Racconti di donna / Ad Acireale un concorso letterario per raccontare la solidarietà al femminile


L’associazione culturale acese Aci Gaia, da otto anni, indice il concorso letterarioRacconti di donna, che porta anche il nome della professoressa Antonella Calì, prima  presidente di giuria del concorso stesso.
Quest’anno il tema del concorso letterario è quello della sorellanza ed è rivolto a tutte le donne italiane e non, appassionate di scrittura, dagli otto anni in su, chiaramente divise in categorie, per fasce d’età.

“Racconti di donna“, come scritto in una nota stampa, è un concorso che vuole abbattere il luogo comune delle donne che diventano nemiche. Vuole, invece proporre messaggi di sorellanza e solidarietà tra donne.

Abbiamo incontrato Cristina Torrisi, giornalista, scrittrice e presidente di giuria del concorso e Concita Barbagallo, presidente dell’associazione Aci Gaia, per capire meglio come si svolgerà il concorso.

La conferenza stampa di presentazione del concorso

Cristina, quali sono le sue sensazioni e le sue aspettative riguardo l’edizione 2025 di Racconti di donna?

Il concorso ha raggiunto un bel traguardo, crescendo negli anni. Ogni edizione ci ha permesso di riflettere su temi sempre diversi, testimoniando quanto il mezzo della scrittura possa essere catartico. Si lavora sempre con amore e le soddisfazioni sono tante. Racconti di donna è un concorso che ha sempre valorizzato l’universo femminile con tutte le dinamiche ad esso connesso: nel ruolo dell’essere donne, madri, figlie, sorelle, mogli. Le mie sensazioni sono sempre di crescita e paragono “Racconti di donna” ad un grande abbraccio, che accoglie, metaforicamente parlando. Le mie aspettative per il 2025 sono davvero alte.

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Da chi sarà composta la giuria di questa nuova edizione?

Anche se sono la Presidente di giuria, il resto della giuria è un work in progress. Di questa nomina, che mi onora e mi arricchisce, ringrazio la presidente dell’associazione Aci Gaia, organizzatrice del concorso, Concita Barbagallo.
Tengo anche a fare memoria della prima presidente di giuria, prematuramente scomparsa, la professoressa Antonella Cali, il cui nome accompagna ogni edizione del concorso.

Una passata edizione del concorso

Dal punto di vista di giurata, cosa rende un’opera letteraria meritevole di essere premiata e quali sono i criteri di valutazione adottatati per premiare le opere che concorreranno a Racconti di donna”?

Secondo la mia esperienza, osservo sempre che un elaborato sia ben scritto e che abbia un buon contenuto. Che abbia un significato profondo e che trasmetta emozioni, ma ci sono anche tanti altri elaborati diversi, come quelli grafici ed il concorso abbraccia diversi campi. Si può visionare in merito il bando sulla pagina Facebook e scaricarlo attraverso il QR code.

Quali sono le sfide più difficili da affrontare durante il processo di selezione delle opere?

Scegliere non è mai semplice, perchè le opere sono sempre tutte meritevoli, ma grazie alla collaborazione con gli altri giurati, si riesce a tirare le somme.

Quando un’opera letteraria, secondo lei, arriva direttamente al cuore dei lettori e delle lettrici?

Rispondo da scrittrice piuttosto che da giornalista. Credo che questo succeda quando il lettore riesce a compenetrarsi in ciò che viene scritto e a provare le sensazioni e le emozioni raccontate, immedesimandosi in gioia o dolore.

Secondo lei, nelle opere delle scrittrici partecipanti si può parlare della presenza di un pensiero femminista o si evince maggiormente una volontà di creare una rete di sorellanza?

Negli elaborati non ho mai notato la volontà di imporre un pensiero femminista, ho notato invece il bisogno di raccontarsi, di comunicare. Il pensiero di solidarietà che vede unite le donne c’è sempre stato, alla fine, nelle arti. Spero realmente che il tema scelto per il 2025 possa essere un modo per creare una rete ancora più solidale. Un rete che non ci faccia sentire sole, ma più forti nell’affrontare la vita.

Concita, da cosa è nato il concorso Racconti di donna, qual è la volontà, lidea che ha fatto maturare il progetto?

L’idea nasce nel corso della mia esperienza lavorativa a Pavia, una città molto attiva dal punto di vista culturale. Volevo creare un’iniziativa che potesse dare voce alle donne ed ho pensato ad un concorso letterario.

Da presidente dell’associazione promotrice dell’iniziativa, quale valore volete trasmettere attraverso la promozione di questo concorso?

L’obiettivo principale del concorso è quello di dare voce alle donne che, attraverso la scrittura, si raccontano e trasmettono esperienze, emozioni, sensazioni. O che, più semplicemente, danno vita alla propria creatività. associazione Aci Gaia

Quali sono, invece, i valori che portate avanti come associazione?

L’associazione, che fonda le sue radici sullo spirito di gruppo e sul rispetto reciproco, con le attività svolte in questi anni ha sostenuto i valori della famiglia, dando particolare attenzione ai più piccoli, con numerose iniziative ludico-ricreative dedicate ai bambini. L’associazione ha inoltre sostenuto numerose iniziative ambientali, di mobilità sostenibile, come un progetto di bike-sharing con il Comune di Acireale. Racconti di Donna rappresenta invece il progetto più importante per quanto riguarda la nostra attenzione alle pari opportunità.

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Nel corso degli anni come si è evoluta la struttura del concorso?

Le prime edizioni non avevano la sezione dedicata alle giovanissime, agli elaborati di gruppo, la possibilità di presentare elaborati grafici: questi cambiamenti hanno permesso al concorso di raggiungere le scuole, con il positivo contributo dei giovani. Abbiamo in mente altre novità che attueremo già dalla prossima edizione.

Quale fascia d’età ha maggiormente partecipato nelle varie edizioni?

La partecipazione con elaborati che vengono dalle singole partecipanti, e che esprime poi la vincitrice del concorso, è sicuramente quella che vede il maggior numero di partecipanti.
La sorpresa delle ultime edizioni è stata invece la numerosa partecipazione dei ragazzi, che però, partecipano spesso con elaborati o disegni di gruppo.

Sa di qualche opera letteraria che ha partecipato nelle scorse edizioni e che è stata successivamente pubblicata?

Abbiamo avuto modo di seguire qualcuna delle nostre partecipanti, che ha intrapreso la strada della scrittura, utilizzando l’elaborato come spunto per la realizzazione di un testo. Siamo sicuri di vederla presto con qualche pubblicazione.

Secondo lei si può dare concretamente un messaggio positivo e di sorellanza femminile mediante la letteratura e l’arte in generale?

Si certo, noi ci crediamo e pensiamo che il tema di questa edizione debba sfatare un luogo comune, quello che la sorellanza femminile sia una rarità. La letteratura e la scrittura, specialmente tra le più giovani, può e deve essere uno strumento credibile per diffondere questo messaggio.

 Giulia Bella





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