Cimitero Castelfranco, la risposta della giunta: “Chi ci ha preceduto lo ha lasciato in modo vergognoso”


I soldi che entreranno dagli aumenti della luce votiva delle tombe, andranno a costituire un fondo nel bilancio che verrà reinvestito per risanare progressivamente le strutture cimiteriali. Questa in sintesi la replica tecnica alle contestazioni di Stefano Pertici, il neoconsigliere del Pd, che recentemente ha criticato la scelta dell’amministrazione Mini di aumentare il costo delle luci votive. Un aumento che sulla carta è del 50 per cento, ma in realtà si tratta di 10 euro all’anno per i parenti dell’estinto. Un aumento che però permetterà di andare a creare una riserva di bilancio che nel corso degli anni verrà reinvestita per fare i lavori che non sono stati fatti in passato e che hanno consegnato alla giunta Mini dei cimiteri in condizioni vergognose.“È proprio il caso di dire, mutuando gli umanisti del ‘500 quod non fecerunt barbari fecit Pd ” esordisce l’assessore ai lavori pubblici Monica Ghiribelli. “L’amministrazione precedente – continua l’assessore – ha lasciato i cimiteri, in particolare quello di Castelfranco, in condizioni disastrose e poi hanno il coraggio di criticare la scelta di aumentare il costo delle luci votive. Evidentemente il consigliere Pertici non ha idea o finge di ignorare lo stato imbarazzante in cui versano le strutture cimiteriali”.
E in effetti queste strutture di problemi ne ha assai. Ad esempio, entrando in quello del capoluogo si nota subito a colpo d’occhio il degrado in cui versa l’impiantistica elettrica, che è al limite del tollerabile, ci sono cavi scoperti, giunte dei fili non schermate, porta lampade dell’impianto di illuminazione completamente arrugginiti ed esposti agli agenti atmosferici. Ma i problemi non si fermano al solo impianto elettrico, il che sarebbe già di per sè grave, ma continuano anche andando a vedere le condizioni del cemento armato che in troppi punti lascia scoperte le armature delle strutture. Sulle scale il cemento è addirittura “scoppiato” in più punti e la ruggine dei ferri dimostra come questi non siano problemi recenti, ma dovuti alla trascuratezza accumulata negli anni. Poi c’è il problema delle gronde, i cosiddetti pluviali, che sono stati tolti, (forse rubati essendo di rame?). La loro assenza ovviamente causa problemi di ammaloramento delle parti murarie che vengono bagnate ogni volta che piove. “A questo – precisa l’assessore ai servizi cimiteriali Pino Calò – va aggiunto che non c’è neppure un sistema per portare le bare ai piani superiori, dove si trovano i forni per la tumulazione e nella parte vecchia manca anche un ascensore per consentire l’accesso ai disabili, insomma una situazione intollerabile. Ecco, se i nostri predecessori avessero fatto le manutenzioni e conservato il cimitero in buone condizioni, sicuramente ora non dovremmo andare ad aumentare i costi dei servizi cimiteriali per costituire un fondo nel bilancio da reinvestire in lavori di risanamento. Lo scopo infatti non è quello di lasciare queste risorse nella spesa corrente, ma di andare a reinvestirle proprio sui cimiteri per sanare in vari interventi le situazioni che abbiamo trovato”.
Sulla questione del costo delle inumazioni e delle altre tariffe dei servizi a domanda individuale invece interviene ancora l’assessore Ghiribelli che spiega: “Abbiamo aumentato il costo dell’inumazione perché con le vecchie tariffe il comune per ogni operazione del genere ci rimetteva centinaia di euro. Con le nuove tariffe riusciamo a malapena a stare in equilibrio. In altre parole il comune non ci guadagna niente, ma chiediamo ai parenti dell’estinto di coprire i soli costi vivi”.

Fonte: Comune di Castelfranco di Sotto – Ufficio stampa

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