Parco dei Monti Sicani: il rilancio che potrebbe cambiare tutto


Importante passo avanti all’Assessorato Regionale del Territorio e dell’Ambiente per la nuova istituzione del Parco Regionale dei Monti Sicani . L’assessore Giusi Savarino ha incontrato i sindaci dei 12 comuni interessati, registrando un’apertura favorevole verso il progetto.

«Abbiamo incontrato tutti i sindaci dei comuni coinvolti e con piacere abbiamo riscontrato fiducia nel governo Schifani. La nostra intenzione è quella di potenziare parchi e riserve utilizzando fondi regionali ed extra-regionali», ha dichiarato l’assessore.

I primi cittadini di Bivona, Burgio, Cammarata, Castronovo di Sicilia, Chiusa Sclafani, Contessa Entellina, Giuliana, Palazzo Adriano, Prizzi, San Giovanni Gemini, Santo Stefano di Quisquina e Sambuca di Sicilia hanno partecipato al tavolo tecnico, discutendo della nuova perimetrazione del parco e delle strategie per superare le criticità del passato .

Un’istituzione travagliata: la storia del parco

L’idea di un parco nei Monti Sicani ha radici profonde. La Legge Regionale del 14 maggio 2009 prevedeva l’istituzione di un’area protetta di 43.687 ettari tra le province di Agrigento e Palermo , con l’obiettivo di integrare quattro riserve naturali preesistenti:

  • Monte Cammarata
  • Monti di Palazzo Adriano e Valle del Sosio
  • Monte Carcaci
  • Monte Genuardo e Santa Maria del Bosco

Tuttavia, la sua istituzione ha subito un iter tormentato. Il primo decreto del 2010 è stato annullato dal TAR nel 2011, seguito da un secondo annullamento nel 2013. Nuovi tentativi nel 2012 e nel 2014 hanno portato a una breve operatività del parco, fino alla definitiva soppressione nel 2019. Le principali critiche erano legate a ricorsi amministrativi, conflitti di competenza e preoccupazioni delle comunità locali sulla gestione dei terreni e delle attività produttive.

Le critiche del passato: conflitti tra tutela e sviluppo

L’istituzione di un’area protetta genera spesso un dilemma tra conservazione ambientale e sviluppo economico . Nel caso dei Monti Sicani, molte aziende agricole e allevatori hanno visto il parco come un potenziale vincolo alla loro operatività.

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Le principali problematiche che hanno portato alla cancellazione del parco nel 2019 includono:

  • Resistenze locali : timori per restrizioni su allevamento e agricoltura.
  • Vincoli burocratici : difficoltà nel coordinamento tra enti locali e regionali.
  • Criticità amministrativa : iter istituzionali complicati e contenziosi legali.

Questi ostacoli hanno creato un clima di diffidenza, rendendo necessaria una revisione del modello di governance.

Il nuovo modello di governance ambientale

A differenza del passato, la nuova proposta di istituzione del Parco Regionale dei Monti Sicani si basa su un approccio più inclusivo e partecipativo . Il governo regionale ha previsto una nuova perimetrazione che tutela le attività produttive e una procedura decisionale che coinvolga direttamente:

  • Enti locali
  • Liberi consorzi comunali
  • Città metropolitana
  • Stakeholder economici e sociali

L’obiettivo è trasformare il parco da un semplice vincolo ambientale a un’opportunità di crescita sostenibile .

Parchi e riserve come opportunità di crescita

L’attenzione alla tutela ambientale si accompagna alla volontà di utilizzare fondi regionali ed europei per lo sviluppo locale . Il concetto chiave è il turismo esperienziale , che permette ai visitatori di immergersi nelle tradizioni e nella cultura delle comunità locali.

Investire nelle aree protette significa:

  • Creare nuove opportunità occupazionali nel settore turistico e agroalimentare.
  • Promuovere un modello di sviluppo sostenibile , che valorizza risorse naturali e culturali.
  • Intercettare fondi europei destinati alle aree interne e marginalizzate .

Il valore naturalistico e culturale del territorio

I Monti Sicani sono un patrimonio di biodiversità e storia . L’area comprende:

  • 15 Siti di Importanza Comunitaria (SIC) e una Zona di Protezione Speciale (ZPS) .
  • Specie animali e vegetali endemiche, tra cui l’aquila reale e il gatto selvatico europeo.
  • Testimonianze archeologiche della civiltà dei Sicani , con reperti di epoca greco-romana.
  • La suggestiva Valle del Sosio , che custodisce formazioni geologiche risalenti al Permiano.

Progetti e iniziative per il rilancio

Parallelamente all’istituzione del nuovo parco, sono in corso iniziative per lo sviluppo dell’area :

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  • Sicani Rural Lab : un progetto finanziato con fondi FESR per innovazione agricola e digitale.
  • Proposta di Parco Nazionale : la deputata Iacono ha presentato un disegno di legge per trasformare i Monti Sicani in un parco nazionale, aumentando così i fondi a disposizione.

Questi progetti puntano a creare sinergie tra conservazione e sviluppo economico .

Rischi e sfide per il futuro

Nonostante le prospettive positive, il rilancio del parco dovrà affrontare alcune sfide:

  • Rischio di dipendenza dai fondi UE : la sostenibilità del progetto dipende dalla continuità dei finanziamenti post-2027.
  • Difficoltà di coordinamento : la gestione condivisa tra 12 comuni potrebbe generare conflitti decisionali.
  • Equità territoriale : evitare che i benefici economici si concentrino solo in alcuni centri turistici come Sambuca di Sicilia.

Un laboratorio di sostenibilità per le aree interne

Il progetto del Parco Regionale dei Monti Sicani rappresenta un laboratorio per il futuro delle aree interne italiane. Il caso potrebbe seguire il modello virtuoso del Parco del Cilento , dove la certificazione UNESCO ha favorito la nascita di microimprese legate al turismo rurale.

La sfida è dimostrare che la tutela ambientale non è un limite, ma un’opportunità .

Il dilemma della rigenerazione: sviluppo e identità

L’esperimento sicano solleva una domanda cruciale: può un parco diventare un motore di crescita senza snaturare le comunità locali?

Per rispondere a questa sfida, sarà fondamentale:

  • Evitare squilibri economici tra i vari comuni coinvolti.
  • Garantire un turismo sostenibile , che non metta a rischio gli habitat naturali.
  • Promuovere un modello di sviluppo circolare , che trasforma le risorse locali in opportunità di reddito.

L’istituzione del nuovo Parco Regionale dei Monti Sicani potrebbe riscrivere le regole della sostenibilità in Sicilia , dimostrando come la tutela ambientale e lo sviluppo possano coesistere. Il futuro del progetto dipenderà dalla capacità di costruire un patto tra natura e cultura , trasformando un’area storicamente marginalizzata in un esempio di innovazione territoriale.

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