chi ha dato più soldi tra Europa e Stati Uniti


Dietro i sorrisi, le strette di mano e il “caro Donald” ripetuto quattro volte, le fratture restano. Nella conferenza stampa alla Casa Bianca, il presidente americano Donald Trump e quello francese Emmanuel Macron si sono contraddetti più volte. Per Macron, l’Ucraina è la vittima, il paese “aggredito”. Ma gli Stati Uniti non la pensano più così: all’Onu hanno votato con la Russia contro Kiev, e Trump si è rifiutato di definire Putin “un dittatore”. La priorità americana oggi è chiudere la guerra il più in fretta possibile e recuperare i soldi spesi dall’amministrazione Biden.

Il risarcimento per gli aiuti passati

In effetti, il denaro sembra l’unico motivo d’interesse che ancora lega Trump all’Ucraina. Non fa che lamentarsi del fatto che gli Stati Uniti – a suo dire – abbiano dato a Kiev molto più dell’Europa. Con Macron seduto al suo fianco, ha ribadito che Washington ha fornito 350 miliardi di dollari in aiuti, mentre gli europei si sarebbero fermati a 100 miliardi, per di più sotto forma di prestiti e non di sovvenzioni. Per Trump, questo giustifica l’accordo capestro che gli Usa stanno cercando di imporre a Zelensky: il trasferimento dei ricavi delle risorse naturali ucraine, compresi metalli e terre rare, per un valore di 500 miliardi di dollari. Non a fronte di garanzie di sicurezza per il futuro, ma come risarcimento per gli aiuti passati.

Ma è stato a quel punto che Macron ha preso la parola, interrompendo il presidente americano. “Per essere franchi, l’Europa ha contribuito per il 60% dello sforzo totale (a favore dell’Ucraina, ha detto Macron). “E lo ha fatto allo stesso modo degli Stati Uniti: abbiamo dato soldi veri, prestiti, garanzie e sovvenzioni”.

Chi ha dato più soldi all’Ucraina

Macron ha ragione, l’Europa ha dato di più. I numeri sugli aiuti all’Ucraina vengono aggiornati regolarmente dall’Istituto Kiel, un think tank tedesco. Nell’ultimo rapporto, pubblicato il 14 febbraio, esce fuori che il contributo europeo, tenendo conto di governi nazionali e istituzioni di Bruxelles, supera gli aiuti americani.

Gli Stati Uniti restano però il paese che singolarmente ha donato di più (comunque molto meno di quello che dice Trump): 114 miliardi di euro dall’inizio della guerra su larga scala. L’Europa nel suo insieme ha fornito 132 miliardi di euro – e il divario aumenta se si calcolano anche gli impegni futuri, non ancora concretizzati. Su almeno un punto, però, Trump non ha tutti i torti. Secondo l’istituto Kiel, quasi il 90% dei fondi stanziati dalle istituzioni Ue è arrivato all’Ucraina sotto forma di prestiti, sebbene con termini particolarmente favorevoli. Gli Stati Uniti, invece, hanno erogato circa il 60% del loro supporto finanziario come sovvenzioni a fondo perduto.

La Germania è il principale donatore europeo, con circa 17 miliardi di euro tra aiuti finanziari, umanitari e militari, senza contare quelli erogati tramite l’UE. Il Regno Unito segue con 15 miliardi, poi la Danimarca. In rapporto al Pil, tuttavia, il contributo dei grandi paesi occidentali è piuttosto modesto. Attorno allo 0,5% annuale, sia Germania che Stati Uniti. Questo è abbastanza stupefacente, soprattutto per i paesi europei, i cui leader dicono di essere consapevoli della minaccia rappresentata dalla Russia.

Conto e carta

difficile da pignorare

 

Per fare un esempio, l’Economist ricorda che nel 1990 la Germania destinò una quota più alta del suo Pil per sostenere il Kuwait di quanto non stia facendo ora per un conflitto nel cuore dell’Europa. L’Italia ha contribuito allo sforzo ucraino con lo 0,12% del suo Pil in aiuti bilitterali, a cui si aggiunge uno 0,3% tenendo conto di aiuti attraverso il budget europeo.

Il contributo in rapporto al Pil sale man mano che ci si avvicina (geograficamente) alla Russia. Danimarca, Lituania, Estonia e Lettonia hanno dato ogni anno circa il 2% del loro Pil alla resistenza di Kiev. Ma anche un paese lontano come il Giappone ha fatto meglio di alcuni stati europei. Scioccato dall’aggressione russa, e forse temendo la prepotenza dei cinesi, il Giappone ha fornito a Kiev oltre 10 miliardi di euro di aiuti bilaterali.

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