Joe Formaggio attacca Marchi e «l’inerzia delle istituzioni»


L’ipotesi di cessione di Save S.p.A. al fondo francese Ardian preoccupa una parte della politica locale. L’operazione riguarda la vendita dell’88% di Save, società che gestisce gli aeroporti di Venezia, Treviso, Verona e Brescia, attualmente controllata dai fondi esteri InfraVia (francese) e Dws (tedesco). Il fondo Ardian, secondo indiscrezioni pubblicate alcuni giorni fa dal quotidiano La Repubblica, avrebbe ottenuto un’esclusiva per trattare l’acquisizione, in un’operazione che potrebbe superare il miliardo di euro.

Secondo il consigliere regionale Joe Formaggio (Fratelli d’Italia), la vendita rappresenterebbe «un colpo durissimo per il Veneto e per l’Italia», e non è ammissibile «assistere alla cessione del nostro sistema aeroportuale senza reagire». Formaggio denuncia infatti «il silenzio e l’inerzia delle istituzioni venete, di fronte a un’operazione che rischia di privare definitivamente il territorio del controllo su un’infrastruttura strategica per l’economia e il turismo».

È centrale il ruolo di Enrico Marchi, presidente di Save, ritenuto il «principale artefice della trattativa, intenzionato a facilitare il passaggio sotto il controllo francese». Nel 2017 fu lui a guidare il piano di riassetto che portò il grosso di Save in mano ai fondi d’investimento Infravia e Dws, ma in questi anni ha mantenuto il controllo strategico della società, pur possedendo solo una quota di minoranza. «Oggi – attacca Formaggio – si pone alla guida di una manovra che potrebbe consegnare tutta la gestione aeroportuale veneta a capitale francese, eliminando ogni residua influenza italiana sulla governance degli scali. Se oggi i fondi vendono, è perché Marchi ha creato le condizioni per questo scenario». 

Allo stesso tempo il consigliere FdI esorta un intervento politico, criticando la responsabilità «di chi, a Venezia e a Roma, sta permettendo questa operazione senza opporsi». «Il Veneto – scrive Formaggio – non può restare spettatore passivo. Per questo motivo chiedo con urgenza al presidente della Regione Luca Zaia di intervenire tempestivamente»: è necessario «convocare Enrico Marchi in Consiglio regionale per chiarire i termini dell’accordo; coinvolgere il governo e Cassa depositi e prestiti per individuare una soluzione alternativa; utilizzare tutti gli strumenti disponibili, incluso il Golden Power, per impedire il passaggio al controllo straniero».

«La presa di posizione del collega Joe Formaggio contro il Presidente Zaia sulla questione dell’aeroporto di Venezia è gratuita ed ingiustificata» ha replicato Alberto Villanova, presidente Intergruppo Lega – LV «La struttura societaria del gruppo SAVE è già oggi composta da numerose realtà estere. E i risultati conseguiti nel corso del tempo dal gruppo parlano da soli: l’Amministratore Enrico Marchi, come noto, ha riscosso notevoli ed importanti obiettivi aziendali, tanto che l’operatività del Gruppo riguarda anche strutture in Paesi stranieri. La presenza di un hub logistico come l’aeroporto di Venezia è una opportunità strategica importantissima per la nostra Regione. Il volo Venezia -Shanghai, tanto per fare un esempio, rappresenta un volano importantissimo per tutti gli imprenditori veneti, e dimostra chiaramente l’attenzione del board di SAVE per il tessuto imprenditoriale veneto. Al di là, quindi, delle scelte strategiche aziendali, colpisce l’intemerata del collega Formaggio verso il nostro Presidente Zaia. Che, come noto, sulla questione infrastrutture ha sempre dedicato tante attenzioni quante risorse. Noi non siamo preoccupati, quindi, di legittime decisioni delle nostre aziende, da sempre vanto ed orgoglio della nostra terra: anche questo, la libertà di scegliere cosa fare a casa propria, è una declinazione del Veneto ai Veneti. Noi siamo preoccupati e irrigiditi dal centralismo romano, da chi lo sostiene per sacrificare gli interessi dei Veneti e del Veneto. Con il gruppo di FDI, in Consiglio Regionale, i rapporti sono ottimi e il lavoro eccellente. È per questo che voglio sperare che la nota del collega Formaggio sul Presidente Zaia non sia di partito ma a titolo personale. Non è la prima volta, come sappiamo. Contiamo sia l’ultima».

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