Il caro energia picchia duro. E la tentazione di fare da soli la propria energia è sempre più forte. Per riuscirci occorre però una programmazione degli interventi possibili. Valutare il tempo di ritorno della spesa è la strategia per scegliere quali siano i miglioramenti tecnologici da fare prima. E gli incentivi fiscali, i contributi a fondo perduto e sulle tariffe dell’energia prodotta sono determinanti della scelta. Ecco la road map per non farsi sfuggire scadenze importanti che possono ridurre di molto il recupero delle spese e portare presto a ridurre la bolletta.
Le caldaie a condensazione e i sistemi ibridi
Detrazioni finite per le caldaie a condensazione a combustibili fossili, compensate però dal crollo dei prezzi. I sistemi ibridi di riscaldamento, che combinano una caldaia a condensazione con una pompa di calore, rientrano nell’ecobonus (detrazione al 50% per il 2024 e poi al 36% dal 2025) oppure nel bonus casa (con le stesse aliquote) oppure nei contributi del Conto Termico 2.0 (ancora in vigore). È attesa la modifica del Conto termico nella versione 3.0 che dovrebbe ampliare le situazioni incentivate.
Fotovoltaico villette e condomini
Si applica il bonus casa con le sue regole. In alcune regioni sono stati previsti incentivi locali. Ad esempio, in Friuli-Venezia Giulia è stanziato, per il 2025, un contributo a fondo perduto sino ad esaurimento fino al 40% del costo totale dell’intervento, comprensivo anche di sistemi di accumulo. È quindi consigliabile fare domanda il prima possibile per assicurarsi l’accesso agli incentivi.
Fotovoltaico in condominio e comunità energetica
La realizzazione di un gruppo di autoconsumo in condominio per accedere agli incentivi previsti dal decreto Cacer (Comunità di Autoconsumo e di Energia Rinnovabile), deve rispettare alcune scadenze precise. Per la costituzione del gruppo di autoconsumo, non ci sono scadenze specifiche ma è necessario che il gruppo sia formalmente costituito prima di presentare la domanda per i contributi Pnrr. La richiesta di accesso al contributo a fondo perduto – fino al 40% dei costi ammissibili – deve essere presentata entro e non oltre il 31 marzo 2025, anche se il Governo sta lavorando per una proroga del termine del 31 marzo ma al momento non ci sono conferme. L’entrata in esercizio degli impianti deve avvenire entro 18 mesi dalla data di ammissione al contributo e comunque non oltre il 30 giugno 2026. La domanda di accesso alle tariffe incentivanti per l’energia condivisa deve essere presentata il prima possibile e comunque non oltre 120 giorni dalla data di entrata in esercizio dell’impianto.
Fotovoltaico da balcone, mini eolico, solare termico
Seguono la detrazione propria delle manutenzioni edilizie o bonus casa: la detrazione al 50% per il 2024 (e poi al 36% dal 2025), per coloro che sono proprietari o abbiano sull’immobile altro diritto reale. L’Iva è agevolata al 10%.
Vetrate panoramiche
Anche per le Vepa, le vetrate panoramiche amovibili, valgono gli stessi termini. Occorre ricordare che le vetrate devono essere facilmente ridotte a pacchetto, proteggere da pioggia e vento, ridurre i rumori e la dispersione termica, riguardare balconi aggettanti dal corpo dell’edificio o logge rientranti all’interno dell’edificio, e migliorare l’efficienza energetica dell’edificio.
Bonus mobili “storico”
Il bonus mobili nella versione “storica” è stato prorogato sino a tutto il 2025, probabilmente non lo sarà più oltre. Spetta per gli acquisti di mobili e elettrodomestici nuovi sino ad un massimo di 5 mila euro, e consiste nella detrazione del 50% in dieci anni solo nel caso che nell’unità abitativa (anche seconda casa) siano stati effettuati interventi di manutenzione straordinaria, restauro e risanamento conservativo, ristrutturazione edilizia, ricostruzione o ripristino a seguito di eventi calamitosi, a condizione che sia stato dichiarato lo stato di emergenza. Per quel che riguarda i grandi elettrodomestici, la norma limita il beneficio all’acquisto di apparecchi di classe energetica non inferiore alla A per i forni, alla classe E per le lavatrici, le lavasciugatrici e le lavastoviglie, alla classe F per i frigoriferi e i congelatori, se per quelle tipologie è obbligatoria l’etichetta energetica. Si applica all’acquisto dei grandi elettrodomestici sprovvisti di etichetta energetica: frigoriferi, congelatori, lavatrici, lavasciuga, asciugatrici, lavastoviglie, apparecchi di cottura, stufe elettriche, piastre riscaldanti elettriche, forni a microonde, apparecchi elettrici di riscaldamento, radiatori elettrici, ventilatori elettrici, apparecchi per il condizionamento.
Bonus elettrodomestici green
Arriverà probabilmente i primi di marzo il provvedimento attuativo del bonus elettrodomestici green. Si tratta del rimborso parziale di quanto speso, probabilmente con un sistema a sportello (e non con “click day” on line), nel limite del 30%, con un massimo di 100 euro (200 euro per le famiglie con Isee inferiore a 25.000 euro), per l’acquisto degli elettrodomestici di classe energetica non inferiore alla B, prodotti in Europa.
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