Una serie di interrogazioni presentate a partire dal 24 ottobre 2010 al 26 gennaio scorso, per un totale di 15. Sono i solleciti inviati da Alvaro Ancisi e dalla Lista per Ravenna alle varie Amministrazioni comunali che si sono succedute a Ravenna per attivare la Zona a traffico limitato nel borgo San Biagio. “La prima esterna al centro storico – ricorda Ancisi – imposta dal Piano Generale del Traffico Urbano del 2009”. Ma nonostante l’attivazione, Ancisi lamenta la mancanza di una norma che regoli la sosta e l circolazione all’interno delle Ztl della città.
“L’ordinanza che l’ha istituita – ricorda Ancisi parlano della Ztl di Borgo San Biagio – emessa finalmente il 18 dicembre 2024, è entrata in vigore il 1° febbraio 2025. Da un lato si è messo finalmente ordine ad un dedalo di strade antiche strettissime, costruite per il passaggio di persone e carri, utilizzate impropriamente da una moltitudine di veicoli a motore per attraversare la città da una parte all’altra o per cercare un improbo parcheggio. Ne soffriva la sicurezza e la vivibilità del quartiere, oppresso anche dalla difficoltà dei mezzi di emergenza ad accedervi e transitarvi. Dall’altro lato, però, il provvedimento è gravato, giustificando il fatto che la Giunta non ne abbia avvisato gli organi della pubblica informazione, da una serie di vizi e contraddizioni”.
In primis, sottolinea il consigliere comunale, “non è stato mantenuto il fondamentale impegno, di portata generale, assunto col Piano Generale del Traffico Urbano 2014, di redigere, finora incredibilmente inesistente, il Regolamento per la circolazione e la sosta nelle Ztl del centro abitato di Ravenna. Istituite fin dal 2006 e ormai diffuse sulla metà del centro storico, tutte le Ztl sono infatti tuttora disciplinate, abusivamente, – precisa Ancisi – non da un regolamento del Consiglio comunale, come dice la legge, ma da una determinazione, prodotta dall’allora comandante della Polizia municipale, che stabilisce quali categorie di utenti possano ottenere il permesso per circolarvi e sostarvi con le loro vetture, tutti gli altri vietati ad entrarvi. Non avendo valore legale, le multe inflitte ai presunti trasgressori, erano e restano illegittime, annullabili con qualsiasi ricorso amministrativo o giudiziario”.
“Pressata allo sfinimento da Lista per Ravenna – va avanti ancora Ancisi – la Giunta de Pascale ha presentato nel 2024, discusso in una commissione del Consiglio comunale, uno schema di regolamento che è rimasto però lettera morta. Questo schema prevede che il regolamento includa per specifiche categorie di utenti, l’abilitazione alla circolazione in Ztl, al fine di agevolare l’assistenza a persone […], che necessitano di un sostegno da parte di familiari non più conviventi o di determinate figure assistenziali”.
Ma, si spiega ancora, “non si è voluto tener conto delle molte persone sole bisognose dell’aiuto di familiari”, mentre nel Piano Generale del Traffico Urbano aggiornato nel 2016 è scritto, evidenzia Ancisi, a proposito della Ztl San Biagio, che “per completare le azioni è necessario che l’Amministrazione Comunale entri in possesso del parcheggio denominato Callegari. Si tratta del parcheggio pubblico di via Fiume Abbandonato, a lato dell’ ex stabilimento Callegari e a ridosso delle mura storiche, ritenuto dal Comune indispensabile per consentire ai residenti della Ztl di parcheggiarvi le proprie auto non più autorizzate a sostare vicino a casa in mancanza di garage. Doveva essere acquisito dal Comune 15 anni fa, ma la difficoltà di andare a rogito per cause giudiziarie ha sempre rappresentato la ragione per cui la ZTL non era stata fatta partire. Eppure, quel parcheggio non è ancora disponibile”.
“Chiedo pertanto al sindaco: ragione della perdurante mancata esistenza di un regolamento delle Ztl applicabile legittimamente agli utenti della strada secondo lo schema di indirizzo proposto dalla Giunta comunale; dettagliata relazione sulle ragioni tecniche che impediscono di rendere disponibile il suddetto parcheggio ex Callegari, come richiesto dal Piano Generale del Traffico Urbano, ai residenti della ZTL per i loro veicoli impossibilitati a sostare al suo interno”, conclude il consigliere comunale.
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