Come giocare in ordine Yakuza e Like a Dragon – Speciale


Un autentico mondo vibrante tra strade e traffici illeciti nel distretto immaginario di Kamurochō.

Che ci crediate o meno, la serie Like a Dragon (ovvero Yakuza) sta per spegnere le 20 candeline. E Kazuma Kiryu, il protagonista indiscusso della serie (e guai a chi affermasse il contrario), ne ha fatta di strada: dalla creazione del proprio clan fino a diventare un simbolo, l’indiscusso Drago di Dojima.

La serie Yakuza, in occidente, Ú sempre stata considerata un po’ di nicchia. La cultura giapponese non era così radicata, i mezzi d’informazione non erano immediatissimi e le voci sul web non mettevano in luce prodotti con un celato potenziale.

Da sempre sono stato un tipo un po’, come dire, “controcorrente”. Non fraintendetemi, quello che intendo Ú che mi piace scovare quelle perle nascoste e, magari, esserne sorprendentemente incantato. E Yakuza, che arrivò localizzato in lingua italiana (incredibile!), mi lasciò una bella sensazione, soprattutto perché mi permise di visitare un Giappone colorato e vibrante, in cui poter anche intrattenere conversazioni (talvolta anche un po’ più pepate) e giocare alla roulette senza paura di perdere soldi reali.

E ai tempi non ero così schizzinoso, anzi, mi stava anche bene che un giapponese parlasse anglosassone. Peccato che i successivi capitoli della saga non furono più localizzati in italiano, penalizzando coloro che non masticano perfettamente la lingua inglese. E può essere un problema, perché questa epopea di Ryu ga Gotoku Ú basata su una narrativa intricata, in cui non mancano momenti dolorosi ma anche di estrema gioia. Perdere un solo passaggio può essere fondamentale.

Ora che mi ci fate pensare, tempo fa ho preso tra le mani la copia di PlayStation 2 che conservo gelosamente del primo Yakuza, appuntandomi prontamente la descrizione dell’esperienza, che ho trovato pressocché approssimativa.

Yakuza ti offre l’opportunità di provare l’esperienza della malavita giapponese, una rete di violenza e corruzione
 in tutta la sua brutalità

Nonostante tutto, devo ammettere di essere molto soddisfatto del successo che sta riscuotendo Like a Dragon, tanto da aver guadagnato nuovamente la localizzazione nel nostro idioma e spostando gli eventi anche fuori al Giappone, ovvero alle Hawaii.

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Mi sono lasciato trasportare dall’affetto che nutro per il brand, ma era doveroso per introdurvi nel topic di questo speciale: come giocare in ordine cronologico Yakuza e Like a Dragon?

Yakuza (2005): complimenti, nel tempo le hanno fatto un ottimo lifting!


Se volessi essere onesto, questo Ú il sesto gioco rilasciato della serie da parte di Ryu ga Gotoku e SEGA. Tuttavia, Ú fondamentale partire proprio da qui per scoprire le origini e avere un quadro più che completo delle vicende di Kiryu e soci. Siamo negli anni ’80, pieno boom economico, con protagonisti il già citato Drago di Dojima e Goro Majima (che tornerà in Pirate Yakuza), con due obiettivi ben definiti.

Kiryu dovrà scoprire come ha fatto a ritrovarsi improvvisamente nei guai, quando una semplice riscossione di un debito finisce male e il suo obiettivo viene ucciso. Dall’altro lato c’Ú Goro, alla scoperta di una vita con una parvenza normale da proprietario di un locale.

Il sistema di combattimento Ú classico: dovremo far man bassa di criminali e malviventi con diversi stili. Non bisogna dimenticarsi delle biciclette, segnali stradali e quant’altro per colpire sempre più pesante. La Millennium Tower, luogo chiave della serie, verrà costruita proprio in questo capitolo. Di cosa si tratta? Beh, dovrete giocare a Yakuza 0 e gli altri sequel per scoprirlo.


Il remake del primissimo Yakuza, quello per PS2 che ha debuttato nel 2005. Kiryu Ú finito in prigione dopo essersi addossato la colpa di un omicidio che non aveva mai commesso. E la vittima di questo delitto non era altri che Sohei Dojima (il boss di Kiryu), un “errore” che Ú costato a questa leggenda non solo 10 anni lontano dai suoi affetti, ma anche l’espulsione dal Clan Tojo.

Come avrete avuto modo di capire, la trama Ú bella fitta e ricca di colpi di scena, ma non starà certo a me spifferavi altro. Vi basti sapere che ci si ritrova sull’orlo di una guerra tra clan della yakuza, in un viaggio di redenzione, amore, umanità e tradimento. Lo sfondo di tutto questo contesto Ú un distretto a luci rosse nel Giappone moderno.

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Anche in questo caso alterneremo diversi sistemi di combattimento e useremo armi improvvisate reperibili un po’ ovunque. E non dimenticate di godervi la vita notturna della città, tra karaoke, cabaret, sale giochi e molto altro ancora.


Troppo presto per concludere la storia, Kazuma Kiryu dovrà vedersela con Ryuji Goda, il drago del Kansai in una guerra senza quartiere tra due clan, ovviamente, rivali. Ci troviamo dinnanzi al remake di Yakuza 2, uno dei capitoli più amati della serie in cui ci sarà spazio per un solo drago.

Dovremo dunque recarci a Sotenbori (Osaka) e negoziare la pace tra i clan rivali, ma Goda non vuole minimamente accantonare la guerra (altrimenti non ci sarebbero scazzottate, no?). Non ci sono alternative, i draghi non devono essere due.

Faremo la conoscenza anche di un nuovo personaggio, la detective Kaoru Saiyama che darà il suo aiuto al Drago di Dojima, mentre verrà svelata la sua personalissima storia. Un capitolo da non perdere!


Le vicende di Yakuza 3 si svolgono esattamente un anno dopo la guerra tra Kanto e Kansai. Kazuma Kiryu e Haruka Sawamura (nome che ora non vi dirà nulla se non avete giocato gli altri capitoli), hanno lasciato le strade di Kamurocho (distretto fittizio di Tōkyō ispirato a Kabukichō) e preso in gestione l’orfanotrofio Morning Glory sull’isola di Okinawa.

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Una nuova vita ordunque, purtroppo però, come spesso accade, Ú difficile cancellare le ombre del passato che minacciano di coinvolgere l’intero orfanotrofio, in un’intricata lotta tra il Clan Tojo e il mondo della politica. Il viaggio del Drago di Dojima continua inesorabile.


Ci proiettiamo nel 2010, sempre a Tōkyō, un anno dopo gli eventi di Yakuza 4. La posta in gioco Ú ancora più alta: ci si ritroverà in una storia caratterizzata da tradimenti e crimini raccontati dal punto di vista di ben 4 protagonisti.

Una sparatoria in un quartiere notturno a luci rosse getterà la città nel caos. Da un “incidente ordinario” per un luogo del genere, uno dopo l’altro gli uomini della criminalità si ritroveranno a bussare alla porta di Kiryu. Non posso svelarvelo, ma sappiate che si tratta di uno dei titoli più emozionanti della saga di Yakuza.

Inoltre, per la prima volta, assumeremo il controllo di vari protagonisti, e ci sarà un po’ di freschezza nel sistema di combattimento, oltre a una profondità narrativa come mai prima d’ora.


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Yakuza 4 ha una storia ben intricata e ricca di colpi di scena. Almeno finora, perché non avete ancora messo mano su Yakuza 5 che si spinge ancora più a fondo nelle vicende.

Sono passati altri 2 anni, Kiryu ha abbandonato il suo passato da “Yakuza leggendario” e il suo rifugio di Okinawa. La sua nuova identità lo ha fatto diventare un tassista, in un angolo del quartiere a luci rosse di Fukuoka. Lasciandosi alle spalle l’orfanotrofio di cui vi avevo accennato, Kiryu scoprirà molto presto che la pace tra il Clan Tojo e l’alleanza Omi sta per rompersi.

E dunque, per proteggere il “sogno” della sua amata, il nostro “eroe” verrà di nuovo trascinato nel vortice della battaglia. I giocatori dovranno seguire cinque personaggi in cinque diverse città giapponesi: il conflitto che verrà tuttavia a crearsi, nessuno avrebbe mai potuto prevederlo.


Quanto le persone sono disposte a sacrificarsi per la propria famiglia? Appena uscito di prigione dopo 3 anni di detenzione, un Kiryu molto più stanco e maturo scopre che Haruka Ú scomparsa dall’orfanotrofio. Essendone lui il responsabile, inizierà a investigare sulla faccenda: gli indizi lo conducono al suo vecchio territorio di Kamurocho, dove scopre che la ragazza Ú stata investita da un’auto ed Ú in coma da allora.

Un capitolo molto toccante e animato dal Dragon Engine, il motore proprietario di Ryu ga Gotoku. Grazie a un engine aggiornato, Yakuza 6 Ú il primo capitolo della serie sviluppato da zero per adattarsi ad “hardware moderni”, con una grafica dettagliata, animazioni ancora più realistiche e transizioni più fluide.

Panorami suggestivi, narrativa toccante, luci ipnotiche e tante attività secondarie come freccette, baseball, karaoke e molto altro ancora. Il titolo inoltre Ú interamente doppiato in giapponese: un po’ come un bellissimo film interattivo. Non perdetevelo!

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Per la prima volta nella serie ci Ú stato un cambio quasi radicale: cambio di protagonista e di genere. Ebbene sì, Yakuza: Like a Dragon Ú un JRPG che ci vede nei panni di Ichiban Kasuga, uno scagnozzo di basso rango della yakuza e ridotto in fin di vita da un uomo di cui si fidava ciecamente e che considerava un padre.

Ichiban viene condannato a 18 anni di prigione per un crimine che non ha commesso (vi ricorda qualcosa?). Senza mai perdere la speranza, questo intrepido eroe scoprirà che nessuno aspetta il suo ritorno e che il clan Ú stato distrutto dall’uomo che rispettava di più. Dopo aver radunato una squadra di scapestrati (o almeno così sembrano), Ichiban e compagni resteranno invischiati in un conflitto che si agita sotto la superficie di Yokohama.

Un’esperienza ricca e unica che ci permetterà di ritrovare anche qualche eroe del passato.


Sequel diretto di Yakuza: Like a Dragon, questo capitolo segna una svolta nel brand: il cambio di nome. Una scelta dettata dagli eventi che si sono decisamente evoluti e che consegnano nelle mani degli appassionati ben due storie ambientate tra le Hawaii e il Giappone.

Due eroi incredibili si ritroveranno in uno dei capitoli più interessanti del franchise. Da un lato ritroviamo Ichiban Kasuga, un inarrestabile sfavorito che ha ben chiaro cosa significhi emergere dopo aver toccato il fondo, dall’altro invece Kazuma Kiryu, un uomo dalla volontà spezzata (dopo tutto quello che ha passato!) che ha perso un po’ la speranza del futuro.

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Anche Infinite Wealth garantirà battaglie GdR dinamiche e frenetiche, in cui il campo di battaglia diventa una vera e propria arma. Potremo anche spassarcela con nuove attività nelle spiagge delle Hawaii e soddisfare le richieste più bizzarre e avvincenti. Qui trovate la nostra recensione.


È vero, si tratta di un spin-off, però non posso ometterlo da questa selezione, soprattutto qualora abbiate da poco terminato Infinite Wealth. E poi tutto ci riporta all’inizio di questo viaggio, ovvero negli stivali d’acciaio di Goro Majima, un uomo che ha perso la memoria e si reinventa come pirata in mare aperto (e questo personaggio si sposa con il contesto).

Goro Majima, lo sapete, Ú un noto ex-yakuza, che si ritroverà naufrago su un’isola remota del pacifico. Non ricordando nemmeno il suo nome, Ú ben determinato a salpare alla ricerca di indizi dei suoi ricordi perduti, accompagnato da un ragazzino di nome Noah, che ovviamente gli ha salvato la vita.

Un conflitto per un tesoro leggendario tra criminali corrotti Ú in arrivo. Dal 21 febbraio ci aspetta un’avventura dinamica caratterizzata da combattimenti a colpi di cannone e attacchi corpo a corpo da vero lupo di mare.


Ovviamente potreste anche optare per un’avventura più classica, e godervi i vari capitoli in base all’ordine d’uscita. Per questo motivo vi lascio l’elenco qui in basso. In ogni caso, se avete deciso di giocarveli tutti, allora posso solo dirvi: avete fatto una scelta davvero saggia! Buon divertimento!

Yakuza (2005) | Yakuza Kiwami (2016)
Yakuza 2 (2006) | Yakuza Kiwami 2 (2017)
Yakuza 3 (2009)
Yakuza 4 (2010)
Yakuza 5 (2012)
Yakuza 0 (2015)
Yakuza 6: The Song of Life (2016)
Yakuza: Like a Dragon (2020)
Like a Dragon: Infinite Wealth (2024)

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