primi controlli in centro con la sindaca Funaro


La polizia municipale ha provveduto a rimuovere le keybox, ora vietate, con le tenaglie. Primi interventi in via dei Cimatori e via Lambertesca

Tenaglie e cacciaviti pronti all’uso, sono iniziate questa mattina, martedì 25 febbraio, le operazioni di rimozione forzata delle keybox dai muri del centro storico da parte della polizia municipale.

 

Tenaglie che non hanno tardato ad essere usate, perché il primo giro di controlli degli agenti, iniziato da piazza della Signoria, e al quale hanno partecipato anche la sindaca Sara Funaro e l’assessore allo Sviluppo Economico e al Turismo Jacopo Vicini, dopo pochi minuti si è fermato in via dei Cimatori, dove è stata trovata la prima keybox, attaccata ad un gancio su un muro.

 

Gli agenti hanno quindi provveduto a rimuovere la keybox con le tenaglie. Il proprietario o gestore dell’appartamento sarà poi sanzionato con una multa di 400 euro. Tra gli interventi della mattinata, in via Lambertesca sono state rimosse tre keybox appese ad una inferriata.

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Un’azione quella di stamattina che arriva dopo l’approvazione a metà febbraio da parte del Consiglio comunale del divieto per l’uso di keybox da parte delle attività di locazione turistiche brevi.

 

Il Consiglio Comunale ha infatti approvato le modifiche al Regolamento di Polizia Urbana Comunale (RPU) che stabiliscono, per esigenze di sicurezza pubblica, che “è sempre vietato l’uso delle key box, tastiere a codice numerico e alfanumerico o di altri apparecchi analoghi destinati a contenere o fornire chiavi, codici etc., atti a permettere l’accesso ad edifici o appartamenti senza la presenza del gestore o suo incaricato, ovunque questi vengano posizionati”; per la tutela del decoro pubblico, inoltre, con la modifica al regolamento si stabilisce che sia sempre vietato l’uso delle key box “quando prospettino su aree pubbliche, su strade pubbliche o aperte al pubblico, qualunque sia la natura del supporto su cui siano posizionate”.

In base a quanto deliberato dal Consiglio Comunale, chi aveva in uso gli strumenti vietati ha avuto dieci giorni di tempo dall’entrata in vigore del divieto per la loro rimozione dopodiché “nei casi di accertata inottemperanza o di nuova installazione, la Polizia Municipale provvederà al ripristino dello stato dei luoghi e quindi alla loro materiale rimozione”. Così come è avvenuto questa mattina e come avverrà in altre zone del centro e della città. 

 

A inizio febbraio la polizia municipale aveva censito 400 keybox in tutta l’area Unesco, che al momento dell’approvazione della delibera si sono ridotte ad un terzo. “Ora faremo un piano di interventi per rimuoverle tutte – spiega Leonardo Magnolfi, Commissario della polizia municipale Nuclei speciali – Ci sono interventi che richiedono più tempo, come staccare una keybox da un muro, per evitare danni. I controlli iniziano da qui ma la norma si applica a tutto il Comune, abbiamo già segnalazioni per zone in altri quartieri, inizieremo proprio dalle zone oggetto di segnalazione”.

 

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“Insieme alla Polizia Municipale abbiamo iniziato la rimozione delle keybox ancora presenti in città. È una misura che portiamo avanti con convinzione per garantire decoro, sicurezza e vivibilità, per tutelare Firenze e renderla sempre di più a misura di chi la vive. Un primo passo del nostro piano #TurismoSostenibileCittàVivibile per proseguire con la regolamentazione ai veicoli atipici come risciò e golf car e locazioni brevi”, ha detto Funaro.

“Come vediamo ci sono ancora tanti che non hanno rimosso le keybox – ha detto la sindaca durante i controlli – l’attenzione dell’amminstrazione sarà massima nel rimuoverle e continuare a controllare. Stiamo lavorando con i nostri uffici per fare una mappatura fotografica di tutta la città in modo da vere un controllo anche attraverso i sistemi di intelligenza artificiale. In questi appartamenti ci sono affitti brevi ma anche cittadini che ci vivono e che hanno il diritto di sentirsi al sicuro. Non si può neanche aggirare l’ostacolo mettendole all’interno degli edifici, perché vorrebbe dire comunque aggirare l’ostacolo del riconoscimento”. 

 

Sulla vicenda è intervenuto Lorenzo Fagnoni, Ceo di ApartmentsFlorence e presidente di Property Managers Italia. “Tanto rumore per nulla? Forse. Le keybox sono state fatte diventare un simbolo, ma i temi di fondo che una città come Firenze deve affrontare in relazione ai flussi turistici presenti e futuri sono ben altri”.

 

“Molti operatori del settore affitti brevi non utilizzano le keybox – dice Fagnoni – noi abbiamo sempre detto che dal punto di vista estetico sono piuttosto bruttine. Palazzo Vecchio, come altri Comuni italiani, ha lanciato la sua crociata contro questo strumento, ma resta ad ora senza risposta la domanda: come si regola l’accesso dei turisti agli alloggi? Ricordo che su questo è in corso un confronto tra gli operatori del settore e il Ministero dell’Interno su possibili soluzioni concrete. Non capiamo quindi la fretta di Palazzo Vecchio”.

“Resta poi il tema di fondo: come si vuole affrontare la questione del turismo a Firenze? I dati – spiega il Ceo di ApartmentsFlorence e presidente di Property Managers Italia – ci dicono che i flussi turistici sono aumentati e le previsioni sono tutte orientate a vedere un ulteriore aumento: qualcuno pensa davvero che ‘fare la guerra’ agli affitti brevi sia sufficiente per ridurre la pressione turistica sulla città? Forse è giunto il momento di aprire un confronto più ampio per ragionare su una gestione intelligente del turismo, adottando strategie di delocalizzazione e destagionalizzazione dei flussi”.

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