concluso il primo Forum Energia di Legambiente



  25 febbraio 2025 17:01

L’Università della Calabria ha ospitato la prima edizione del Forum Energia di Legambiente Calabria, un evento che ha visto la partecipazione del presidente nazionale di Legambiente, Stefano Ciafani. Organizzato in collaborazione con il Dipartimento di Fisica dell’Unical, il forum ha esplorato il ruolo fondamentale delle fonti rinnovabili, sia nella lotta alla crisi climatica che nello sviluppo sostenibile della regione, con la creazione di nuove opportunità di lavoro. Nel pomeriggio, all’interno della campagna #perunsaltodiclasse, si è tenuta la Tavola Rotonda “Edilizia: cercasi politiche per raggiungere gli obiettivi europei”, focalizzata sulla crisi climatica nel settore edilizio e sulle strategie di innovazione sostenibile.

Nel corso del Forum sono stati presentati, anche attraverso l’installazione di due mostre, i progetti “Calabria al Centro del Mediterraneo”, cofinanziato dal Ministero del Lavoro e delle Politiche Sociali e dalla Regione Calabria, sui cambiamenti climatici, CUP J58D22000410001 e “#perunsaltodiclasse” di Kyoto Club e Legambiente su Materiali innovativi e sostenibili per l’edilizia, progetto ECF G-2410-6911.

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Legambiente Calabria, attraverso l’organizzazione dell’evento, ha voluto attivare un confronto necessario tra le istituzioni, le imprese ed il mondo della ricerca ed i cittadini, sui temi della transizione ecologica e sull’esigenza di intervenire celermente.

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La crisi climatica rappresenta una grave minaccia da affrontare con decisione per come reso evidente dai dati del dossier “Città Clima” di Legambiente: dal 2010 ad oggi la Calabria è stata colpita da ben 110 eventi climatici estremi caratterizzate da temperature elevate e condizioni aride seguite da precipitazioni alluvionali con gravi ricadute sulle popolazioni ed impatti enormi sull’agricoltura, sui territori, sull’economia.

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Allo stesso tempo, affrontare la crisi climatica rappresenta anche un’importante occasione per intervenire in positivo su un modello di società e di economia che sta portando l’intero Pianeta all’esaurimento delle proprie risorse.

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L’Italia, per rispettare gli impegni fissati dall’Europa, deve tagliare in maniera veloce e drastica i consumi di tutti i combustibili fossili. La transizione energetica sta avanzando: il settore nel 2024 ha raggiunto una produzione di elettricità da rinnovabili del 41,2% di copertura del fabbisogno annuale (dati Terna). Un progresso evidente nonostante i tanti ostacoli non tecnologici tra i quali gli iter troppo lenti delle autorizzazioni degli impianti a fonti rinnovabili, il DL agricoltura che vieta in modo indiscriminato il fotovoltaico a terra nelle aree agricole o il decreto aree idonee che delega totalmente le Regioni a individuare le aree idonee allo sviluppo delle rinnovabili. Ed ancora le scelte anacronistiche del Governo sulla realizzazione di nuovi rigassificatori – come quello di Gioia Tauro fortemente contrastato da Legambiente- o su un insensato ritorno al nucleare, la forma di energia più costosa secondo i dati dell’Agenzia Internazionale dell’Energia. Senza dimenticare la totale assenza di politiche di efficienza energetica e riqualificazione energetica degli edifici, tra gli strumenti più importanti per ridurre da subito bollette e garantire il diritto all’energia anche per le oltre 4 milioni di famiglie che oggi vivono in povertà energetica.

Anche in Calabria c’è una crescita continua ma lenta delle fonti rinnovabili con un valore positivo determinato soprattutto dal solare fotovoltaico seguito dal comparto delle bioenergie e dal settore eolico ed idroelettrico. Tuttavia, sul totale della produzione di energia elettrica la nostra regione si dimostra dipendente dalle fonti di energia fossile. Infatti, sul totale dei GWh elettrici totali prodotti, attualmente solo il 35,6 % è direttamente proveniente da fonti rinnovabili.

“I prossimi anni dovranno essere caratterizzati da una importante accelerazione nelle installazioni delle fonti rinnovabili se la Calabria vuole raggiungere gli obiettivi climatici” affermano Stefano Ciafani ed Anna Parretta, rispettivamente presidente nazionale e regionale di Legambiente. “L’analisi dei dati e le prospettive sono state poste in luce in un documento curato dal gruppo energia dell’associazione che ha evidenziato, attraverso i numeri, l’attuale forte dipendenza della Calabria dalle fonti fossili, ma anche il ruolo di hub energetico che la Regione può continuare a svolgere ma che deve essere rafforzato proprio grazie alle rinnovabili. Come messo in evidenza nel corso dei lavori, infatti, nella nostra regione ci sono tutti i potenziali possibili – dal solare alle biomasse, dall’idroelettrico all’eolico -. La transizione ecologica, a partire dalle energie rinnovabili, rappresenta per la Calabria-una terra dalla quale si continua ad emigrare per carenza di prospettive- una grande occasione di creare occupazione e sviluppo sostenibile che la regione non può permettersi di perdere. La sfida è alta ma esistono anche qui , competenze, conoscenze, risorse umane e materiali per poterla vincere”.

È essenziale, realizzare, sul territorio regionale, con un’adeguata programmazione, gli impianti a fonti rinnovabili, i grandi impianti industriali come le comunità energetiche, sviluppare l’eolico a terra e offshore, il fotovoltaico sui tetti e a terra puntando non solo sulle aree già compromesse (discariche, cave, etc) ma anche aree industriali e agricole non produttive. Senza dimenticare l’agrivoltaico, la produzione di biogas e biometano, l’idroelettrico e l’idrogeno verde. Legambiente chiede quindi alla Regione Calabria maggiore determinazione e capacità di visione sia nella redazione del piano energetico regionale che con la regolamentazione sulle aree idonee con l’adozione di una strategia unitaria che coordini i vari progetti e piani di sviluppo ed abbia con procedure certe, celeri, trasparenti e sostenibili supportate nei territori da percorsi di informazione, partecipazione e di coinvolgimento dei cittadini.

Basti pensare che, per contribuire alla decarbonizzazione del sistema elettrico entro il 2035, seguendo l’esempio della Germania, la Calabria dovrebbe raggiungere almeno 7.139,2 MW di potenza complessiva. Numeri ben superiori rispetto a quelli oggi indicati dal Decreto Aree Idonee, che per la nostra Regione indica un valore complessivo al 2030 di 3.173 MW. La Calabria tra il 2021 e il 2024 ha realizzato 386 MW, pari al 12,2% dell’obiettivo finale con un deficit di installazioni, pari a 163 MW, rispetto agli obiettivi intermedi definiti al 2024. Per recuperare il gap la Calabria dovrebbe quindi realizzare, nei prossimi 6 anni, almeno 2.787 MW di nuova potenza, pari a una media di 464,5 MW l’anno, accelerando moltissimo il ritmo di realizzazione di impianti a fonti rinnovabili. Se la Calabria continuerà al ritmo attuale, accumulerà un inaccettabile ritardo di oltre vent’anni sugli obiettivi. 

Non solo, ma per raggiungere gli obiettivi di decarbonizzazione è fondamentale anche avviare serie politiche di efficienza energetica degli edifici esistenti, in grado non solo di ridurre la dipendenza dal gas del settore edilizio, che ad oggi consuma quasi la metà del gas fossile utilizzato nel nostro Paese, ma anche di aiutare le famiglie a ridurre i costi in bolletta, tema più che mai attuale e sul quale il Governo sta riproponendo vecchie e inutili misure come il nucleare.

L’Italia nei prossimi mesi dovrà non solo mettere in campo un piano per raggiungere gli obiettivi dettati dalla direttiva EPBD, conosciuta anche come direttiva Case Green, ma anche un piano per decidere come utilizzare le risorse messe a disposizione nel Climate Social Found, e di cui ad oggi ancora non si hanno notizie. Queste due direttive sono e saranno molto rilevanti per aiutare famiglie e imprese ed è fondamentale che anche le regioni, insieme ai Comuni, giochino il loro ruolo.

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I lavori sono iniziati con i saluti istituzionali da parte dei padroni di casa, il Prof. Vittorio Ferraro, delegato del Rettore per l’Energia e il Prof. Riccardo Cristofaro Barberi, Direttore del Dipartimento di Fisica Unical. Dopo l’introduzione di Anna Parretta, presidente regionale di Legambiente, gli interventi dei relatori si sono articolati in più sessioni con la moderazione di Katiuscia Eroe, responsabile energia di Legambiente Nazionale.

 

Il tema dell’“Energia rinnovabile al centro del Mediterraneo” è stato affrontato da Simona De Iuliis di ENEA; Emilio Sani, Consigliere Italia Solare; Attilio Piattelli, Presidente Coordinamento Free – Fonti Rinnovabili ed Efficienza Energetica; Simone Togni, Presidente ANEV e dal Prof. Giuseppe Mendicino dell’Unical. Per la Regione Calabria era presente Marco Merante, dirigente del Settore “Infrastrutture energetiche- Fonti rinnovabili e non rinnovabili – Attività estrattive” che ha illustrato le linee guida del piano energetico regionale in corso di redazione. 

 

Il Prof. Francesco Luca Basile, dell’Alma Mater Studiorum di Bologna e delegato IT – Horizon Europe per Clima, energia e mobilità ed il Prof. Raffaele Agostino dell’Unical hanno focalizzato i punti salienti della seconda sessione: “Il futuro della Calabria passa dall’energia”. “Il ruolo dell’agrivoltaico”, oggetto della terza sessione ha visto gli interventi dell’assessore all’agricoltura della Regione Calabria, Gianluca Gallo e di Alessandra Scognamiglio, Enea- Presidente AIAS – Associazione Italiana Agrivoltaico Sostenibile.

 

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per le imprese

 

Le conclusioni della mattinata sono state tratte da Stefano Ciafani, Presidente Legambiente Nazionale.

 

Nel pomeriggio l’incontro è proseguito con la Tavola rotonda “Edilizia: cercasi politiche per raggiungere gli obiettivi europei”, moderata da Anna Parretta, con la partecipazione di Francesco Ferrante vice-presidente del Kyoto Club, Roberto Rugna, Presidente Ance Calabria; Salvatore Le Pera, Presidente Anaci Cosenza; Valentina Marino di Green Building Council, terminata con conclusioni di Katiuscia Eroe, responsabile energia Legambiente Nazionale. 

 

 

 

 

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