BADIA POLESINE – “Il cibo è un tema caro a tutti e Coldiretti si pone oggi come interlocutore per la difesa di quello che arriva dall’agricoltura, come nel caso di questa serata”: ha aperto così il neodirettore di Coldiretti Rovigo, Gerardo Forina Rampolla (LEGGI ARTICOLO) questa cena nata quasi tre decenni fa con lo scopo della condivisione e la valorizzazione dei prodotti locali. Luciana Vallese e Giuseppe Tomaini oltre a rappresentare l’agriturismo più longevo del Polesine, aperto nel 1992, sono soprattutto gli organizzatori de la ‘zena co i ossi de majale’ che ha raggiunto venerdì sera (21/02) la 29esima edizione grazie alla collaborazione storica con l’Associazione polesana Coldiretti Rovigo.
C’è chi venerdì l’ha assaporata con tutti i sensi per la prima volta, insieme a chi le ha vissute tutte fin dall’inizio; questo non è solo un mero evento di cucina, ma un’occasione per raccogliere allo stesso tavolo personalità istituzionali, della politica, dell’economia e dell’informazione, favorendo lo scambio di opinioni in un’atmosfera informale, ma cercando di affrontare temi ‘caldi’ e di interesse generale, non solo dell’agricoltura.
Oltre ai numerosi complimenti da parte di tutti per l’ottima riuscita della serata, dopo aver gustato ‘i ossi’ e aver condiviso i piaceri della tavola, sono seguiti i saluti e gli interventi. Salvan ha ribadito che “quando Coldiretti si definisce “forza amica del Paese” non è solo uno slogan e proprio per questo serve il costante rapporto diretto con tutte le istituzioni, per la tutela del consumatore tramite la protezione del settore agricolo, soprattutto ora, in quanto si assiste a prese di posizione sul cibo che viene minacciato da più fronti”.
La lista delle criticità che coinvolgono l’agricoltura, ma anche la comunità polsana, è composta da granchio blu, risalita del cuneo salino, nutrie e grandi carnivori, cambiamenti climatici, speculazioni su energie alternative e molto altro. Ma nelle parole delle istituzioni l’impegno a fare più sistema per condividere soluzioni e, allo stesso tempo, cercare la chiave di volta per esprimere al meglio le grandi potenzialità del territorio. Come si può immaginare, molte eccellenze su cui puntare arrivano proprio dall’agricoltura e dalla pesca.
Un dovere è quello di cercare di avvicinare i giovani ed evitare l’emigrazione, ha riferito l’assessore Mantovan, ma anche di trovare un modo per respirare e mangiare meglio, come ha sottolineato Girardi affermando che il vero segreto per il futuro sarà invecchiare bene considerata l’aspettativa di vita che si è alzata.
La prefetto Tancredi ha affermato, che a 5 mesi dal suo arrivo, può affermare che “il Polesine è una terra stimolante, un’offerta su cui tutti devono ragionare e confrontarsi assieme perché questo territorio merita più di quanto ci si aspetta”. L’assessore Corazzari ha parlato dello stanziamento di 500 mila euro per un progetto in condivisione con i consorzi di bonifica per il contrasto e gestione della nutria.
Il menù delle serata includeva sapore, storia, genuinità e tutela del prodotto italiano. Tutte ricette della cucina popolare che resistono al tempo perché veicolo di ricordi, di storia contadina, ma che anche abbracciano la necessità contemporanea dello ‘spreco zero’. Sorpresa di quest’anno la polenta fatta con la farina di mais ‘morado’ una pannocchia viola con una lunga storia alle spalle presentata da Fabio Ortolan, noto storico della zona e il socio Coldiretti Rovigo che lo coltiva Gherardo Franza.
Erano presenti il prefetto Franca Tancredi, il questore Eugenio Vomiero, il senatore Bartolomeo Amidei e l’onorevole Nadia Romeo, gli assessori regionali Cristiano Corazzari e Valeria Mantovan, il sindaco di Badia Polesine Giovanni Rossi, per i Carabinieri il comandante del reparto operativo Gianfranco Corsetti, la Guardia di Finanza era rappresentata dal comandante Sebastiano Mario Rizzo. Presente anche Gian Michele Gambato vicepresidente della Camera di commercio Venezia Rovigo, Pietro Girardi direttore generale dell’Ulss 5 Polesana, i presidenti dei consorzi di bonifica Roberto Branco per Adige Po e Virginia Taschini per Delta Po assieme ai rispettivi direttori Marco Volpin e Rodolfo Laurenti, Silvio Parizzi ora direttore di Anbi Veneto, Mauro Giuriolo presidente di Bancadria. Infine in sala tutte le rappresentanze di Coldiretti a più livelli.
Tra le new entry e chi invece ha potuto partecipare più volte, unanimità nel ribadire che il Polesine ha grandi potenzialità inespresse. E con la massima disponibilità a fare squadra, senza colori e senza distinzione di grado, appuntamento al prossimo anno per la trentesima edizione che, a gran sorpresa e con grande dispiacere, potrebbe essere l’ultima: Beppe e Luciana, vicini agli 80 anni, si dicono ormai convinti di appendere le chiavi al muro de Le Clementine per il meritato riposo.
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