Lavoratori marittimi autonomi denunciano la mancanza di solidarietà verso i lavoratori di MobyCin da parte dei sindacati.

La riunione dei marittimi autonomi che si è svolta il 21 febbraio 2025 nella Chiesa di Portosalvo a Torre del Greco ha portato alla luce gravi preoccupazioni riguardanti la situazione lavorativa dei dipendenti di Moby e Cin.

Durante il dibattito, è emerso un forte disappunto verso l’atteggiamento di alcuni sindacati, accusati di non supportare adeguatamente i lavoratori di Moby e Cin. I marittimi hanno denunciato una mancanza di solidarietà e sostegno concreto, ritenendo inaccettabile che alcuni sindacati si schierino dalla parte delle aziende, minimizzando i problemi dei lavoratori e tradendo la loro fiducia.

Ecco il loro comunicato

Il giorno 21 febbraio 2025, i marittimi autonomi si sono riuniti nella Chiesa di Portosalvo a Torre del Greco per discutere le problematiche che stanno colpendo i lavoratori di Moby e Cin . Alla riunione hanno preso parte figure significative come Michele Battiloro responsabile sindacale , Giovanni Colardo di Cittadinanza Attiva, Catello Colantuono, e Gennaro Bottiglieri della segreteria nazionale di ORSA.

Durante il dibattito, è emersa con forza una preoccupazione condivisa da tutti i partecipanti:la grave mancanza di solidarietà e di sostegno concreto nei confronti dei lavoratori di Moby e Cin, che si trovano ad affrontare una situazione di grave difficoltà.
In particolare, i marittimi esprimono un forte disappunto verso l’atteggiamento di alcuni sindacati, che non hanno mostrato alcun impegno a fianco dei lavoratori, nonostante le evidenti difficoltà legate alla gestione dei periodi di comporto. Questi lavoratori sono stati abbandonati senza nemmeno una presa di posizione pubblica, nemmeno una parola di supporto. La solidarietà sindacale dovrebbe essere un valore fondamentale e una delle colonne portanti della nostra comunità lavorativa, ma purtroppo assistiamo a un allineamento di alcuni sindacati con le politiche aziendali, a discapito dei diritti dei lavoratori.

È inaccettabile che, in un momento così difficile per i lavoratori di Moby e Cin, alcuni sindacati si schierino apertamente dalla parte delle aziende, giustificando con comunicati che minimizzano le problematiche e ignorano i diritti fondamentali dei lavoratori. Questo comportamento, che risulta essere un tradimento nei confronti di chi ogni giorno lotta per mantenere il proprio posto di lavoro, è una dimostrazione lampante della mancanza di etica e di impegno reale da parte di questi sindacati.
Parole vuote, i comunicati farlocchi e il silenzio di chi dovrebbe essere il difensore dei lavoratori, non fanno altro che evidenziare che la lotta per il benessere dei lavoratori non è più una priorità per alcuni rappresentanti sindacali. Questo non è altro che un segnale preoccupante di come il loro impegno stia venendo meno.

In un momento storico in cui i lavoratori di Moby e Cin sono costretti a fronteggiare un’emergenza sociale ed economica, ci aspettiamo che i sindacati si facciano finalmente carico della loro responsabilità e non si rifugino dietro comunicazioni politiche che nulla hanno a che fare con le reali esigenze dei lavoratori. È il momento di azioni concrete, di solidarietà attiva, e non di semplici parole vuote.

invita quindi tutti i lavoratori a riflettere sull’operato di questi sindacati e a valutare se veramente stiano portando avanti gli interessi dei lavoratori e dei loro diritti. La solidarietà non è una parola, ma un impegno che deve essere tradotto in azioni, e i lavoratori devono essere al centro di queste si impegna a continuare la lotta per la giustizia sociale, per il rispetto dei diritti dei lavoratori e per una solidarietà concreta che non si limiti alle parole, ma si traduca in atti di vera tutela e sostegno per chi ogni giorno si impegna a lavorare con sacrificio e dedizione.

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