitazioni di traffico dovute alla circolazione su un unico binario nei periodi precedenti e seguenti.

Dal 28 luglio al 24 agosto 2025 ci sarà l’interruzione di linea di 30 giorni per interventi di realizzazione del nuovo sistema ERTMS anche sulla tratta Varese-Porto Ceresio/Stabio, Varese-Gallarate, Bevera-Stabio, linee che peraltro sono di recente attivazione o riattivazione, che risale al dicembre 2017.

Per chi si sposta nella città di Milano, vi è l’interruzione del Passante dal 28 luglio al 24 agosto, tra Rogoredo e Certosa, per lavori di manutenzione straordinaria all’armamento e interventi di miglioramento dell’accessibilità.

A Roma nei weekend è interrotta la tratta FL1 e FL3 tra Tiburtina e Ostiense per i lavori del nodo Pigneto, dove è prevista una nuova fermata per i treni suburbana. L’intervento è di carattere urbanistico di trasformazione per tutta l’area, e i lavori per la sistemazione della nuova piazza termineranno nel 2029.

Dove rivolgersi per conoscere le informazioni sui cantieri?

La situazione in tutta Italia non appare semplice, per chi deve programmare un viaggio tra scioperi, ritardi e interruzioni del normale servizio dei nostri treni.

Per conoscere le interruzioni, il sito di Trenitalia è stato aggiornato con un’apposita sezione “Infolavori” dove sono indicati i lavori programmati per ogni singola regione amministrativa italiana.

Questo si aggiunge all’interno della sezione “Infomobilità” che già contiene le principali notizie riferite a modifiche alla circolazione.

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Analogamente anche il sito Autostrade.it contiene una sezione dedicata ai cantieri. Per il mese di febbraio l’attenzione in questo caso è rivolta in particolare ai cantieri di Liguria, Marche e Abruzzo, A9 Como-Chiasso.

Il materiale rotabile può essere soggetto a guasti

Gli imprevisti di viaggio possono essere causati dalla rete come anche dal materiale utilizzato. La flotta si sta rinnovando, con l’arrivo di nuovi treni. Anche per la flotta regionale si tratta ormai generalmente di “composizioni bloccate”, sia che si tratti di elettrici, ibridi o a idrogeno.

Quest’anno hanno terminato la loro carriera le carrozze “a piano ribassato”, progetto risalente al 1965 (con la prima serie “Farini”) e innovative per l’epoca sia per gli aspetti di capienza sia per l’accessibilità, su una flotta che arrivò a sfiorare il migliaio di esemplari.

Per l’alta velocità, a partire dal 2025 per 4 anni, sono stati ordinati a Hitachi 36 nuovi treni “Frecciarossa 1000” di seconda generazione. Alcuni convogli ad alta velocità che hanno presentato guasti dall’inizio del 2025 sono ETR 485 che da trent’anni ogni giorno percorrono migliaia di chilometri sulla rete nazionale.

Il 3 febbraio il Genova-Roma ha dovuto terminare la sua corsa a Lastra a Signa, alle porte di Firenze: il fumo, sviluppatosi nel sottocassa per cause ancora in fase di accertamento, sarebbe riconducibile a un possibile corto circuito vettura. Non si sono registrati feriti. La circolazione presso la fermata di Lastra a Signa è tornata regolare in serata, in una giornata caratterizzata da questa emergenza.

Treni, non solo ritardi: gli adeguamenti tariffari in Italia

In questo scenario di lavori e disagi per i viaggiatori si sono viste soppressioni che in alcuni casi sono proseguite nelle ore successive alle previste riaperture per problemi tecnici di vario genere.

In un contesto come questo è difficile per un pendolare dover accettare l’aumento alla tariffa regionale scattato il primo gennaio.

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Da questo punto di vista importante è il passo intrapreso dalla Regione Liguria, dove l’utenza ha dovuto lamentare in gennaio forti disagi, con persone che hanno dovuto affrontare viaggi della durata di diverse ore per percorrere poche decine di chilometri. Le associazioni dei consumatori stimano che il danno subìto dai disagi di lunedì 20 gennaio sulla tratta ligure (in quella data si è vista una quasi totale interruzione in provincia di Savona) ammonti a otto milioni di Euro. A livello nazionale, le associazioni stimano che ritardi e cancellazioni costino agli Italiani 3,16 miliardi di Euro.

La Regione Liguria, committente del servizio ferroviario regionale, è intervenuta con una delibera del 9 gennaio ottenendo di tornare alle tariffe in vigore fino a dicembre 2024, come risulta dai canali di vendita dal 18 gennaio. Per coloro che hanno acquistato il titolo di viaggio con l’aumento previsto per il 2025 è prevista la possibilità di rimborso del maggiore prezzo sostenuto.



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