In Europa il mercato auto segna un ulteriore -2,1%. Italia cronico fanalino di coda nell’elettrico


Ancora notizie negative, per il mercato dell’auto in Europa. Il primo mese dell’anno fa registrare 995.271 autovetture immatricolate, 230.931 in meno rispetto al 2019. E l’Italia è sempre ultima tra i principali mercati europei per numero di veicoli elettrici venduti. Sono questi i dati principali del periodico rapporto che l’associazione di categoria Unrae diffonde con scadenza mensile. Il mercato europeo delle autovetture apre il 2025 con un calo del 2,1% rispetto a gennaio 2024, facendo registrare 21.669 unità in meno rispetto a quelle uscite dagli autosaloni nello stesso periodo 2023 e un calo rispetto al 2019 addirittura del -18,8%. L’andamento dei cinque principali mercati europei (major markets) vede la Spagna unico Paese in crescita, con un +5,3% di incremento: le performance negative di Regno Unito (-2,5%) e Germania (-2,8%) sono piuttosto allineate, mentre fanno decisamente peggio Italia (-5,8%) e Francia (-6,2%). Quanto alle vetture con motori ricaricabili, tra l’altro, l’Italia continua a rimanere cronicamente il fanalino di coda fra i grandi mercati, con un divario significativo rispetto agli altri. In cima alla classifica c’è il Regno Unito (30,3%), seguita da Germania (25,1%), Francia: (21,6%), Spagna: (14,1%) e, appunto ultima, Italia (8,6%).

Andrea Cardinali, direttore generale di Unrae, sottolinea che «nel settore vi è grande attesa per il ‘Piano d’azione’ che dovrebbe essere presentato dalla Commissione europea il prossimo 5 marzo, come risultato del ‘Dialogo strategico sul futuro dell’industria automotive europea’, avviato lo scorso 30 gennaio. Questo piano – continua Cardinali – dovrà fornire misure concrete per rendere il settore maggiormente competitivo e affrontare con efficacia la transizione verso la decarbonizzazione, coinvolgendo tutti gli stakeholder dell’ecosistema». 

Punto dolente, sottolinea l’associazione di categoria del settore automotive è che il Clean industrial deal’ che verrà presentato dalla Commissione domani non conterrà invece alcuna misura per il settore auto, contrariamente a quanto anticipato a metà gennaio dal vicepresidente esecutivo Stéphane Séjourné, che aveva assicurato entro 40 giorni «soluzioni efficaci con l’obiettivo di stimolare la domanda di auto pulite, fra le altre cose con una strategia legata al rinnovo delle flotte aziendali». 

Tra le priorità individuate, l’Associazione europea dei costruttori Acea, e con essa anche l’Unrae, c’è una revisione del sistema delle sanzioni per lo sforamento dei target di emissioni di CO2. 

Il ‘Dialogo strategico per l’automotive’ fa parte della cosiddetta Bussola per la competitività, strumento strategico per rafforzare in vari settori le industrie dell’Ue nei prossimi 5 anni. A livello nazionale, Cardinali fa presente che al Tavolo automotive, convocato il prossimo 11 marzo dal Mimit, «l’Unrae ribadirà la necessità di istituire un piano pluriennale di sostegno alla domanda di veicoli a zero o bassissime emissioni, di accelerare lo sviluppo delle infrastrutture di ricarica e di rifornimento dell’idrogeno, e di intervenire finalmente sul regime fiscale delle auto aziendali, inadeguato e penalizzante rispetto al resto d’Europa». 

Tra l’altro, in tale ambito viene segnalata una novità a cui prestare attenzione. Motus-E e Unem hanno firmato un protocollo d’intesa per lavorare insieme alla realizzazione di colonnine di ricarica per veicoli elettrici nei distributori di carburante. L’accordo è stato firmato oggi al Mimit e prevede la creazione di un tavolo tecnico composto da rappresentanti delle due associazioni, che consentirà alle parti di fornire gli strumenti tecnici di supporto alle aziende associate, ma anche alle Istituzioni e agli Enti competenti per le iniziative normative, regolamentari e attuative volte a facilitare la dotazione di colonnine di ricarica presso gli impianti carburanti stradali e autostradali. 

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In particolare, Motus-E e Unem si impegnano a dialogare con Istituzioni ed Enti competenti in merito alle iniziative in essere e alle future azioni di sostegno alla diffusione delle ricariche elettriche nei distributori carburanti, elaborando al tempo stesso proposte congiunte per la redazione di norme e disposizioni che favoriscano la diffusione delle colonnine di ricarica presso i punti vendita, esistenti e di nuova realizzazione, per offrire in modo efficace ed efficiente ai mezzi leggeri e pesanti tutta la gamma delle energie per la mobilità.

«Il protocollo nasce dalla comune esigenza di trovare soluzioni per la promozione di una mobilità sempre più decarbonizzata che risponda ad una logica di pluralità e neutralità tecnologica – è stato il commento del presidente di Unem Gianni Murano – e la rete di distribuzione carburanti è un luogo prezioso dove installare le colonnine di ricarica. Sarà anche l’occasione di riqualificare gli impianti esistenti – ha proseguito – coerentemente con gli indirizzi del Governo, ampliando l’offerta per i consumatori a tutte le energie per la mobilità. Non è più tempo di contrapposizioni – ha concluso – ma di collaborazione per concorrere ad un obiettivo condiviso».

«La firma di questo protocollo rappresenta un esempio dell’approccio pragmatico e coeso con cui può essere accompagnata e valorizzata la transizione tecnologica della mobilità, mettendo a sistema le preziose competenze dei diversi settori chiamati a dare il proprio contributo in tutti gli ambiti del mondo dei trasporti», commenta il presidente di Motus-E, Fabio Pressi, sottolineando che «per costruire una politica industriale organica e lungimirante è indispensabile superare qualsiasi attrito meramente ideologico, lavorando tutti insieme per supportare l’innovazione e l’infrastrutturazione volte a rilanciare la competitività internazionale dell’Italia e dell’Europa».



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