Il ministro Pichetto rompe il tabù: “Appena ci sarà la pace torniamo a comprare gas russo”


Va ricordato che l’Italia, come molti altri paesi europei, di comprare il gas di Mosca non ha mai smesso. L’hub del Tarvisio, dove approdano i gasdotti con i flussi russi, ha visto calare sensibilmente le consegne ma mai azzerarsi. Soprattutto, parte di quello che non arrivava più attraverso le condotte, è stato sostituito con il più costoso gnl trasportato via nave, da Stati Uniti, Qatar e, ancora, Russia

Il primo a rompere il tabù è il ministro per l’Ambiente e lo Sviluppo Energetico Gilberto Pichetto Fratin. “Fatta la pace, si può tornare a comprare il gas russo”, ha detto il ministro a La Stampa. Va ricordato che l’Italia, come molti altri paesi europei, di comprare il gas di Mosca non ha mai smesso. L’hub del Tarvisio, dove approdano i gasdotti con i flussi russi, ha visto calare sensibilmente le consegne ma mai azzerarsi. Soprattutto, parte di quello che non arrivava più attraverso le condotte, è stato sostituito con il più costoso gnl trasportato via nave, da Stati Uniti, Qatar e, ancora, Russia.

Del resto, a differenza del petrolio, il gas russo non è mai stato soggetto a sanzioni. Tagliare completamente fuori dal mercato il primo esportatore al mondo, nonché paese con le più grandi riserve del pianeta, avrebbe avuto un impatto insostenibile per l’economia del Vecchio Continente. Ciò nonostante, rispetto al periodo antecedente l’inizio della guerra in Ucraina, il prezzo del gas è più che raddoppiato, gravando sui bilanci delle famigli e affossando la competitività delle aziende europee a vantaggio dei concorrenti di altri paesi, Stati Uniti inclusi.

Attualmente il prezzo del gas sui mercati europei è intorno ai 50 euro al megawattora ma soltanto due settimane fa aveva sforato i 60 euro. A far scendere velocemente le quotazioni (che restano comunque su valori elevati) sono stati i colloqui intercorsi tra Donald Trump e Vladimir Putin sull’Ucraina. Le prospettive di un’ipotetica pace hanno fatto scendere le quotazioni di 10 euro in pochi giorni.

Nel frattempo il governo italiano sembra non sapere dove sbattere la testa. Alcuni giorni fa il ministro Giorgetti ha annunciato un non meglio precisato intervento per ridurre il peso delle bollette. Al momento non si è ancora visto nulla. Un gas che tornasse su valori più accettabili, toglierebbe molte castagne dal fuoco al governo. Non si dimentichi che in Italia il gas è cruciale anche per l’elettricità, circa la metà viene prodotta da centrali alimentate a metano.

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C’è però da capire come conciliare l’eventuale ritorno alle forniture di Mosca con le richieste di Trump. Il presidente Usa ha minacciato Bruxelles di sanzioni se non aumenteranno gli acquisti di gnl americano (che costa almeno sei volte tanto il gas che arrivava dalle condotte russe). La Commissione Ue sembra orientata ad obbedire all’ordine di Washington, Pichetto Fratin permettendo.

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