Dal porto di Palermo al Ponte sullo Stretto: parla il viceministro Rixi


Dal sistema portuale al Ponte: al Marina Convention Center di Palermo parla Edoardo Rixi, viceministro Infrastrutture e Trasporti

Sala gremita al Marina Convention Center di Palermo per la data palermitana del tour nei porti italiani di Edoardo Rixi, viceministro delle Infrastrutture e dei trasporti. Un tour partito da Taranto lo scorso 10 febbraio e che si snoda passando da La Spezia, Livorno, Civitavecchia, Ancona, Venezia, Trieste e la Sicilia. Un serie di visite “di cortesia”, anche se l’attesa più grande è relativa alle sospirate nomine dei nuovi presidenti delle Autorità portuali. Un sistema che permette all’esecutivo di segnare la presenza del governo nei diversi scali italiani che sono in attesa del rinnovo dei vertici delle Adsp. Una data nuovamente posticipata: “Da marzo”, dice Rixi a margine dell’incontro ai giornalisti. Le nomine erano attese lo scorso mese di dicembre ma, in realtà, non è ancora stata trovata la quadra all’interno della maggioranza e con i governatori delle regioni di centrosinistra.

“Continuità rispetto al lavoro di Pasqualino Monti”

“Il dopo Pasqualino Monti sarà in continuità rispetto al lavoro svolto dal presidente e all’importanza che il porto di Palermo, in continuo sviluppo” ha proseguito Rixi e assicura “Credo ci voglia una persona capace che conosca il territorio e che possa continuare un lavoro che ha portato ottimi risultati nell’autorità portuale della Sicilia occidentale. Sul nome stiamo discutendo, mi confronterò con il presidente della Regione Siciliana Renato Schifani per condividere la nomina, così come prevede la procedura. Nelle prossime settimane – conclude Rixi – dopo aver visitato tutte le autorità portuali, procederemo là dove ci saranno i candidati condivisi”.

La governance del sistema portuale italiano

Oltre alle nomine, l’argomento cruciale è quello della governance complessiva del sistema portuale italiano. “Stiamo portando avanti un progetto di riforma dei porti, che spero si concretizzerà nei prossimi mesi, per individuare un soggetto a livello nazionale che possa consentire di presentare un’offerta a livello mondiale dei sistemi di porti italiani” ha detto ai partecipanti all’incontro Rixi, che ha aggiunto: “Oggi, il solo porto di Rotterdam ha più capacità di tutte le 16 Autorità italiane messe assieme e questo perché per anni i nostri porti si sono sviluppati anche andandosi a prendere il traffico reciprocamente. Noi, invece, vogliamo indirizzare il nostro sistema verso una competizione mondiale”.

“Palermo porto cruciale”

Quello di Palermo è un porto cruciale perché, ha detto Rixi, “Crediamo che soprattutto i porti del Sud, come anche il porto di Palermo, si possano indirizzare verso mercati crescenti e che possano contribuire ad aumentare il benessere dei nostri territori. Abbiamo bisogno di creare rapporti più solidi con le realtà di tutto il bacino del Mediterraneo. Giovedì prossimo, proprio per questo, sarò in Tunisia. Faremo accordi con tutte le nazioni in cui è possibile dialogare anche dei Paesi del Nord Africa. E’ arrivato il momento in cui il nostro Paese può dire anche qualcosa sulla geopolitica mediterranea, oggi molto complessa. Bisogna capire se noi italiani vogliamo essere protagonisti, come siamo stati in passato, o delle semplici comparse. È una scelta che determinerà il futuro e il benessere dei nostri figli e dei nostri nipoti”. Il nuovo modello di governance del sistema portuale “al momento non prevede, accorpamenti nei porti” ha detto Rixi e “il tema che poniamo è quello del pareggio di bilancio. Daremo un periodo di 3-4 anni per raggiungerlo. Solo per chi non dovesse farcela l’accorpamento, potrebbe essere una possibilità. Ma non è un tema di oggi. E’ ovvio che occorra investire le risorse dove ci sono Autorità portuali capaci di generare progetti, reddito e sviluppare il territorio”.

“Obiettivo creare un modello che si sviluppi insieme al mercato”

“L’obiettivo” ha continuato Rixi, è quello di “creare un modello che possa svilupparsi insieme al mercato. Questo non vuol dire togliere potere alle singole Autorità, ma avere finalmente un coordinamento nazionale che possa garantire una presenza e un’uniformità su tutto il territorio nazionale degli stessi servizi”. L’Authority cui fa riferimento Rixi sarà “una Spa pubblica e servirà per progettare e far realizzare nuove opere e coordinare l’attività dei porti anche sui mercati internazionali. Ci deve essere un piano nazionale d’investimenti sui porti che renda omogenei in Italia i servizi portuali”.

Conto e carta

difficile da pignorare

 

“Il Ponte di Messina si farà”

“Il Ponte di Messina si farà, non appena arriveranno tutte le autorizzazioni inizieremo con le cantierizzazioni” ha dichiarato il viceministro Rixi. “Per noi rappresenta un’opera fondamentale perché vuol dire cambiare completamente lo sviluppo non solo della Sicilia, ma di tutto il Sud Italia. Si tratta di un passaggio importante che dimostra anche la maturità o meno di un Paese, che se vuole accettare sfide globali deve iniziare innanzitutto a risolvere quelle che non ha mai voluto accettare”.
Per Rixi il Ponte sullo Stretto è “un’opera altamente simbolica e anche una sfida tecnologica e tecnica che può dimostrare, nel caso in cui verrà realizzata come ci auspichiamo, la capacità tutta italiana di riuscire a fare delle cose eccezionali. Lo stiamo facendo sul settore marino, lo dobbiamo fare anche nel settore delle grandi opere. È evidente che è una scommessa per la Sicilia, ma lo è anche per l’intero Paese”.

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