I primi dati sull’imposta di soggiorno, che finalmente c’è anche a Caserta, non convincono alcuni rappresentanti di categoria.
«È vero che siamo nel pieno della bassa stagione, ma gli introiti dichiarati dal Comune non sembrano proporzionali al numero delle strutture ricettive di Caserta né a quello delle presenze alberghiere», dice Sebastiano Simone, referente provinciale di Federalberghi e responsabile dell’Hotel dei Cavalieri.
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«In effetti, se si sono incassati 8.350 euro, significa che, nel mese di gennaio, si sono registrati 4.152 pernottamenti nelle 85 strutture iscritte alla piattaforma. Il che vuol dire che ogni struttura non ha ospitato più di 48 pernottamenti in un mese. Una cosa poco verosimile se si considera che i soli alberghi più grossi del centro città hanno complessivamente almeno 200 camere. E queso senza considerare i B&B. Dunque, a conti fatti, il dato così com’è farebbe pensare che c’è ancora chi non ha versato la tassa pagata dagli ospiti. Una situazione niente affatto positiva e anche alquanto demotivante per i gestori in regola. Speriamo, dunque, che si effettuino i dovuti controlli e le verifiche per snidare gli evasori e gli abusivi», aggiunge Simone.
Sulla stessa lunghezza d’onda Daniele Garofalo, responsabile Royal, Novotel, Grand Hotel Vanvitelli. «Anche a me le cifre dichiarate sembrano poco congrue – dice -. Ma, siamo in una fase iniziale, molti gestori soprattutto di strutture piccole si stanno ora mettendo in regola. Dunque, sono fiducioso che presto le cose andranno meglio. L’importante, però, è che vengano effettuati i dovuti controlli per evitare che a pagare siano sempre gli stessi. Ma anche a questo serve la piattaforma e, dunque, tutti faranno il propio dovere. Per il bene di tutti e dell’intero comparto».
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Le verifiche
Anche per Onorato Damiano, responsabile della sezione strutture extralberghiere di Confcommercio e titolare di un B&B, la cifra incassata per il mese di gennaio risulta essere alquanto irrisoria, ma, comunque, non inverosimile. «Intanto bisogna vedere se tutti coloro che sono iscritti alla piattaforma Paytours Caserta hanno già versato le quote e se hanno effettivamente lavorato. È stato un periodo molto faticoso. Non mi era mai capitato, Covid a parte, che avessi tante cancellazioni. Fra condizioni meteo avverse, influenze e assoluta mancanza di attrazioni, il movimento turistico è stato lentissimo. Da qui la necessità di correre ai ripari. E l’occasione potrebbe essere proprio l’utilizzo della tassa di soggiorno, la cui destinazione va decisa, come, peraltro, ha già assicurato l’assessore Lasco, al Tavolo del turismo».
E a proposito delle finalità dell’imposta di soggiorno, interviene Lucio Sindaco, presidente provinciale Confcommercio. «Sono fermamente convinto che l’incasso vada tutto destinato al turismo in senso ampio. Sono introiti provenienti dal turismo e perciò è giusto che tornino in questo settore. Quindi – spiega Sindaco – andrebbero investiti principalmente nella comunicazione, perché è questa la vera leva, quella più efficace, per portare in città un maggior numero di turisti e di qualità. Certo, si parla anche di decoro urbano ma non credo sia questa la destinazione giusta, perché comunque parliamo di importi alquanto contenuti e poi il decoro dovrebbe riguardare altri capitoli di spesa dell’amministrazione comunale. Inoltre, nutro qualche perplessità sulle capacità di spesa del Comune: penso, infatti, alla tanto celebrata app turistica, per la cui realizzazione sono stati impegnati 500mila euro e di cui non si sa più nulla. Da qui i timori sull’utilizzo degli introiti e sulle scelte da effettuare. Ma vigileremo – promette Sindaco – e daremo il nostro contributo attivo e fattivo al Tavolo del turismo cercando di manifestare le nostre proposte e le nostre idee. Valorizzare, comunicare, promuovere: il territorio ne ha estremo e urgente bisogno».
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Sul tema della valorizzazione insiste anche Giovani Bo, presidente sezione Turismo Confindustria Caserta. «Questo è uno degli aspetti fondamentali per il rilancio del comparto. Soprattutto nell’epoca dei social e del turismo autogestito. Spesso le persone usano il “fai da te” per organizzare viaggi e vacanze e raggiungerli con gli attuali mezzi di comunicazione è fondamentale. Dunque, sono convinto anch’io che una parte consistente degli incassi che arrivano dalla tassa di soggiorno vadano investiti per tale obiettivo».
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