La polizia di Stato di Reggio sta analizzando i filmati del sistema di videosorveglianza del Mapei Stadium – Città del Tricolore e del centro commerciale I Petali per ricostruire la dinamica della violenta rissa scoppiata nel pomeriggio di sabato 22 febbraio, intorno alle 17, al termine della partita di calcio di Serie B tra Reggiana e Carrarese, che ha visto coinvolti alcuni tifosi granata e una gang di giovani.
Secondo una prima ricostruzione, il diverbio è nato mentre i tifosi della Reggiana stavano lasciando lo stadio: un gruppo di ragazzi, principalmente di origine straniera o italiani di seconda generazione, avrebbe iniziato a provocare i tifosi in uscita dai settori della curva sud e dei distinti, insultandoli e sputando. A un certo punto uno di loro, a bordo di un monopattino, avrebbe colpito una tifosa con una gomitata – non è ancora chiaro se intenzionale o meno – facendola cadere a terra e scatenando la rabbia dei presenti.
Un gruppo di tifosi, a quel punto, ha cercato di inseguire il responsabile del gesto e gli amici che erano con lui. Qualche minuto dopo, nello spazio che costeggia la zona dei distinti dello stadio, fuori dal centro commerciale, è scoppiata una vera e propria rissa con calci e pugni tra tifosi e membri delle baby gang. Più tardi, nella vicina via delle Ortolane, alcune persone che erano andate ad assistere alla partita di calcio hanno trovato le loro auto con i finestrini sfondati.
Sulla vicenda è intervenuto il consigliere provinciale di Forza Italia Giuseppe Pagliani: “Sempre più spesso episodi di bullismo, violenza e disturbo attanagliano la quotidianità dei reggiani: la responsabilità è di bande di bulli, nel caso specifico giovani figli di immigrati di seconda generazione che offendono e provocano persone ovunque, sia in centro città che nelle periferie e nei centri commerciali. Anche uno sguardo sbagliato è preso come scusa per offendere, provocare, bullizzare denigrando l’Italia e gli italiani. Per questo ci schieriamo completamente dalla parte dei tifosi della Reggiana che all’uscita dallo stadio hanno risposto alle offese e agli sputi di una banda di giovani magrebini che hanno anche alzato le mani contro ragazzi e ragazze giovani estraendo anche coltelli a serramanico”.
“Stavolta, grazie alla reazione dei gruppi di tifosi granata, si sono smarriti e disinnescati i malfattori e minacciosi provocatori. Non dovranno essere emessi provvedimenti punitivi per chi ha salvato persone innocenti provocate e minacciate. La sinistra deve smettere di fare finta di nulla, l’integrazione è presente solo nelle parole degli amministratori locali sempre più deboli e sempre più fiacchi anche nelle modalità di espressione. Puniamo questi provocatori fuori controllo e fuorilegge, non attentiamoci a toccare chi ha difeso innocenti e persone per bene che di sabato vanno a fare compere nei negozi dei centri commerciali cittadini. Le regole per chi vuole vivere in Italia esistono e chiunque deve rispettarle: in alternativa questi bulli possono ritornare nelle nazioni di origine dei loro genitori senza prendersela con il Paese democratico che li ha ospitati”.
Sulla vicenda la Lega, esprimendo “solidarietà e vicinanza” ai tifosi della Reggiana che sono stati aggrediti e condannando fermamente ogni atto di violenza nei loro confronti, ha presentato un ordine del giorno urgente in consiglio comunale per impegnare il sindaco Massari e la giunta comunale a collaborare con le autorità di pubblica sicurezza
per intensificare i controlli e la presenza delle forze dell’ordine nei pressi dello stadio, ad adottare misure per evitare il contatto tra tifosi e gruppi di giovani appartenenti alle cosiddette “baby gang” e a valutare la possibilità di istituire un presidio fisso della polizia locale allo stadio nelle giornate in cui sono previste le partite casalinghe della Reggiana.
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