Lo speciale di Start Magazine sulle elezioni in Germania. Fatti, commenti e analisi: la cronaca dell’Agi e gli approfondimenti di Pierluigi Mennitti.
Grande attesa per l’appuntamento elettorale di oggi per le legislative in Germania. Il Paese, avvolto dalle incertezze politiche ed economiche, guarda a un eventuale ritorno della Cdu dopo la fine dell’era Merkel, ma teme anche l’avanzata dell’estrema destra di AfD.
PERCHÉ LA GRANDE INDUSTRIA TIFA MERZ
La locomotiva d’Europa tornerà al voto per rinnovare i membri del Bundestag. Le urne saranno aperte dalle 8 alle 18 e circa 61 milioni di persone (su 83 milioni di abitanti) potranno scegliere tra le 29 liste presenti. Per i cittadini tedeschi che vivono all’estero sarà consentito il voto per posta, a condizione che abbiano vissuto nel Paese per almeno tre mesi consecutivi negli ultimi 25 anni.
I PROGRAMMI ELETTORALI DEI PARTITI SU SANITA’ PENSIONI E WELFARE
Le elezioni, che si terranno a turno unico, sono state indette in anticipo rispetto alla naturale scadenza della legislatura – prevista per la fine del 2025 – dopo la caduta dell’esecutivo di Olaf Scholz, sfiduciato dal Bundestag lo scorso 16 dicembre. Ad anticipare questa sfiducia è stata l’uscita dal governo dei liberali dell’FdP – avvenuta il 7 novembre – che ha posto fine all’esperienza della ‘coalizione semaforo’ composta dall’Spd, dai Verdi e appunto dai liberali. Secondo gli ultimi sondaggi, l’incertezza è l’elemento centrale delle votazioni del 23 febbraio, con l’assenza di un partito o di una coalizione nettamente in grado di avvicinarsi alla maggioranza assoluta.
I PROGRAMMI ELETTORALI DEI PARTITI SU ECONOMIA, ENERGIA E FISCO
L’alleanza di centro-destra di Friedrich Merz, l’Unione Cristiano-Democratica e il suo partito gemello bavarese, l’Unione Cristiano-Sociale, si confermano negli ultimi sondaggi in pole position. L’ultima rilevazione prima del voto conferma una netta affermazione di Cdu/Csu. I conservatori sfiorano il 30% (29,9%) in crescita del 6 per cento rispetto al 24% del 2021, con una stima di 220 dei 630 seggi del Bundestag, 23 in più di quatto anni fa. Al secondo posto è salda l’AfD, anche se accreditata di un po’ meno del 22 per cento degli precedenti sondaggi, che raddoppierebbe i consensi e conquisterebbe gran parte dell’ex Germania dell’Est. L’estrema destra Alternativa per la Germania è data al 19,7% (più del doppio del 9,3% del 2021) e di 145 seggi, 62 in più delle ultime elezioni. Resta invece in caduta libera l’Spd, nonostante le speranze del cancelliere uscente Olof Scholz. Al momento non arriverebbe neppure al 16% (15,7) e si fermerebbe a 115 seggi, meno 91 rispetto agli attuali. Se confermato, per i socialdemocratici sarebbe il peggior risultato nel dopoguerra.
COSA SUSSURRANO I SINDACATI TEDESCHI A MERZ, SCHOLZ E WEIDEL
I Verdi sono dati in discesa di 2 punti al 12,7%, che però si traducono in un calo in termine di seggi da 118 a 94. Chi potrebbe brindare, oltre all’AfD, è la Linke. La sinistra è data al 7,5 per cento (+2,6%), con 55 seggi (+16). Vicini alla soglia di sbarramento del 5% sono i rosso-bruni di Bsw. Il partito di Sahra Wagenknecht è accreditato del 4,6%. In forte discesa invece i liberali di Fdp, che perderebbero il 7 per cento e si fermerebbero al 4,5 per cento. Se non ce la facessero ad arrivare al 5%, vedrebbero spazzata via la loro compagine parlamentare che attualmente conta 91 seggi.
I PROGRAMMI DEI PARTITI SU DIFESA E IMMIGRAZIONE
In questo quadro, La Cdu dovrebbe ovviamente cercare alleanze e il partner più probabile sarebbe l’Spd, visto che il leader conservatore Friedrich Merz ha escluso un’alleanza con l’AfD di Alice Weidel. Resta aperta anche l’ipotesi di un governo Cdu/Verdi ma se il sondaggio di YouGov fosse confermato, insieme arriverebbero solo a 314 seggi, due in meno della maggioranza necessaria per governare.
LA GERMANIA SI SPAPPOLA DOPO I CEFFONI DI VANCE
Uno dei temi principali di queste elezioni sarà la condizione economica del Paese. La Germania sta affrontando una doppia recessione (2024, -0.2%; 2023, -0,3%). Scholz, che aveva promesso un nuovo boom economico, ha visto crescere il Pil del 1,4% solamente nel 2022 per poi entrare in una fase di contrazione. In forte crisi risultano anche il settore manifatturiero, pilastro dell’economia nazionale, ma soprattutto l’industria automobilistica tedesca, con Volkswagen che, dopo aver diminuito la produzione interna è diminuita di oltre 730.000 veicoli, ha annunciato il taglio di 35.000 posti di lavoro entro il 2030. Dopo le elezioni di domenica, secondo quanto previsto dalla Legge fondamentale – la Costituzione tedesca – entro 30 giorni, dovrà riunirsi la prima sessione del nuovo Bundestag. A essa si presenterà , per il voto di fiducia, la persona incaricata dal presidente della Repubblica di formare il governo, ovvero il leader del partito che avrà ricevuto più voti.
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