Faceva saponi, candele e dolcetti da offrire agli amici con i cadaveri delle sue vittime: la storia della “saponificatrice di Correggio” diventa un film


Da un paesino dell’Irpinia passando per un borgo emiliano é arrivata fino in Francia la storia della saponificatrice di Correggio che torna sul grande schermo, stavolta internazionale. Dopo la volta di “Gran Bollito”, il film del 1977 diretto da Mauro Bolognini, la vita di Leonarda Cianciulli sarà al centro di “The Soap Maker” per la regia della nota cineasta francese Claire Denis.

La saponificatrice di Correggio
Del resto, la storia che risale agli anni ‘30 è talmente macabra da non sembrare vera. Leonarda Cianciulli, lo ricordiamo, è passata alla storia non solo per essere stata la prima serial killer italiana ma soprattutto per aver orribilmente ridotto in sapone e candele le sue vittime: tutte donne nubili e soprattutto benestanti. Le attirava nel suo l’appartamento di Correggio, sempre con lo stesso pretesto. Per tutte loro aveva la promessa di un incontro con un uomo elegante, ricco, colto e disposto a sposare la sventurata di turno che in cambio avrebbe solo dovuto consegnare a Leonarda tutti i suoi beni immobili e tutti i suoi averi. Una versione antesignana delle truffe amorose con cui oggi truffatori senza scrupoli di avventano su persone sole e disposte a tutto pur di affrancarsi dalla solitudine. Ma torniamo a Leonarda. Dopo aver fatto a pezzi le vittime a colpi di martello e d’ascia si premurava di spedire delle cartoline rassicuranti a familiari e amici delle donne che intanto riduceva in sapone, sciogliendone i corpi nella soda caustica, nei sotterranei del suo appartamento. Fu proprio una di queste cartoline ad insospettire un’amica dell’ultima delle tre vittime che andò dalla Polizia, insospettita da quello strano biglietto. Della saponificazione non sono mai state rinvenute le prove (durante l’analisi del pozzo nero della sua abitazione) ma la Cianciulli lo ha raccontato al processo per sfuggire, forse, alla pena di morte ancora in vigore in epoca pre-Repubblicana, e guadagnarsi il titolo di psicopatica. Tant’è che ha poi finito di scontare la sua mena nel manicomio criminale. Fece di tutto pur di farsi passare per pazza, forse anche per salvare il figlio accusato di complicità nei tre delitti di Ermelinda Faustina Setti, Francesca Clementina Soavi e Virginia Cacioppo.

Un passato torbido
La Cianciulli nacque nel 1894 a Montella, in provincia di Avellino, si può dire sotto una cattiva stella. La sua infanzia fu segnata da episodi di epilessia e presunti tentativi di suicidio. Durante il processo disse di essere stata maledetta dalla madre quando era ancora bambina, una convinzione che danneggiò nel profondo la sua psiche. “Ti mariterai, avrai figliolanza ma tutti moriranno i figli tuoi”, queste le parole che le furono scagliate addosso da suamadre che la costrinse anche a prostituirsi dopo la morte improvvisa e prematura del padre. Nel 1917 sposò Raffaele Pansardi contro il volere della famiglia, che aveva scelto per lei un altro marito. Nel suo memoriale “Confessioni di un’anima amareggiata” scrisse che la madre anche il giorno delle nozze la maledisse e lei a questo sortilegio attribuì la morte della sua prima figlia, colpita dalla febbre spagnola che sterminò in Europa circa 10 milioni di persone.

Leonarda commise piccoli reati già in Irpinia, dove fece qualche truffa. Poi si trasferì (per sfuggire probabilmente a un arresto imminente) a Correggio dove completò il suo percorso criminoso. In Emilia, la Cianciulli aprì una piccola attività commerciale e divenne nota per la sua cordialità e abilità nella chiromanzia. Ebbe 17 figli, di cui solo quattro sopravvissero, evento che la portò a sviluppare un’ossessione per la protezione della sua famiglia, spingendola a studiare magia e pratiche occulte. Nel 1941 fu condannata dopo che la Polizia scoprì che i titoli della Cacioppo, la sua terza vittima, erano stati venduti dal parroco di San Prospero Adelmo Frattini che disse di averli avuti da un produttore di formaggi che li ebbe a sua volta da Leonarda insieme a soldi e gioielli. Fu condannata a trent’anni di carcere e tre di manicomio criminale, morì nel 1970 a Pozzuoli.

Il film
Secondo le prime anticipazioni, il film The Soap Maker si collocherà nel genere crime drama, con un’atmosfera cupa e disturbante che riecheggia capolavori del thriller psicologico. A dirigere, Claire Denis, nota per il suo approccio visionario “e per la capacità di scavare nella psiche dei suoi personaggi”. (Fonte: Sky.it). Il film non si limiterà a raccontare gli omicidi di Leonarda Cianciulli ma proverà ad esplorare la psiche oscura della serial killer campana e la sua ossessione per quella parte del mondo dell’’occulto segnato dalla superstizione. La Cianciulli difatti sosteneva di aver compiuto i delitti per proteggere il figlio da una maledizione e di aver seguito rituali esoterici perché minacciata dallo spirito malevolo di sua madre. The Soap Maker è stato presentato all’European Film Market di Berlino, suscitando grande interesse nel panorama cinematografico internazionale. Il progetto nasce come remake di Gran Bollito, il film del 1977 che aveva come protagonista Shelley Winters nel ruolo della anziana nonnina che trasformava i corpi delle sue vittime in dolci e sapone da distribuire prima in paese e poi in carcere dove ha continuato a sfornare biscotti. Questa nuova versione tuttavia prenderà le distanze “dal tono grottesco dell’originale per abbracciare un registro più cupo e realistico” (fonte: Sky.it).

Il memoriale
I produttori del film hanno acquisito i diritti del diario che la Saponificatrice di Correggio scrisse durante la sua reclusione nell’ospedale psichiatrico. Questo memoriale potrebbe offrire una prospettiva ancora più disturbante e profonda della sua psiche ossessionata dal macabro e dal sortilegio fino a venire risucchiata in una spirale mortifera di atti e parole deliranti. Anche se non è ancora stata annunciata una data ufficiale per l’inizio delle riprese, è già certo che il film verrà girato interamente in Italia per ricreare l’atmosfera surreale che avvolge questa storia cupa come poche.

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