C’รจ chi regala la cittadinanza onoraria, come il Comune di Chivasso amministrato dal sindaco Claudio Castello e della quale i cittadini, praticamente, non se ne fanno nulla, e chi ha deciso che la cittadinanza italiana la fa pagare cara. Carissima: il massimo consentito dalla legge.
E’ il caso di Torrazza Piemonte, comune di tremila abitanti conosciuto ormai per essere base logistica di Amazon.
Torrazza Piemonte ha tracciato una linea netta nel dibattito sulla cittadinanza italiana. Con la delibera della Giunta Comunale del 13 febbraio 2025, il sindaco Massimo Rozzino ha sancito lโadozione del contributo amministrativo massimo previsto dalla Legge di Bilancio 2025: 600 euro per le domande di riconoscimento della cittadinanza โiure sanguinisโ. Una cifra che, secondo il Comune, serve a coprire le spese sostenute per la gestione di pratiche sempre piรน complesse e dispendiose, ma che solleva interrogativi sul reale impatto di tale onere per chi aspira a diventare cittadino italiano.
Il sindaco Massimo Rozzino
La scelta di Torrazza Piemonte: recupero costi o nuovo ostacolo?
Lโintroduzione di questo contributo, che si affianca ad altre spese obbligatorie come il contributo statale di 250 euro e la marca da bollo da 16 euro, rappresenta una novitร significativa nel panorama amministrativo nazionale. Finora, i costi operativi relativi alle pratiche di cittadinanza venivano sostenuti interamente dai Comuni, svuotando le casse degli enti locali. La decisione di Torrazza Piemonte mira quindi a recuperare tali costi, garantendo una gestione piรน sostenibile delle pratiche amministrative. Per maggiori informazioni รจ possibile consultare questo link:ย integrazionemigranti.gov.it.
Tuttavia, si apre il dibattito: 600 euro sono un costo giustificabile per un servizio di riconoscimento della cittadinanza o rappresentano un ulteriore ostacolo per coloro che, per legami di sangue o di nascita, cercano di riavvicinarsi alle proprie radici italiane? La risposta non รจ univoca. Da una parte, il contributo รจ strettamente legato alla necessitร di garantire unโefficiente gestione amministrativa e di evitare che le spese impreviste gravino sul bilancio comunale. Dallโaltra, lโincremento dei costi potrebbe scoraggiare i richiedenti, trasformando un diritto in un โservizio a pagamentoโ e sollevando critiche sul principio di accessibilitร alla cittadinanza.
Una riflessione piรน ampia: vuoi diventare cittadino italiano? Hai da pagare!
Lโinserimento di questa tassa, pur in linea con le nuove disposizioni normative, invita a riflettere sul giusto equilibrio tra necessitร finanziarie dellโamministrazione e il diritto fondamentale alla cittadinanza. Mentre alcuni sostengono che il contributo di 600 euro โ insieme alle altre spese obbligatorie โ rappresenti una misura equa per compensare costi operativi ormai elevati, altri temono che tale onere economico possa diventare una barriera per chi si trova giร in situazioni di vulnerabilitร economica o per chi ha una connessione storica con lโItalia che va ben oltre il mero aspetto burocratico.
La scelta di Torrazza Piemonte, approvata allโunanimitร in sede di giunta, potrebbe presto aprire la strada ad altri Comuni, che potrebbero seguire questo esempio e adottare misure analoghe per gestire in maniera sostenibile lโafflusso di richieste di cittadinanza. In questo scenario, la sfida resta quella di garantire che il recupero dei costi amministrativi non traduca il diritto alla cittadinanza in un lusso accessibile solo a chi รจ in grado di sostenere tali spese.
Lโintroduzione del contributo amministrativo a Torrazza Piemonte segna una svolta storica nel modo di concepire lโaccesso alla cittadinanza italiana. Mentre lโobiettivo dichiarato รจ quello di ottimizzare le risorse comunali, la domanda resta aperta: questi costi, sebbene previsti dalla normativa, sono davvero adeguati o rischiano di trasformarsi in un nuovo ostacolo per chi aspira a riabbracciare le proprie radici italiane? La risposta, forse, dovrร essere cercata in un dialogo piรน ampio tra istituzioni e cittadini, per garantire che il diritto alla cittadinanza rimanga un ponte, e non un muro, verso il futuro.
Quanto costa ottenere la cittadinanza italiana
Ottenere la cittadinanza italiana comporta diversi costi, che possono variare a seconda della modalitร di richiesta. Ecco una panoramica dei principali costi:
-
Contributo Statale: 250 euro, obbligatorio per tutte le domande di cittadinanza, come stabilito dallโarticolo 14 del D.L. 4 ottobre 2018, n. 113.
-
Marca da bollo: 16 euro, necessaria per la presentazione della domanda.
-
Contributo Comunale: A partire dal 2025, i Comuni possono richiedere un contributo amministrativo fino a 600 euro per ciascun richiedente maggiorenne per le domande di cittadinanza iure sanguinis (per discendenza). Non tutti i Comuni applicano questa tariffa, ma chi lo fa, come nel caso di Torrazza Piemonte, ha scelto l’importo massimo consentito.
-
Richiesta di certificati ed estratti di stato civile: Se si richiedono documenti formati da oltre un secolo e relativi a persone diverse dal richiedente, il costo puรฒ arrivare a 300 euro, ridotti a 200 euro se si conoscono esattamente lโanno e il nominativo dellโinteressato.
Totale stimato:
- Senza contributo comunale: circa 266 euro (250 + 16 euro).
- Con contributo comunale massimo (600 euro): circa 866 euro.
Altri costi aggiuntivi:
- Eventuali spese per la traduzione e la legalizzazione dei documenti, obbligatorie se provenienti dallโestero.
- Spese per ottenere certificati nel Paese di origine del richiedente.
โก๏ธ Conclusione:
Il costo totale puรฒ variare notevolmente a seconda del Comune e delle esigenze specifiche della domanda. Tuttavia, a partire dal 2025, la spesa complessiva puรฒ raggiungere facilmente gli 866 euro o piรน, rendendo il processo piรน oneroso rispetto al passato.
***** lโarticolo pubblicato รจ ritenuto affidabile e di qualitร *****
Visita il sito e gli articoli pubblicati cliccando sul seguente link