Una vasta operazione condotta dai Carabinieri del Comando Provinciale di Torino e dal Nucleo Investigativo Regionale della Polizia Penitenziaria ha portato, dalle prime ore del mattino, a una serie di perquisizioni nelle province di Torino, Alessandria, Biella, Vercelli, Cuneo, Sassari, Savona, Imperia e Modena. L’operazione, coordinata dalla Procura di Torino, ha coinvolto piĆ¹ di cento indagati, tutti sospettati di far parte di un’organizzazione dedita al traffico di stupefacenti e ad altri reati all’interno degli istituti di pena.
Le indagini, avviate mesi fa, hanno rivelato l’esistenza di un complesso sistema di spaccio che vedeva il coinvolgimento di detenuti, parenti e personale interno. La droga, introdotta nelle carceri attraverso canali ancora in fase di accertamento, veniva poi distribuita tra i reclusi, generando un mercato parallelo gestito da gruppi criminali ben organizzati.
Fonti investigative parlano di un traffico ben strutturato, con modalitĆ di approvvigionamento e distribuzione consolidate. Lāutilizzo di droni, il coinvolgimento di personale corrotto e lāuso di visite con passaggi di sostanze stupefacenti sono alcune delle ipotesi investigative al vaglio degli inquirenti.
Lāoperazione si ĆØ concentrata su piĆ¹ regioni, con perquisizioni sia all’interno degli istituti di pena sia in abitazioni private. Gli investigatori puntano a raccogliere ulteriori elementi che possano confermare lāesistenza di una rete criminale attiva non solo tra le mura carcerarie, ma anche allāesterno, con collegamenti con le organizzazioni della criminalitĆ organizzata.
Lāampiezza del numero di indagati conferma come il fenomeno del traffico di droga nelle carceri sia una problematica diffusa e difficile da debellare. Le autoritĆ giudiziarie e le forze dell’ordine sottolineano l’importanza di una stretta collaborazione tra istituzioni per arginare questo fenomeno che mette a rischio la sicurezza degli istituti penitenziari e la gestione della popolazione carceraria.
La Procura di Torino e i vertici delle forze dellāordine hanno dichiarato che lāoperazione rappresenta un passo importante nella lotta al narcotraffico in ambito carcerario. “L’infiltrazione della criminalitĆ organizzata nelle strutture penitenziarie ĆØ un problema che va affrontato con determinazione, e operazioni come questa dimostrano l’impegno costante delle istituzioni per ripristinare la legalitĆ ”, ha dichiarato un portavoce della Polizia Penitenziaria.
Non si escludono ulteriori sviluppi nelle prossime ore, con possibili misure cautelari nei confronti degli indagati. L’inchiesta ĆØ ancora in corso e gli inquirenti stanno valutando il coinvolgimento di ulteriori soggetti.
Il traffico di droga nelle carceri non ĆØ una novitĆ . In piĆ¹ occasioni, inchieste simili hanno portato alla luce reti criminali che operano all’interno degli istituti penitenziari, approfittando della difficoltĆ di controlli e della complicitĆ di alcuni soggetti. Il caso di Torino si inserisce in un quadro piĆ¹ ampio che richiama l’attenzione sulla necessitĆ di riforme e di un potenziamento delle misure di sicurezza nelle carceri italiane.
“Esprimo grande soddisfazione per la maxi-operazione in corso contro il traffico di stupefacenti all’interno delle carceri italiane: un plauso e un sincero ringraziamento al comando provinciale dei carabinieri di Torino e al nucleo investigativo della polizia penitenziaria di Torino, che stanno eseguendo decine di perquisizioni in diverse province italiane, nonchĆ© alla Procura di Torino, che ha coordinato un’indagine su vasta scala, con oltre cento persone indagate”. Ad affermarlo ĆØ Paola Ambrogio, senatrice di Fratelli d’Italia.
“Ć importante – aggiunge – riaffermare come in Italia non esistano zone franche, men che meno in carcere. Quella dello spaccio all’interno degli istituti penitenziari ĆØ una piaga da debellare con ogni mezzo, lo Stato c’ĆØ e avanza”
Le indagini proseguono e si attendono ulteriori aggiornamenti nelle prossime ore.
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