sit-in di protesta e duro botta e risposta con Emiliano


Un gruppo di lavoratori del petrolchimico di Brindisi, dopo un sit in di protesta davanti al Comune, ha raggiunto Piazza Santa Teresa per proseguire la contestazione dinanzi all’ingresso della Prefettura, dove il prefetto Luigi Carnevale e il presidente della Regione Michele Emiliano, insieme a rappresentanti della Provincia e del Comune, hanno incontrato le organizzazioni sindacali sulle problematiche e la crisi del polo chimico.

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I lavoratori sono sul piede di guerra: poco prima del vertice, come si vede nel video, è andato in scena un faccia a faccia con un duro botta e risposta tra gli operai e il governatore. 

«Ci stanno prendendo in giro da mesi.

Presidente pensi alle nostre famiglie. Non vogliamo andare a lavorare al nord». Sono le frasi che diversi lavoratori hanno rivolto al presidente della Regione Puglia, Michele Emiliano, al suo arrivo in prefettura a Brindisi dove è stato convocato un tavolo sul futuro del petrolchimico. I lavoratori oggi hanno anche organizzato un sit-in di protesta davanti alla sede dell’azienda, indetto da Cgil, Filctem, Fiom, Filt, Fillea e Filcams, per denunciare «la subalternità del Governo ai voleri dell’Eni – spiegano i sindacati – confermata dall’esito dei tre confronti tenuti al Mimit alla presenza del ministro Urso sulla chiusura degli stabilimenti di cracking di Priolo e Brindisi». 

I sindacati

«Questo pomeriggio, finalmente, dopo mesi di assenza fisica e pubblica, il presidente della Regione Puglia Michele Emiliano viene a Brindisi per confrontarsi sul tema della crisi del settore industriale all’incontro convocato dal prefetto. Una nobile discesa quella del governatore nella nostra città che risulta essere, però, fuori tempo massimo». Lo dichiara il coordinatore provinciale della Uil Brindisi, Fabrizio Caliolo, in riferimento alla presenza del governatore pugliese in prefettura per la vertenza occupazionale che riguarda il petrolchimico. «L’industria – prosegue – rimane un tema da affrontare solo quando ad occuparsene sono i vertici delle istituzioni o quando si tratta di occasioni – come quella di oggi – nelle quali sono assicurate le presenze di cronisti e telecamere. La solita passerella politica di bassa lega mentre – aggiunge Caliolo – le azioni intraprese dai sindacati sono lasciate puntualmente al proprio destino». «Vogliamo sperare – continua – che il confronto dal prefetto illumini il presidente Emiliano quanto meno nel prendere atto che importanti misure per la salvaguardia del lavoro e dei lavoratori del settore industriale brindisino passano proprio dall’ente di via Gentile» e tra queste «la possibilità di attivare un ammortizzatore sociale unico per tutti i lavoratori coinvolti, diretti e dell’indotto, di tutte le aziende e realtà che operano nell’Industria di Brindisi». «Al termine del suo doppio mandato anti-industriale chiediamo al governatore Emiliano un compito minimo: che la Regione si unisca alla richiesta dei sindacati perché Brindisi sia riconosciuta dal governo ‘Area di Crisi industriale’ complessa. Più che a favore di telecamere – conclude Caliolo – Emiliano si applichi sui tavoli che contano, che nel caso di Brindisi sono i tavoli convocati presso il ministero».

La reazione di Michele Emiliano

«L’unità sindacale nei momenti di gravissima crisi come questo è un bene che non devo certo difenderlo io. In più qui c’è la possibilità anche di creare una unità con le istituzioni del territorio che rafforzerebbe ulteriormente la prospettiva. Su questo punto il tavolo si è fermato e non ha chiuso l’accordo. Nel senso che non erano tutti d’accordo sulla presenza della Regione, sulla presenza delle istituzioni politiche e si sono riservate». Lo ha detto il presidente della Regione Puglia, Michele Emiliano a Brindisi a margine dell’incontro in prefettura sulla vertenza del petrolchimico. Alcune organizzazioni sindacali, come la Uil, avevano criticato la presenza del governatore oggi a ritenendola «fuori tempo massimo per la gravità della situazione» dell’industria brindisina» . «Fermo restando ovviamente che se io ho voglia di andare a parlare col ministro Urso ci vado e basta, un conto – ha aggiunto Emiliano – è andarci da solo e un conto è andare con le forze sindacali. Le forze sindacali non sono tutte d’accordo e ci stanno pensando. Io sono a disposizione a qualunque ora del giorno e della notte per accompagnare le forze sindacali e i rappresentanti i lavoratori a parlare col ministro Urso. Un conto è che ci vado io e un conto è che non ci vado. Secondo me cambia molto la questione».

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