Ondate di calore, siccità e alluvioni sempre più devastanti. 60 esperti hanno scritto un documento che propone misure urgenti per affrontare l’emergenza climatica e proteggere salute e ambiente.
L’Italia affronta una crisi climatica senza precedenti, con eventi estremi sempre più frequenti che minacciano salute, ambiente ed economia.
Secondo i dati riportati dagli ultimi studi in materia, il nostro Paese si trova tra le aree più vulnerabili d’Europa, con un incremento della temperatura media di quasi 2,9°C rispetto ai livelli pre-industriali, ben al di sopra della media globale.
Il numero di eventi meteorologici estremi, come alluvioni e incendi, è quadruplicato negli ultimi cinque anni.
Per rispondere a questa emergenza, il gruppo di esperti Minds for One Health, con il supporto di Isde Italia – Associazione Medici per l’Ambiente, ha redatto un documento che identifica azioni urgenti per limitare gli impatti della crisi climatica nel nostro Paese.
Un documento per un’azione immediata
Il documento, intitolato “Adattamento e Mitigazione: Azioni urgenti per far fronte agli eventi estremi da crisi climatica”, è stato inviato alle istituzioni politiche e scientifiche nazionali, sollecitando un intervento concreto.
Il testo evidenzia come l’Italia, situata in una delle aree più vulnerabili ai cambiamenti climatici, stia già subendo gli effetti dell’intensificazione di ondate di calore, siccità, alluvioni e incendi.
Secondo il rapporto Isde, l’inquinamento atmosferico derivante dall’uso di combustibili fossili è responsabile di migliaia di decessi prematuri all’anno e gravi ripercussioni sulla salute pubblica.
Gli esperti sottolineano che è necessario un approccio integrato che combini adattamento e mitigazione per garantire la sicurezza della popolazione e del territorio. A livello internazionale, la mancanza di strategie adeguate rischia di esporre milioni di persone a migrazioni climatiche forzate.
Le proposte per una resilienza climatica
Gli esperti di Minds for One Health e ISDE Italia hanno individuato cinque azioni prioritarie:
- Attuazione immediata di un Piano Nazionale di Adattamento ai Cambiamenti Climatici (PNACC), aggiornato e basato su evidenze scientifiche. Il piano dovrebbe includere strumenti di pianificazione urbana e protezione delle infrastrutture critiche come ospedali e reti di trasporto.
- Riduzione del consumo di suolo e messa in sicurezza delle aree a rischio. Le politiche dovrebbero vietare la cementificazione in zone ad alta vulnerabilità idrogeologica, favorendo il recupero di aree dismesse.
- Accelerazione della decarbonizzazione, con un minor consumo energetico e un maggiore utilizzo delle rinnovabili nel rispetto del territorio e del paesaggio. La neutralità carbonica, secondo i ricercatori, dovrebbe essere perseguita attraverso il raddoppio della quota di energia prodotta da fonti rinnovabili entro il 2030.
- Sensibilizzazione e formazione della popolazione, con materiali informativi e percorsi educativi per affrontare gli eventi estremi. Il documento suggerisce l’adozione di iniziative analoghe alla campagna “Io non rischio” per la formazione sulle emergenze climatiche.
- Rafforzamento della protezione civile preventiva, ispirandosi alle migliori pratiche internazionali nella gestione del rischio. L’implementazione di esercitazioni regolari e la creazione di reti di allerta tempestiva sono ritenute cruciali.
“Non possiamo più limitarci a rispondere alle emergenze”
Maria Grazia Petronio, vicepresidente di Isde Italia e coordinatrice di Minds for One Health, lancia un appello deciso: “Non possiamo più limitarci a rispondere alle emergenze. Dobbiamo costruire un sistema resiliente, in grado di prevenire e ridurre gli impatti degli eventi estremi sulla salute e sulla sicurezza delle persone e del territorio. Il nostro documento offre una guida chiara per le istituzioni: il tempo per agire è ora.”
Gli esperti sottolineano come molte delle tecnologie necessarie per la transizione ecologica siano già disponibili, ma la loro implementazione è rallentata da ostacoli burocratici e mancanza di volontà politica.
La necessità di una strategia a lungo termine
Oltre alle azioni immediate, il documento evidenzia la necessità di una strategia a lungo termine per contrastare il riscaldamento globale.Tra le misure suggerite figurano la protezione delle aree naturali, la riduzione delle emissioni industriali, la promozione di trasporti sostenibili e una gestione più efficace delle risorse idriche.
La cementificazione incontrollata e l’abbandono delle aree montane e collinari sono due dei principali fattori che aggravano la vulnerabilità del territorio italiano.
Il documento sottolinea l’importanza della tutela delle zone boschive e delle fasce fluviali per prevenire fenomeni di dissesto idrogeologico.
L’appello di Minds for One Health e Isde Italia è chiaro: la crisi climatica non è più una minaccia futura, ma una realtà già in atto. Solo con un impegno concreto da parte delle istituzioni e della società civile sarà possibile limitare i danni e costruire un futuro più sostenibile.
I dettagli delle azioni proposte sono disponibili nel documento redatto dai ricercatori
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