Andrea Delmastro non si dimette ed è Giorgia Meloni in persona a blindarlo. Il sottosegretario alla Giustizia, condannato a 8 mesi per rivelazione di segreto nell’ambito del caso Cospito, resterà al suo posto. “Non mi dimetto, spero ci sia un giudice a Berlino”, dice a caldo. Poi, in una nota scritta a mente fredda, affonda il colpo: “Le sentenze non si commentano, ma quelle politiche si commentano da sole. E questa sentenza si commenta da sola – dice chiaro – Vogliono dire che le riforme si devono fermare? Hanno sbagliato indirizzo. Vogliono dire che il Pd non si tocca? Hanno sbagliato indirizzo”. Una visione della decisione del Tribunale di Roma rinforzata dalla stessa presidente del Consiglio che si è detta “sconcertata” e ha messo in dubbio che il giudizio sia sul “merito” della vicenda. Un altro arriva da Galeazzo Bignami: “Chi tocca il Pd, per certi magistrati, va punito”.
Così, a sera, è Elly Schlein a rimetterle in fila: “Ma questa destra che governa dimenticando chi non riesce a curarsi e chi non riesce a pagare le bollette non si rende conto che in uno Stato di diritto queste dichiarazioni sono tecnicamente eversive?”, dice la segretaria del Pd che in precedenza aveva parlato di “classe dirigente inadeguata” chiedendo a Meloni di farlo dimettere. Un invito liquidato dalla premier con una nota. Il leader del M5s Giuseppe Conte non si dice sorpreso per il mancato passo indietro: “Non avevamo dubbi. Purtroppo. Da Delmastro a Santanché si sentono ormai tutti intoccabili. La principale colpevole di questo grave andazzo è Meloni che chiedeva le dimissioni di tutti dall’opposizione e ha perso la coerenza da qualche parte a Colle Oppio. Poltrone piene di colla per i suoi amichetti”, attacca.
Anche Avs e Più Europa insistono per le dimissioni del sottosegretario, mentre non lo fanno Italia Viva e Azione, forze che si definiscono ‘garantiste’. Matteo Renzi, però, trova il modo – il suo – per puntare il dito contro l’avversario di tante battaglie: “Per un garantista come me, la condanna in primo grado del sottosegretario alla giustizia Delmastro Delle Vedove non cambia nulla. Assolutamente nulla. Per me Delmastro era incapace di fare il sottosegretario alla Giustizia anche prima della (nuova) condanna. Pistole a capodanno, documenti a Donzelli, frasi vergognose sui detenuti, condanna nascosta alla stampa, per non parlare di Biella. Uno come Delmastro non merita di stare al governo per quello che dice, non per le condanne che prende. Uno con la sua storia è un perfetto sottosegretario alla Giustizia solo nella Repubblica delle Banane”, sentenzia sui social, richiamando anche un “tweet invecchiato male” del 2015 in cui Delmastro lo prendeva di mira per aver a suo dire attaccato la magistratura.
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