Produttori biologici presenti in un mercato su quattro (24%). In primavera apre grande mercato coperto San Frediano a Firenze: sarà casa vero Made in Tuscany
TOSCANA. Biologico e mercati contadini binomio vincente. La Toscana è nella top ten tra le regioni con la maggiore incidenza di produttori bio nei mercati a filiera corta (24%) che sono anche il canale più utilizzato dagli agricoltori da cui proviene il 43% del loro fatturato. A rivelarlo è Coldiretti Toscana sulla base della prima indagine su “Il biologico e i mercati contadini” condotta da Ismea assieme a Coldiretti Bio e Campagna Amica che fotografa un fenomeno nuovo ma dagli enormi margini di crescita.
Tra chi frequenta i farmers market, l’acquisto diretto dal produttore è diventato, infatti, il principale canale di approvvigionamento dei prodotti bio, davanti a supermercati e negozi specializzati. La fiducia nei confronti dei produttori sono, insieme alla qualità dei prodotto, le principali motivazioni alla base della fidelizzazione dei consumatori. Una tendenza – spiega Coldiretti Toscana – spinta dal fatto che proprio la presenza “fisica” degli agricoltori rappresenta una garanzia di qualità e autenticità di quanto si va a mettere nella borsa della spesa. Non a caso – continua Coldiretti Toscana – se si chiede ai consumatori quali siano i principali criteri di scelta del banco del mercato dove acquistare biologico, emerge che il motivo più frequentemente indicato al primo posto è la fiducia riposta nel produttore e nell’azienda agricola in generale, secondo l’indagine Ismea.
Quasi un terzo dei prodotti biologici acquistati è rappresentato da frutta e verdura, che guidano la top five delle specialità più gettonate, davanti a pasta fresca e uova, formaggi, olio e miele. Il valore della spesa in prodotto bio effettuata nei mercati contadini e in quelli rionali ammonta oggi a quasi 150 milioni di euro, secondo Ismea. “Più della metà del fatturato delle aziende agricole proviene dall’attività di vendita diretta attraverso anche la rete dei mercati di Campagna Amica che nella nostra regione è un canale alternativo alla Gdo e consolidato nei centri storici, borghi e città dove le attività di vicinato stanno soffrendo. – spiega Letizia Cesani, Presidente Coldiretti Toscana – La vendita diretta mette nelle condizioni le aziende agricole di vendere ad un prezzo equo i loro prodotti; è un contesto che ha permesso a tante realtà non solo di sopravvivere in tempi difficili come quelli attuali ma di crescere e svilupparsi ulteriormente offrendo anche prodotti trasformati e cibi pronti. Ha salvato molte aziende e ha favorito la nascita di nuove. In primavera vedrà finalmente la luce il grande mercato coperto di San Frediano, storico quartiere di Firenze, la vetrina del vero Made in Tuscany dove gli assoluti protagonisti sono i nostri agricoltori con i loro prodotti e le storie. Il biologico sarà, anche in questo spazio, una delle proposte che non mancheranno”.
La consolidata crescita dei banchi che propongono prodotti bio va di pari passo con il percorso intrapreso dalla Regione Toscana che ha raggiunto con largo anticipo gli obiettivi europei del Farm to Fork certificando il 38,5% delle superfici (l’obiettivo era il 25%!). Risultati che contribuiscono a fare dell’agricoltura toscana tra le principali e più green d’Europa con 464 specialità ottenute secondo regole tradizionali protratte nel tempo per almeno 25 anni censite, 90 prodotti a denominazione Dop e Igp che valgono 1,3 miliardi di euro di impatto economico, quasi 5.800 agriturismi che conservano da generazioni i segreti della cucina contadina e sono motore turistico straordinario insieme alle oltre 500 aziende agricole impegnate quotidianamente nei mercato di filiera corta a marchio Campagna Amica.
Per informazioni www.toscana.
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