L’intelligenza artificiale rivoluziona le agenzie di stampa? Il dibattito FNSI alla Dire tra innovazione, velocità e sfide etiche


Le nuove tecnologie al centro del corso di formazione per giornalisti organizzato dalla Federazione Nazionale della Stampa Italiana

Pubblicato:24-02-2025 18:39

Ultimo aggiornamento:24-02-2025 18:39


ROMA – Si è svolto oggi, presso la sede dell’agenzia di stampa nazionale Dire, il corso di formazione per giornalisti organizzato dalla Federazione Nazionale della Stampa Italiana (FNSI) dal titolo “L’intelligenza artificiale rivoluziona le agenzie di stampa? Tra innovazione, velocità e sfide etiche”. Un appuntamento che ha visto un’ampia partecipazione, con oltre 80 giornalisti presenti in sala, a testimonianza dell’interesse crescente verso un tema che sta trasformando profondamente il mondo dell’informazione.

A introdurre i lavori è stato Tommaso Polidoro, consigliere FNSI, che ha evidenziato l’importanza della formazione continua per i giornalisti, sottolineando come l’Intelligenza Artificiale stia ridefinendo le modalità di produzione e distribuzione delle notizie. “Restare al passo con i tempi è fondamentale per affrontare le nuove sfide del giornalismo digitale”, ha dichiarato Polidoro aprendo la giornata di lavori.

Il primo intervento è stato quello del direttore della Dire, Nico Perrone, che ha tracciato un ampio excursus storico sulle agenzie di stampa, ripercorrendo il cammino della Dire dalla sua nascita nel 1988 con Tonino Tatò, passando per le trasformazioni del giornalismo negli anni di Tangentopoli, fino alla rivoluzione digitale che ha cambiato il volto stesso delle agenzie. Un percorso che ha mostrato come il mondo dell’informazione abbia dovuto adattarsi costantemente alle nuove tecnologie, da Internet alla produzione automatizzata di contenuti.

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Successivamente è intervenuto Piero Bonito Oliva, caposervizio di dire.it, che ha approfondito il tema dell’Intelligenza Artificiale e della sua applicazione al giornalismo. L’intervento ha preso avvio da un’analisi delle fasi evolutive della conoscenza e dell’informazione nell’era digitale, partendo dal 1993 e dall’evoluzione del modello di produzione del sapere, “dal ruolo dell’architetto a quello dell’oracolo”.

L’attenzione si è poi spostata sugli sviluppi applicativi dell’IA nel giornalismo, con un’analisi dei corpus di addestramento dei modelli di linguaggio, dei bias e delle allucinazioni, fino alle problematiche legate alla trasparenza nell’utilizzo delle fonti. “Oggi l’IA è in grado di generare contenuti con una rapidità mai vista prima, ma ci troviamo di fronte a nuove questioni etiche, come la verifica delle fonti e il rischio di un’informazione standardizzata”, ha sottolineato Bonito Oliva, introducendo le implicazioni pratiche dell’IA nei processi redazionali.

A fornire numeri concreti sull’impatto dell’Intelligenza Artificiale nel mondo dell’informazione è stato Sandro Giorgetti, CEO dell’Osservatorio Digitale, che ha illustrato dati e trend attuali sull’adozione dell’IA nelle redazioni giornalistiche. I numeri hanno evidenziato una crescita esponenziale dell’utilizzo di strumenti AI-driven, che spaziano dall’automazione nella scrittura delle notizie alla personalizzazione dei contenuti per i lettori. Giorgetti ha inoltre sottolineato come, in molti casi, l’intelligenza artificiale non sia vista come una minaccia, ma come uno strumento per potenziare il lavoro giornalistico, migliorando la rapidità e l’efficienza della produzione di notizie.

A chiudere i lavori è stato Gianmaria Laino, direttore di Giornalettismo, che ha affrontato il tema delle sfide future per il giornalismo nell’era dell’IA. “Quale sarà il ruolo del giornalista in un mondo dominato dall’Intelligenza Artificiale? Come possiamo garantire la qualità dell’informazione in un contesto in cui il monopolio di Google e delle grandi piattaforme digitali influenza profondamente il panorama mediatico?”, ha domandato Laino, aprendo una riflessione sulle implicazioni a lungo termine della rivoluzione digitale nel settore dell’informazione.

L’evento si è concluso con l’intervento di Silvia Zucco, direttore generale dell’agenzia Dire, che ha ribadito l’importanza per gli editori di investire nella formazione, sottolineando la necessità di un quadro normativo chiaro da parte delle istituzioni per regolamentare l’uso dell’intelligenza artificiale nel settore giornalistico. “Il nostro compito è farci trovare pronti, anticipando le trasformazioni e formando professionisti consapevoli e preparati”, ha affermato.

L’evento si è concluso con un vivace dibattito tra i giornalisti presenti, segno di un interesse concreto e di una necessità di approfondimento su un tema che, senza dubbio, segnerà il futuro delle agenzie di stampa e del giornalismo nel suo complesso.

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