Nuovo ISEE 2025 E Assegno Unico: Come Procedere Con L’esclusione Di Buoni Postali E Titoli Di Stato? – Studio Pizzano


L’esclusione di buoni postali e titoli di Stato dal calcolo dell’ISEE 2025 è finalmente realtà. Dopo un anno di attesa, il regolamento che rende operativa questa novità è stato pubblicato in Gazzetta Ufficiale e sarà in vigore dal 5 marzo 2025. Tuttavia, la tempistica crea non pochi problemi per le famiglie che ricevono l’assegno unico per i figli a carico, poiché la Dichiarazione Sostitutiva Unica (DSU) aggiornata andrebbe presentata entro il 28 febbraio, pena il rischio di ricevere solo l’importo minimo del beneficio.

Molti si chiedono quindi se sarà necessario presentare due DSU: una prima per ottenere l’assegno unico senza ritardi e una seconda per beneficiare dell’esclusione dei titoli di Stato. Inoltre, chi ha già inviato la dichiarazione potrebbe doverla aggiornare nuovamente, e una terza volta quando entreranno in vigore altre modifiche previste dalla Legge di Bilancio 2025.

Esclusione di buoni postali e titoli di Stato: cosa prevede la norma

La Legge di Bilancio 2024 aveva introdotto una misura attesa da molti risparmiatori: i titoli di Stato, i buoni e i libretti postali, fino a un massimo di 50.000 euro, non concorrono più al calcolo dell’ISEE. Questa modifica mira a incentivare il risparmio attraverso strumenti che finanziano direttamente lo Stato, senza penalizzare le famiglie che li detengono quando richiedono agevolazioni basate sull’ISEE.

Il regolamento attuativo pubblicato in Gazzetta Ufficiale definisce le modalità operative di questa esclusione, che sarà effettiva dal 5 marzo 2025.

Supponiamo che una famiglia abbia un ISEE calcolato sui redditi e i patrimoni pari a 25.000 euro. Se questa famiglia possiede 40.000 euro in buoni postali, fino allo scorso anno questa somma avrebbe aumentato il valore dell’ISEE, magari portandolo oltre la soglia per ottenere l’assegno unico in misura piena. Con la nuova norma, questi risparmi non saranno più considerati, abbassando l’ISEE e consentendo alla famiglia di accedere a prestazioni più vantaggiose.

Il problema delle tempistiche: rischio di doppia DSU

La difficoltà principale per le famiglie sta nella sovrapposizione delle scadenze. Il termine per presentare la DSU e ottenere l’assegno unico senza interruzioni è il 28 febbraio 2025, mentre la nuova normativa sull’ISEE entrerà in vigore solo il 5 marzo 2025.

Questo significa che chi presenta la DSU entro fine febbraio non potrà ancora beneficiare dell’esclusione dei titoli di Stato e dei buoni postali, e dovrà quindi valutare se:

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Saldo e stralcio

 

  • Inviare subito la DSU per non perdere l’assegno unico, accettando di non poter escludere i titoli di Stato (almeno per il primo calcolo dell’ISEE);
  • Aspettare il 5 marzo per inviare la DSU aggiornata, rischiando però di ricevere l’importo minimo dell’assegno unico per il mese di marzo (gli arretrati si possono recuperare solo inviando la DSU entro il 30 giugno).

Chi ha già presentato la DSU dovrà rifarla?

Se una famiglia ha già presentato la DSU prima del 5 marzo e vuole beneficiare dell’esclusione dei titoli di Stato, la risposta è : dovrà presentare una nuova DSU con i dati aggiornati. Questo potrebbe significare un aumento delle richieste nei CAF e nei patronati nei mesi successivi, con possibili disagi per i cittadini.

Inoltre, la Legge di Bilancio 2025 introdurrà un’ulteriore modifica all’ISEE, escludendo dal calcolo gli importi ricevuti a titolo di assegno unico ai fini del bonus nido. Anche questo potrebbe comportare una nuova necessità di aggiornamento della DSU per chi intende beneficiare di tutte le agevolazioni disponibili.

Quale strategia adottare?

Per le famiglie che ricevono l’assegno unico e possiedono titoli di Stato, la strategia migliore dipenderà dalla propria situazione economica e dalla necessità di ricevere subito l’importo corretto dell’assegno.

  • Se l’assegno unico incide molto sul bilancio familiare, è consigliabile presentare subito la DSU per evitare di ricevere l’importo minimo a marzo. Successivamente, si potrà inviare una seconda DSU dopo il 5 marzo per escludere i titoli di Stato.
  • Se l’ISEE senza l’esclusione dei titoli di Stato non cambia molto la fascia di assegno unico, si può valutare di aspettare il 5 marzo per presentare direttamente una DSU aggiornata.

Infine, chi ha già inviato la DSU prima dell’entrata in vigore del regolamento dovrà valutare se ripresentarla dopo il 5 marzo, soprattutto se il valore dell’ISEE scenderà in modo significativo grazie alla nuova esclusione.

In sintesi

IN SINTESI


Qual è la novità sull’ISEE riguardante i buoni postali e i titoli di Stato? Dal 5 marzo 2025, i buoni postali, i libretti di risparmio e i titoli di Stato fino a 50.000 euro saranno esclusi dal calcolo dell’ISEE, come previsto dalla Legge di Bilancio 2024.


Qual è l’obiettivo di questa modifica? L’esclusione mira a incentivare il risparmio attraverso strumenti che finanziano lo Stato, evitando che chi detiene questi investimenti venga penalizzato nell’accesso a prestazioni legate all’ISEE.


Qual è il problema principale per le famiglie? La normativa entra in vigore il 5 marzo 2025, ma la DSU per ottenere l’assegno unico senza interruzioni deve essere presentata entro il 28 febbraio 2025. Questo potrebbe costringere le famiglie a presentare due DSU per beneficiare della nuova esclusione.

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Chi ha già presentato la DSU dovrà aggiornarla? Sì, chi ha inviato la DSU prima del 5 marzo e vuole beneficiare della nuova esclusione dovrà ripresentarla con i dati aggiornati.



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