blitz con 31 persone arrestate


I carabinieri stanno eseguendo, dalle prime luci dell’alba, un’ordinanza di custodia cautelare a carico di 37 indagati, ritenuti appartententi a due clan mafiosi baresi, Strisciuglio e Parisi, dediti al narcotraffico attivi nei territori dei comuni di Bari, Turi e di quelli limitrofi. Il blitz è coordinato dalla Direzione Distrettuale Antimafia di Bari.  

Dei 37 indagati, 15 indagati sono stati colpiti dalla misura della custodia cautelare in carcere, 16 da quella degli arresti domiciliari mentre gli altri 6 sono stati destinatari dell’obbligo di dimora nel comune di residenza con la prescrizione di non allontanarsi dalla propria abitazione nella fascia oraria compresa tra le 22 e le 7 di ogni giorno. 

Il blitz: “Gli ordini anche dal carcere”

In particolare, gli indagati sono ritenuti responsabili, a vario titolo, di numerosi reati: tra questi associazione finalizzata al traffico di sostanze stupefacenti, detenzione e spaccio di sostanze stupefacenti anche con l’aggravante della cessione a soggetti minori d’età, ricettazione e detenzione illegale di armi clandestine, violazione degli obblighi inerenti alla sorveglianza speciale, estorsione aggravata, accesso indebito a dispositivi idonei alla comunicazione da parte di soggetti detenuti, favoreggiamento personale, ricettazione, fraudolento danneggiamento dei beni assicurati, falsità ideologica, violenza o minaccia a pubblico ufficiale, estorsione aggravata dal metodo mafioso, incendio aggravato dal metodo mafioso. 

Il blitz è stato eseguito dai militari del Comando Provinciale di Bari, coadiuvati dal Nucleo Cinofili CC di Modugno e dal 6° Nucleo CC Elicotteri. I provvedimenti scaturiscono dall’indagine denominata ‘Messa a fuoco’, condotta dall’ottobre 2021 al maggio 2023, avviata dopo un incendio doloso di alcuni veicoli a Turi, nel Barese.

L’atto criminoso, secondo le indagini dei carabinieri coordinate dalla Dda, sarebbe avvenuto per una ritorsione contro il clan rivale che avrebbe violato il divieto di spacciare droga a Turi. Parisi e Strisciuglio erano in lotta per il controllo della piazza di spaccio turese, potendo contare su organizzazioni strutturate, al cui interno vi erano ruoli ben definiti, da chi gestiva il traffico in modo complessivo e chi invece si occupava di contabilità o vendita al dettaglio.

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La droga veniva nascosta nelle intercapedini dei box seminterrati e i muretti a secco, per ridurre il rischio di perquisizioni da parte delle forze dell’ordine. Sarebbe stato anche utilizzato, dagli indagati, un linguaggio convenzionale per scongiurare il pericolo di intercettazioni. Le indagini hanno documentato molteplici attività di narcotraffico, anche verso minori, ed episodi di estorsione aggravata dal metodo mafioso, legati alla riscossione di debiti di droga e alla lotta per l’egemonia territoriale. Dopo l’arresto di alcuni promotori di una delle due associazioni, altri membri, tra cui una donna, hanno assunto il controllo delle operazioni illecite, continuando a recuperare i proventi dello spaccio e garantendo la continuità dell’attività criminale.

Gli investigatori hanno scoperto che un gruppo era sotto la direzione di un detenuto che dal carcere dava ordini per gestire il traffico di droga. Gli spacciatori seguivano turni, anche durante le festività, e usavano schede telefoniche intestate a prestanomi, social network e applicazioni di messaggistica per evitare le intercettazioni. Documentate videochiamate tra i membri delle associazioni, inclusi i capi detenuti.

Durante le indagini sono stati effettuati 11 arresti in flagranza di reato, 13 denunce in stato di libertà, il sequestro di oltre 1 kg di droga, una pistola e denaro contante. Il quadro indiziario raccolto dai Carabinieri a carico degli indagati è stato condiviso dalla Direzione Distrettuale Antimafia che ha avanzato la richiesta di emissione di misura cautelare contestando 146 capi di imputazione. Il Gip del Tribunale di Bari, accogliendo la richiesta, ha disposto la cattura dei soggetti.

Dei 37 indagati, 15 indagati sono stati colpiti dalla misura della custodia cautelare in carcere, 16 da quella degli arresti domiciliari mentre gli altri 6 sono stati destinatari dell’obbligo di dimora nel comune di residenza con la prescrizione di non allontanarsi dalla propria abitazione nella fascia oraria compresa tra le 22.00 e le 7.00 di ogni giorno. 

notizia aggiornata alle 11.08



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