Mercati, salute psicologica, ansia ed emotività: l’importanza della consulenza finanziaria


25 febbraio 2025

Pubblicato in: Financial Advise

Sempre più spesso, da quando è nata la “behavioral finance” – o finanza comportamentale, quella scienza che ha messo sotto la lente l’impatto delle nostre emozioni (e delle nostre fissazioni) sulle scelte che facciamo – si ragiona sulle reazioni emotive degli investitori di fronte alle fluttuazioni dei mercati. Ci sta: a quale consulente finanziario non è capitato di ricevere la telefonata del cliente in ansia per questa o quella correzione in corso? Uno studio relativamente recente si è spinto oltre, interrogandosi su quanto in là possa andare l’ansia degli investitori di fronte alle flessioni.

Oscillazioni dei mercati: se l’ansia diventa vera e propria angoscia

Lo studio, condotto da due docenti della Ball State University dell’Indiana, negli Stati Uniti, ha rilevato un legame forte e chiaro tra le flessioni del mercato azionario e l’aumento del ricorso a farmaci antidepressivi fra gli investitori. “Questa relazione, non influenzata dalle condizioni economiche locali, suggerisce che le perdite hanno un impatto diretto sulla salute psicologica degli investitori”, ha affermato Chang Liu, assistente alla cattedra di Finanza, coautrice della ricerca insieme a Maoyong Fan, professore di Economia.

Lo studio, non a caso, si intitola “Stock Market and the Psychological Health of Investors” (“Il mercato azionario e la salute psicologica degli investitori”) . “Lo stress finanziario derivante dai ribassi del mercato azionario”, ha precisato Liu, “non solo influisce sulla salute mentale, ma porta anche a problemi di salute fisica come ulcere peptiche e dolori addominali”. Con ineluttabili conseguenze sociali.

Cosa fare, di fronte a queste conclusioni? “In un contesto di volatilità dei mercati azionari, l’incremento delle criticità connesse alla salute mentale richiede un approccio proattivo al sostegno e all’educazione degli investitori”, ha dichiarato Fan. “Il nostro studio evidenzia la necessità di azioni politiche ed educative volte a mitigare i rischi per la salute mentale associati alla partecipazione al mercato azionario, per far sì che gli investitori siano preparati emotivamente e finanziariamente alle fluttuazioni del mercato”.

Keep calm e ricordiamo l’importanza del fattore tempo

Lo studio ci riporta al sempreverde tema dell’educazione finanziaria, un vero e proprio scudo per affrontare adeguatamente le inevitabili fasi di incertezza dei mercati. Ma ci ripresenta anche un altro tema: quello dell’importanza di un aiuto professionale sotto ogni punto di vista, incluso quello finanziario. Così come le figure sanitarie sono essenziali per affrontare ogni problema di salute, compresi quelli che riguardano la sfera mentale, allo stesso modo l’affiancamento di un consulente finanziario è fondamentale per una corretta gestione non solo del portafoglio di investimenti, ma anche delle emozioni.

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In che modo? Innanzitutto, il consulente può invitare il suo assistito a fare un bel respiro. Subito dopo, può ricordargli come alle correzioni prima o poi fa seguito un recupero. La conferma in tal senso ci arriva dai dati storici, che fra le altre cose ribadiscono quanto sia decisivo il fattore tempo. Anzi, è interessante notare come chi ha investito anche in concomitanza con alcuni degli eventi di mercato, economici e geopolitici più sfavorevoli degli ultimi cento anni circa abbia ottenuto risultati di tutto rispetto, anche quando il punto di partenza non era tra i più favorevoli.

Pianificazione, diversificazione e gradualità per superare le fasi “no”

La verità è che, quando si parla di mercati, è pressoché fisiologico che ai rialzi facciano seguito fasi di correzione. E viceversa. Per non restarne scottati, bisogna fare essenzialmente due cose:

– pianificare adeguatamente gli investimenti in base agli obiettivi;
– diversificare in modo corretto.

Pianificazione e diversificazione: due principi che solo l’affiancamento di una consulenza professionale può consentire di tradurre seriamente in realtà. E a questi due possiamo aggiungerne un terzo: la possibilità di entrare nei mercati gradualmente nel tempo, convertendo la liquidità in investimento un po’ alla volta.

Entrare nei mercati in momenti diversi – per esempio, a cadenza mensile – permette di beneficiare della diversificazione temporale. Alcune volte il momento è propizio, altre meno: il prezzo di acquisto sarà una media tra alti e bassi, con i primi a compensare i secondi. Ma questo è solo uno dei vantaggi della gradualità.

Ricordare all’investitore che il tempo è la chiave di tutto

Concludendo: per superare il peso dei momenti “no” dei mercati e apprezzarne le potenzialità bisogna guardare ai dati e imparare dalla storia. Archiviate le battute d’arresto, nel lungo periodo i mercati finanziari mondiali hanno registrato una crescita, offrendo agli investitori diverse opportunità di investimento. Il tempo, come detto, è un fattore molto importante: ma bisogna aiutare l’investitore a far fronte all’emotività nei momenti meno facili.

NOTA DI REDAZIONE : gli argomenti e i grafici sono frutto di elaborazione interna.
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