Pensioni, la Fornero aumenta l’età e riduce gli importi. Pessime notizie per chi ci va in questi anni


Ci sono cattive notizie per chi non riuscirà a maturare i requisiti per andare in pensione entro il 31 dicembre 2026. Visto quanto disposto dalla legge Fornero, infatti, a decorrere dal 2027 cambiano le regole per andare in pensione, come pure per il calcolo dell’assegno.

Al netto di quelle che potrebbero essere le decisioni prese dal governo, infatti, nel 2027 ci sarà l’adeguamento con le speranze di vita che comporterà un innalzamento dell’età pensionabile come pure dei criteri di calcolo più severi.

A confermarlo è l’Istat che per il prossimo biennio ha certificato un aumento delle speranze di vita di circa 3 mesi, il quale comporterà delle pessime notizie per chi andrà in pensione a decorrere dal 2027. Non solo, infatti, questi dovranno aspettare qualche mese in più per andarci, ma rischiano anche di avere – a parità di montante contributivo – un assegno più basso rispetto a chi invece ha smesso di lavorare tra il 2025 e il 2026.

Si tratta delle conseguenze naturali della legge Fornero, la quale ha legato tanto i requisiti di pensionamento quanto i criteri per il calcolo dell’importo all’andamento delle speranze di vita. D’altronde, se si vive per più anni significa anche che la pensione verrà pagata per più tempo, uno scenario che rischia di gravare oltremodo sulle casse dello Stato. Ecco perché è stato previsto un meccanismo che garantisce stabilità, ai danni però dei lavoratori di oggi che in futuro andranno in pensione sempre più tardi e con assegni ancora più bassi.

Pensione più tardi per chi matura i requisiti dal 2027

Secondo le stime dell’Istat, dopo un periodo in cui i requisiti per il pensionamento sono rimasti bloccati (in particolar modo a causa della pandemia che ha comportato un netto calo delle speranze di vita), a decorrere dal 2027 ci sarà un nuovo aggiornamento dopo quello di 5 mesi scattato nel 2019 (che ha portato l’età per la pensione di vecchiaia da 66 anni e 7 mesi a 67 anni).

Nel dettaglio, il prossimo aggiornamento dovrebbe essere di 3 mesi, il che significa che il diritto alla pensione di vecchiaia si raggiungerà all’età di 67 anni e 3 mesi. L’adeguamento riguarderà anche le altre misure di pensionamento però: ad esempio, per la pensione anticipata – per la quale ricordiamo si guarda solamente al requisito contributivo – serviranno 43 anni e 1 mese di contributi, un anno in meno per le donne. Adeguamento che interesserebbe anche l’opzione riservata ai precoci, l’attuale Quota 41 (a cui quindi si aggiungeranno altri 3 mesi).

Microcredito

per le aziende

 

Lo stesso vale per le opzioni di pensionamento che interessano coloro che hanno la pensione interamente calcolata con il sistema contributivo (quindi chi ha iniziato a maturare contributi a decorrere dal 1996). La pensione di vecchiaia a 71 anni conterà di ulteriori 3 mesi, così come quella anticipata a 64 anni (per la quale ricordiamo che la legge di Bilancio 2025 ha portato il requisito contributivo da 20 a 25 anni).

Pensione più bassa per chi matura i requisiti dal 2027

Ma non è solo il momento del pensionamento a destare preoccupazione. Chi maturerà i requisiti per il collocamento in quiescenza a partire dal 2027, infatti, deve anche rassegnarsi all’idea di un assegno più basso rispetto a quello che avrebbe maturato nel biennio precedente.

Sempre la legge Fornero, infatti, ha disposto un adeguamento costante con le speranze di vita per i cosiddetti coefficienti di trasformazione, ossia quei parametri che vengono applicati sul montante contributivo per determinare l’importo dell’assegno.

Già nel 2025 (e anche per il 2026 quindi) i coefficienti di trasformazione sono peggiorati rispetto al biennio precedente. Il che significa che a parità di montante contributivo prenderà di meno chi ci andrà nei prossimi due anni, per quanto comunque sarà sicuramente più alto rispetto a chi invece lo farà dopo il 2027 quando appunto l’ulteriore incremento delle speranze di vita comporterà un ulteriore peggioramento.

Insomma, non ci sono buone notizie per chi andrà in pensione tra qualche anno. Anche perché quella del biennio 2027-2028 non è da considerare come una parentesi o un caso isolato. Secondo le previsioni, infatti, d’ora in avanti gli adeguamenti con le speranze di vita saranno costanti, quindi ogni due anni ci sarà un peggioramento delle regole di pensionamento e del calcolo dell’assegno.



Source link

***** l’articolo pubblicato è ritenuto affidabile e di qualità*****

Cessione crediti fiscali

procedure celeri

 

Visita il sito e gli articoli pubblicati cliccando sul seguente link

Source link