Boom di stranieri sulle Dolomiti: albergatori a lezione di lingua e cultura


I turisti stranieri sulle Dolomiti sono ormai 6 ogni 10. E con l’arrivo ormai imminente delle Olimpiadi saranno ancora più numerosi. Ma il Bellunese è pronto per un’accoglienza puntuale, su misura? «È necessaria una formazione continua», risponde, senza esitazione, Luca Dal Poz, direttore di Confcommercio Belluno, «non solo in termini di proprietà linguistica, anzi plurilinguistica (magari si cominci anche ad imparare il cinese), ma anche di un’ospitalità attenta alle diverse sensibilità culturali, di costumi, di tradizioni, e pure di religione». Come dire che le Dolomiti e il Bellunese, più in generale, non solo devono essere rispettose delle identità altrui, ma anche di saperle valorizzare.

L’inchino

«Chi si trova bene ritorna, si affeziona, si fidelizza», garantisce Walter De Cassan, presidente provinciale di Federalberghi. Nel suo Hotel “La Baita” di Andraz, sulla strada per il Falzarego, ha accolto l’anno scorso fino a 50 nazionalità.

«Abbiamo così avuto modo di comprendere, ad esempio, che con i giapponesi dobbiamo usare entrambe le mani per porgere le chiavi o il biglietto da visita, le pietanze, oltre che ogni altro oggetto. E l’inchino non deve mai mancare. Con i musulmani, si sa, la cucina non può essere la stessa degli altri commensali. Insomma, la capacità di accoglienza, differenziata per costumi e perfino per religioni, magari con lingua appropriata al seguito, viene molto apprezzata».

De Cassan rileva, tra l’altro, che il turista straniero per la gran parte non è pretenzioso. «È abituato a viaggiare. Quindi sa adattarsi alle situazioni. Però gradisce di essere accompagnato soprattutto attraverso quelle che sono le nuove tendenze di un turismo esperienziale, emozionale. E, va detto, sa anche ripagare le cortesie che riceve».

Ecco, dunque, che Ascom organizza specifici corsi di formazione: di lingua ma anche di cultura, di storia, di comportamenti conseguenti. Magari cominciando, come è ovvio, dall’insegnamento dell’italiano ai propri collaboratori, se questi arrivano dall’estero. «Collaboratori anche stranieri da tenerseli ben stretti, fidelizzati, se, come spesso accade, imparano presto l’arte. E tornano», assicura Sergio Pra, due alberghi ad Alleghe.

Contributi e agevolazioni

per le imprese

 

Gli arrivi

L’anno scorso da gennaio a novembre, sono arrivati in provincia 573.496 stranieri, di una settantina di nazionalità, mentre i turisti italiani sono stati 486.852. Quindi la maggioranza degli arrivi è da oltre confine, mentre i pernotti sono prevalentemente di italiani: un milione e 976 mila presenze contro un milione e 692 mila di quelle nazionali.

Gli alberghi a 3 stelle vanno per la maggiore, nelle prenotazioni, quasi alla pari per italiani e stranieri (575 mila pernotti per i primi, 570 per i secondi). Ma, attenzione: le 4 e le 5 stelle sono preferite dai “foresti” (260 mila pernotti) piuttosto che dagli italiani (186 mila).

Lucia Farenzena, che opera nell’ospitalità complementare (alloggi) rende noto che gli arrivi stranieri (257.912) hanno superato di gran lunga quelli italiani (208.755) anche in questo settore. «Riceviamo prenotazioni di appartamenti non solo dalla tradizionale Europa, ma perfino dalla Cina, dall’Australia. Si preferisce una maggiore libertà di movimento», spiega. Dati in aumento rispetto all’anno precedente.

Da dove arrivano

«Ogni Paese ha le sue sensibilità a cui l’accoglienza deve prestare la massima attenzione, per cui il personale non può essere improvvisato», puntualizza Dal Poz. «Si pensi alla preparazione che deve avere, ad esempio, un cameriere per trattare con un asiatico piuttosto che con un americano, o con un musulmano anziché con un cristiano o un induista».

L’anno scorso sono arrivati (fino a novembre) 76 mila tedeschi, più 20 mila austriaci, ben 62 mila Statunitensi, più di 14 mila sud coreani, 3.500 giapponesi, 2.300 indiani, ben 6.700 cinesi. È ovvio che gli europei hanno rappresentato la stragrande maggioranza, con 29 mila inglesi, circa 34 mila polacchi, più di 28 mila polacchi, 31.645 ceki, più di 38 mila francesi, 28 mila ospiti dei Paesi Bassi. I russi non sono mancati: ce ne sono stati 2.305, gli ucraini ben 3.717. Si sono affacciati sulle Dolomiti anche 6.370 israeliani, ben 12.071 australiani, 2.404 della Nuova Zelanda. Ancora pochi africani, per la verità, appena 1.500, in particolare dall’Egitto e dal Sud Africa.



Source link

Dilazioni debiti fiscali

Assistenza fiscale

 

***** l’articolo pubblicato è ritenuto affidabile e di qualità*****

Visita il sito e gli articoli pubblicati cliccando sul seguente link

Source link