ON. URZÌ (FDI) * BOLZANO – CORTE CONTI: «I GIUDICI CONTABILI APPLICHINO LE LEGGI, NON SI SOSTITUISCANO AL PARLAMENTO»


15.09 – venerdì 21 febbraio 2025

Il testo seguente è tratto integralmente dalla nota stampa inviata all’Agenzia Opinione) –

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Urzì (FdI): Bolzano, i giudici contabili applichino le leggi, non si sostituiscano al Parlamento. È apparsa scomposta ed irrituale l’introduzione nella relazione all’inaugurazione dell’anno giudiziario della Corte dei conti da parte della procuratrice regionale Alessia di Gregorio di una aperta critica di merito alle iniziative legislative parlamentari in materia di riordino e funzioni della Corte dei Conti. La principale è quella dell’attuale ministro Tommaso Foti, di FdI.

Alla magistratura spetta un compito fondamentale nell’ordinamento costituzionale, quello di fare rispettare le leggi e non di partecipare al procedimento legislativo con interventi fuori dalle proprie prerogative, proprio nel rispetto della terzietà della magistratura e della sua autonomia rispetto i poteri legislativi (che competono al Parlamento) e esecutivi (che competono al governo).

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Nè appare corretto travisare contenuti, finalità ed impostazione della proposta di legge che invece interviene proprio concettualmente sul principio della trasformazione della Corte dei conti da esclusivo tribunale a struttura di supporto preventivo per assistere la pubblica amministrazione per l’adozione delle migliori prassi e non solo perseguirla ingenerando quella che ormai è riconosciuta come la “paura della firma” che si traduce in lungaggini, farraginosità di procedure, eccessi di cautele e quindi mala amministrazione.

“Occorre intervenire in tempi rapidi per attribuire alla Corte dei conti un nuovo ruolo di supporto agli amministratori pubblici, affinché questi possano trovare in via preventiva una concreta assistenza nell’articolata gestione delle risorse pubbliche – chiarisce la relazione della PdL Foti – e non debbano più rischiare di incorrere in processi per danno erariale che troppo spesso, almeno nel 60 per cento dei casi, si concludono con l’assoluzione determinata dall’infondatezza delle accuse; tali processi, inoltre, hanno ripercussioni negative sulle carriere e alimentano, a livello generale, il circuito della «paura». «Amministrare risorse pubbliche in Italia, soprattutto dopo la torsione pan-penalistica avviata nel 1992, è diventato sempre più rischioso per gli amministratori onesti, poiché la normativa di settore è oggettivamente troppo complessa per chiunque, ivi inclusi gli addetti ai lavori!

È altrettanto indispensabile tutelare la finanza pubblica dagli amministratori infedeli o incapaci e proprio mediante il riconoscimento di un nuovo ruolo della Corte dei conti sarà possibile distinguerli da quelli attenti e prudenti; inoltre, mettendo al riparo questi ultimi dalla responsabilità amministrativa, potrebbe essere più facile individuare le violazioni commesse dai primi, arrivando anche all’allontanamento dalla pubblica amministrazione per evitare ulteriori danni. È, dunque, necessario tutelare gli amministratori onesti, che non devono più temere di svolgere i propri compiti”.

Questi gli obiettivi per modernizzare il Paese che passano anche attraverso una riforma della Corte dei Conti adeguata a preservarne la funzione giudicante ma potenziandone soprattutto quella di supporto alla pubblica amministrazione, in fase preventiva. Indirizzare la pubblica amministrazione, quindi, preservandone l’efficienza, perseguire coloro che abusino del proprio ruolo o si dimostrino oggettivamente inadeguati alla cura del bene pubblico.

Va rilevato in ogni caso come infondati sono anche i continui richiami preoccupati alla abolizione delle sezioni di Trento e di Bolzano ed il trasferimento delle funzioni giurisdizionali a Venezia. L’emendamento del relatore (avulso dal testo della norma Foti) è stato ritirato da tempo (e c’erano peraltro sub emendamenti del sottoscritto che facevano salve le sedi regionali) e quindi ogni riferimento a questo tema appare solo strumentale e infondato. Lo ha dichiarato il capogruppo di FdI in Commissione affari costituzionali della Camera On. Alessandro Urzì.



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