Neos decollò nel marzo 2002 con un volo leisure da Milano Malpensa a Cap Skirring-Dakar. A bordo del primo Boeing 737-800 I-NEOS c’erano turisti italiani e, pochi giorni dopo, operò un volo da Tel Aviv a Milano Malpensa con una prevalenza di passeggeri israeliani in arrivo. Oggi Neos trasporta 2,3 milioni di passeggeri con una flotta di 16 aerei, che presto diventeranno 18. L’ultimo velivolo è arrivato il 15 febbraio. Inoltre, opera con due Boeing 787-9 di Norse Atlantic Airways in wet lease.
La compagnia vola ancora su Dakar, ma i passeggeri sono in maggioranza cittadini senegalesi integrati in Italia che tornano a casa, un segmento di traffico etnico che si è aggiunto al tradizionale leisure. Non si può più considerare Neos esclusivamente un vettore charter legato ai pacchetti vacanza: nel tempo ha diversificato la propria offerta, mantenendo come core business il trasporto di passeggeri.
Oggi, ad esempio, Neos collega il Kazakistan a La Romana via Milano, oppure Amritsar a Toronto e New York. I turisti italiani volano da New York a Milano, su Palermo e, da giugno, anche su Bari. Dal prossimo marzo riprenderanno i voli per la Cina, mercato chiave per l’incoming verso l’Italia, reso piĂą accessibile dal visto gratuito. Nel frattempo, la compagnia ha investito nel rinnovamento degli interni e degli accessori per i passeggeri, oltre a garantire una cucina di bordo di alta qualitĂ con piatti che valorizzano la gastronomia italiana.
Di questi sviluppi e delle prospettive per il 2024 e il 2025 abbiamo parlato con Aldo Sarnataro.
Come è cambiata Neos in oltre 20 anni?
“Siamo nati come vettore “captive” per il segmento leisure del nostro gruppo, ma nel tempo abbiamo iniziato a operare per altri clienti italiani, dimostrando di poter volare per tutti. Ci siamo poi diversificati all’estero e, da diversi anni, operiamo anche voli di linea. Poi è arrivata la pandemia…”
Cosa vi ha insegnato quell’esperienza?
“Ogni crisi porta con sĂ© opportunitĂ . La pandemia ci ha spinto a evolvere il modello charter verso quello di una compagnia leisure, trasformando tutte le operazioni in voli di linea.”
Quali opportunitĂ ha generato questa trasformazione?
“Abbiamo accelerato il passaggio da vettore charter a compagnia leisure, il nostro core business. La nostra forza è l’esperienza nel settore leisure, che si riflette in ogni dettaglio del prodotto.”
Come è cambiata la vostra filosofia?
“Il nostro obiettivo non è solo trasportare passeggeri da A a B, ma accompagnarli in esperienze di viaggio: vacanze, rientri a casa o scoperte culturali. Questo approccio ha ridefinito il concetto di leisure.”
Neos ha ampliato il proprio modello di business: quali segmenti coprite oggi?
“Restiamo una compagnia leisure per vocazione, ma abbiamo ampliato l’offerta per diversificare e aumentare i volumi. L’internazionalizzazione è un’opportunitĂ straordinaria, soprattutto per il traffico incoming. Ad esempio, Israele è stato un mercato chiave sin dall’inizio, e oggi lo stesso vale per gli Stati Uniti, dove il traffico è diviso equamente tra incoming e outgoing.”
Quali sono le principali rotte etniche?
“Senegal e Nigeria, con cinque frequenze settimanali da quattro scali italiani, sono mercati quasi totalmente etnici. Lo stesso vale per la Nigeria, anche se le dinamiche commerciali sono molto diverse rispetto al Senegal.”
Come si divide il vostro business tra B2B e B2C?
“Circa il 75% delle vendite avviene tramite tour operator, mentre il 25% direttamente tramite Neos. Di questa quota diretta, il 45% è B2C e il 55% B2B (agenzie di viaggio, GDS, OTA).”
Come sta andando la destinazione USA nel 2024?
“Il 2024 ha dato riscontri positivi, grazie al lavoro svolto negli anni precedenti negli Stati Uniti e con le agenzie italiane. Per il 2025 prevediamo una crescita del 20% e il consolidamento del Bari-New York, che sta registrando ottime vendite. Palermo, invece, resta piĂą orientato all’incoming.”
Cosa ci aspetta nel 2025?
“Nessuna nuova destinazione in particolare, ci concentreremo sul consolidamento della rete esistente.”
Come sta andando Lagos, inaugurata a fine ottobre?
“PiĂą lentamente del previsto. Il mercato commerciale in Nigeria ha dinamiche diverse rispetto al Senegal, quindi abbiamo dovuto adattarci, ad esempio attivando il BSP solo di recente. Al momento il traffico è totalmente etnico e non ci sono ancora connessioni con il settore business.”
Quali sono i risultati sui mercati dell’Est?
“Le collaborazioni con Cedok e Itaka in Repubblica Ceca, Polonia e Slovacchia continuano con soddisfazione. Questi mercati rappresentano un’opportunitĂ per Alpitour, permettendo di ottimizzare la capacitĂ aerea e di condividere destinazioni.”
Ci sono nuovi sviluppi per il Kazakistan?
“Continuiamo a trasportare turisti kazaki in Italia e oltre, verso Caraibi e Stati Uniti. Dal prossimo aprile aumenteremo a tre le frequenze settimanali e stiamo lavorando a un code share con Air Astana.”
Come vanno i Caraibi?
“Molto bene per La Romana, Punta Cana e Messico. L’operazione con Costa Crociere su Pointe-Ă -Pitre sta funzionando. Riduciamo invece la capacitĂ su Cuba, che resta un mercato prevalentemente etnico. Cartagena sta andando molto bene e stiamo valutando di separare i voli per migliorare l’offerta.”
E la Giamaica?
“Resiste nonostante l’effetto del cambio sfavorevole e i costi elevati degli hotel. Grazie alla vicinanza con La Romana riusciamo a combinare bene l’offerta. Tuttavia, altre destinazioni nei Caraibi, come le Piccole Antille, sono oggi difficili da servire per i costi e la dimensione degli aerei.”
Come evolve la flotta?
“Abbiamo in arrivo due Boeing 737 MAX, uno a metĂ marzo e l’altro prima dell’estate, portando la flotta a otto di questo modello, accanto a quattro Boeing 737-800 e sei Boeing 787-9 Dreamliner.”
Soddisfatti della partnership con Norse Atlantic?
“Molto. Utilizziamo lo stesso modello di aereo con configurazioni identiche. Norse ha dimostrato grande flessibilitĂ e stiamo giĂ discutendo un rinnovo dell’accordo per l’inverno. Ci piacerebbe sviluppare una vera partnership, magari con assistenti di volo Neos a bordo dei loro aeromobili.”
Marco Finelli
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