Lettera aperta ai giornalisti sul Lupo.  Basta fake news.


Sappiamo tutti quanto sia importante una corretta informazione perché l’opinione pubblica possa formarsi una propria idea in un momento storico così complesso e difficile.

Ciò vale anche per i rapporti fra fauna selvatica e attività umane, dove spesso prevale il sensazionalismo, talvolta vera e propria falsità.

In Italia accade fin troppo spesso in relazione al Lupo (Canis lupus).

Lupo (Canis lupus, foto Raniero Massoli Novelli)

Si legge di reintroduzioni di Lupi (mai avvenute in Italia), invasioni (“nelle valli Cuneesi ce ne sono migliaia”) di Lupi (inesistenti), aggressioni a persone da parte di Lupi (mai avvenute) e favole via discorrendo.

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Spesso credenze e suggestioni la fanno da padrone, come in quel caso, avvenuto tempo fa, in cui un cacciatore rimase per ore in balìa di un branco di famelici Lupi…che nessuno (lui per primo) vide mai.

Quando compare un Lupo, vero o presunto, dubbi favole si diffondono: cerchiamo di rimanere nella realtà.

E’ l’esortazione che facciamo al mondo dell’informazione con questa lettera aperta, promossa da Daniela Stabile (attivista animalista), sottoscritta anche da Antonio Iannibelli (fotografo naturalista, G.E.V., studioso di Lupi), Francesco De Giorgio (etologo).

Ringraziamo fin d’ora chi leggerà con attenzione.

Gruppo d’Intervento Giuridico (GrIG)

Gentilissimi tutti,

con la presente, in qualità di esperti e cittadini impegnati da tempo per un corretto rapporto fra fauna selvatica e attività umane, desideriamo proporre elementi di necessaria considerazione perchè sia fornita all’opinione pubblica un’equilibrata e obiettiva informazione sul lupo scevra da sensazionalismi ed elementi privi di riscontro scientifico. 

Negli ultimi anni, la comunicazione messa in atto da molti giornalisti si è dimostrata totalmente priva di nozioni scientifiche, e al contempo colma di inesattezze, nonché di notizie non corrispondenti al vero, basti vedere gli innumerevoli articoli nei quali si parla di fantomatiche reintroduzioni del lupo, quando in realtà, la sua espansione è frutto solo ed esclusivamente di dinamiche naturali, o ai tantissimi casi di cani lupi cecoslovacchi che vengono puntualmente spacciati per lupi, o ai tanti testi filo-allarmistici corredati da titoloni a lettere cubitali “Allarme lupi”, “ALLARME! Lupi avvistati in zone urbane, LA GENTE HA PAURA” , e così via.

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Crediamo fermamente che ci sia bisogno di una comunicazione basata sulla consapevolezza e sul rispetto, sia nei confronti di un animale selvatico che è un componente fondamentali per l’equilibrio ecosistemico, e sia nei confronti degli utenti che invece di imparare, ricevono e assorbono questi scritti in maniera totalmente sbagliata e nociva, l’immagine che viene percepita dalla collettività è unicamente quella insana del lupo cattivo e non per quello che è realmente, un predatore sì ma che, se lasciato in pace, non rappresenta alcun pericolo verso l’ essere umano, in quanto quest’ ultimo non è concepito dal lupo come una possibile preda.

ISPRA, distribuzione del Lupo in Italia (2022)

Negli ultimi tempi assistiamo a una crescente diffusione di notizie allarmistiche sui lupi, spesso prive di un reale fondamento scientifico e basate su episodi decontestualizzati. Titoli sensazionalistici e immagini di lupi avvistati vicino ai centri abitati generano paure infondate tra i cittadini, contribuendo a una percezione distorta della realtà.I lupi, come confermato da studi scientifici e dagli enti di tutela della fauna, non rappresentano un pericolo per l’uomo. Sono animali schivi, il cui ritorno nei nostri territori è segno di un ecosistema più sano. L’aumento degli avvistamenti è dovuto, oltre alla maggiore disponibilità di cibo, anche alla diffusione di fototrappole, videocamere di sorveglianza e smartphone, che permettono di documentare situazioni che in passato passavano inosservate. Inoltre, il disturbo causato da alcune attività umane – come la caccia, il taglio indiscriminato dei boschi, la frammentazione degli habitat e il consumo di suolo – li costringe sempre più spesso a uscire allo scoperto e ad avvicinarsi ai centri abitati.Partecipare agli eventi organizzati da esperti, associazioni di volontari, guardie ecologiche e polizia locale addetta alla fauna selvatica aiuta a conoscere meglio la biologia del lupo. Ad esempio, un aumento degli avvistamenti si registra nei primi mesi dell’anno, quando i giovani lupi in dispersione, non trovando un territorio libero, si avvicinano temporaneamente alle attività umane. Questa fase è naturale e transitoria: come arriva un giovane lupo, così se ne andrà, talvolta nello stesso giorno o nel giro di poche settimane.

Per questo motivo, invitiamo gli addetti stampa e i giornalisti a consultare esperti locali o nazionali di fauna selvatica prima di pubblicare notizie allarmistiche. Questi professionisti saranno lieti di fornire informazioni corrette, consentendo di realizzare articoli basati su dati scientifici. Chi legge saprà apprezzare nel tempo un’informazione responsabile e affidabile.

La protezione dell’ambiente, e quindi anche dei lupi, dipende molto dalla qualità dell’informazione diffusa dai giornali, dai siti web, dai social e da tutti i media. Attenersi ai fatti e rispettare l’articolo 9 della Costituzione italiana, che sancisce la tutela dell’ambiente, della biodiversità e degli ecosistemi, non è solo un dovere professionale, ma un atto di responsabilità verso le future generazioni.

Chiediamo ai media e ai politici di trattare l’argomento con maggiore attenzione, consultando esperti e diffondendo informazioni corrette. Creare allarmismo non solo danneggia la percezione di questa specie protetta, ma alimenta tensioni inutili tra cittadini e istituzioni.”

Lupo europeo (Canis lupus)

– Antonio Iannibelli, fotografo naturalista, guardia ecologica volontaria, studioso di lupi.

La paura del selvatico, in questo caso del lupo, non è biologica, ma culturale.

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Ovvero non appartiene alla nostra storia bio-evolutiva di animali umani, ma da una cultura oscurantista lunga secoli se non millenni, che oggi è il caso di lasciare all’oblìo del tempo.

Diversamente da quanto narrato infatti, i nostri antenati preistorici non vivevano nella paura, ma nell’animalità, cioè avevano piena conoscenza del mondo naturale. Noi a quel modo di percepire e vivere il mondo dobbiamo, anzi abbiamo l’obbligo etico, di riferirci.

Per questo la conoscenza dei lupi, ma anche di altri selvatici, dovrebbe essere quasi scuola dell’obbligo. Invece delle inutili ore di religione o educazione fisica, andrebbero introdotte nelle scuole ore di educazione all’animalità.

In questo senso anche i media possono, devono, fare la loro parte, evitando di seminare terrore antiscientifico, ma invece spronando a conoscere, ad usare un ragionamento scientifico, a tornare ad una logica animale che noi tutti possediamo dalla nascita, ma che ignoriamo, dimentichiamo, neghiamo.

I lupi rappresentano un valore, soprattutto in questi tempi oscuri, un valore per l’ambiente, per la biodiversità, per la società.”

Rewinding Europe, monitoraggio Lupo, 2022

– Francesco De Giorgio. Etologo antispecista. Presidente di Sparta Riserva dell’Animalità 

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Per tutti i motivi sopra riportati, riteniamo che sia di fondamentale importanza, soprattutto in un momento così critico e nefasto per la fauna selvatica, che i giornalisti si avvalgano di quel principio fondamentale chiamato etica, e che si adoperino in una comunicazione sana ed equilibrata, come deontologia comanda, onde evitare allarmismo, isteria collettiva e gente che si sentirà legittimata ad agire con metodi subdoli e irrispettosi delle leggi vigenti.

Il Lupo (Canis lupus) è tutelato ai sensi e per gli effetti di cui all’art. 12 della Direttiva n. 92/43/CEE sulla salvaguardia degli habitat naturali e seminaturali, la fauna e la flora, rientrando negli allegati II e IV, lettera a) ed è specie particolarmente protetta ai sensi dell’art. 2 della legge n. 157/1992 e s.m.i.

E’, inoltre, tutelato in quanto presente nell’Allegato II della Convenzione internazionale relativa alla conservazione della vita selvatica e dell’ambiente naturale in Europa (Berna, 19 settembre 1979), esecutiva in Italia con la legge n. 503/1981.

L’uccisione di un esemplare di Lupo è sanzionata penalmente dall’art. 30 della legge n. 157/1992 e s.m.i., in caso di uccisione da parte di soggetto privo di autorizzazione alla caccia può integrare anche il reato di cui all’art. 625 cod. pen. (furto aggravato ai danni dello Stato).

La diffusione di notizie false o tendenziose riguardo il Lupo può integrare gli estremi dell’art. 656 cod. pen., mentre il procurato allarme può integrare gli estremi dell’art. 658 cod. pen.”

Lupo italiano o appenninico (Canis lupus italicus)

– Gruppo d’Intervento Giuridico Onlus. Associazione ambientalista 

Ultimamente, affrontare serenamente il tema legato alla tutela della Natura, sembra essere un’ impresa davvero ardua; ci si siede un attimo, si accede ai social con la speranza di estraniarsi da tutte le notizie nefaste inerenti alle guerre, ai femminicidi, alla criminalità che ormai ha raggiunto livelli inenarrabili, agli innumerevoli fatti di cronaca nera che purtroppo vedono coinvolti tantissimi bambini, e ci si trova, invece, a essere letteralmente bombardati da articoli sul lupo, un continuo martellamento che ha la funzione di una vera e propria coercizione cognitiva, lupi descritti come demoni enormi e cattivi, lupi onnipresenti e famelici, lupi, e ancora lupi…

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Essendo un’assidua frequentatrice di boschi, sinceramente, non ho mai riscontrato pericolosità negli animali selvatici, fortunatamente, la comunicazione fuorviante messa in atto da molte testate giornalistiche, non mi ha portata a rinunciare alla mia passione…

Oggi come oggi, in un mondo reale davvero violento, è necessario che ogni testata giornalistica si esprima in rispetto di tutti gli utenti che, come me, desiderano essere informati in maniera corretta, e non resi “schiavi” di paure ataviche e ingiustificate.

Valle Isarco, cartello attenti al Lupo

Credo fermamente che sia doveroso, da parte di chi gestisce le testate giornalistiche sui social, intervenire tempestivamente onde alienare e condannare i commenti di tutti coloro che istighino al bracconaggio, o che, in qualche maniera usino un linguaggio offensivo e irrispettoso, anche queste sono forme di violenza a tutti gli effetti che vengono percepite e assorbite da tanti minorenni lasciati, troppo spesso, da soli davanti a un cellulare o a un PC che sia, c’è davvero bisogno di una comunicazione costruttiva e istruttiva, la prepotenza e sopraffazione non devono essere tollerabili. 

Viva il lupo!”

– Daniela Stabile. Attivista/volontaria ma prima di tutto un’utente che respinge fortemente gli attacchi incessanti alla propria mente, e al lupo. 

Con la speranza che si possa intraprendere un cammino davvero istruttivo, e certi di un’ ampia collaborazione da parte dei signori giornalisti affinché il lupo, la fauna selvatica, e gli stessi esseri umani, smettano di essere strumentalizzati, porgiamo i nostri più cordiali saluti.

Francesco De Giorgio 

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Daniela Stabile 

Stefano DeliperiGruppo d’Intervento Giuridico (GrIG) 

Antonio Iannibelli 

qui Lupus in bufala – manuale pratico per un’informazione corretta sul Lupo, predisposto da

LIFE WolfAlps EU (LWA EU), un progetto europeo finanziato nell’ambito del programma LIFE Natura e Biodiversità che mette in campo un partenariato internazionale di venti diversi enti ed è beneficiario del supporto di sei co-finanziatori. Il progetto è iniziato nel settembre 2019 e concluso nel settembre 2024, con lo scopo di migliorare la coesistenza fra il lupo e le persone che vivono e lavorano sulle Alpi, costruendo e realizzando soluzioni che garantiscano la sopravvivenza a lungo termine dell’animale in quest’area.
Facta.news, un progetto di debunking nato ad aprile 2020. Da marzo 2021 è una testata registrata, impegnata quotidianamente nella lotta alla disinformazione. Facta.news è supporter del progetto LWA EU ed è membro dell’International Fact-Checking Network (Ifcn).

Lupo europeo (Canis lupus)

(foto Raniero Massoli Novelli, da mailing list ambientalista, S.D., archivio GrIG)

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