Calcolo del costo del carburante


Il costo del carburante è influenzato da vari fattori: prezzo del greggio, tasse e ricarichi dei distributori. Scopriamo come viene calcolato e perché varia.

Il prezzo della benzina in Italia è composto da diverse componenti, tra cui il costo del prodotto, le accise e l’IVA. Secondo i dati del Ministero dell’Ambiente e della Sicurezza Energetica (MASE) relativi al 2024, il prezzo medio della benzina è stato di 1,821 euro al litro. Di questo importo, 0,728 euro sono attribuiti alle accise e 0,328 euro all’IVA. Pertanto, sottraendo le tasse, il costo della benzina senza accise e IVA sarebbe di circa 0,765 euro al litro.

È importante notare che questi valori possono variare nel tempo a causa di fluttuazioni del mercato petrolifero e di eventuali modifiche fiscali. Inoltre, il prezzo del carburante può differire a seconda delle regioni e delle politiche locali.

Calcolo del costo del carburante

Il calcolo del costo del carburante viene determinato da diversi fattori economici, fiscali e commerciali che influiscono sulle variazioni di prezzo. In particolare, il costo dipende dal prezzo del petrolio greggio, dalle imposte e dai dazi stabiliti dallo Stato e dal ricarico applicato dai distributori.

A influire in modo significativo sul costo finale del carburante sono anche fattori geopolitici, come conflitti bellici o situazioni di emergenza. Il mercato del carburante è sensibile a queste circostanze imprevedibili ed è quindi soggetto ai continui cambiamenti che ne derivano.

Chiunque utilizzi un veicolo a motore per necessità lavorative o per spostamenti quotidiani sa che il costo del carburante non è stabilito solo in base a operazioni di mercato e per questo è necessario conoscere nel dettaglio tutte le variabili che influiscono sul prezzo finale.

Ognuno di questi fattori ha un forte impatto sul prezzo della benzina a litro e determina le oscillazioni di prezzo che si possono notare nei distributori.

Prezzo del petrolio greggio

Il prezzo del petrolio greggio è il primo fattore che influisce sul costo del carburante. Il greggio è la materia prima da cui derivano benzina, gasolio e GPL, i carburanti principali per i veicoli a motore, se non si considerano i carburanti green come l’HVO che vengono prodotti per ridurre le emissioni inquinanti delle auto.

La quotazione del greggio viene espressa dal Platts, agenzia specializzata nata nel 1909, che esprime il valore quotidiano in dollari americani di una tonnellata di benzina o di gasolio. Queste quotazioni influenzano il prezzo del greggio insieme ad altre circostanze, come la differenza tra domanda e offerta. Se la richiesta di petrolio greggio aumenta, ad esempio in seguito a una ripresa economica, il prezzo tenderà a salire. Al contrario, se l’offerta di greggio supera la domanda, il prezzo subirà una contrazione significativa.

Anche circostanze geopolitiche possono determinare delle variazioni del prezzo del greggio. Basti pensare al conflitto Ucraina-Russia che ha determinato un forte aumento delle quotazioni Platts.

In ultimo, il prezzo del petrolio greggio può essere influenzato anche dal cambio euro/dollaro. Il prezzo del petrolio viene espresso in dollari dal Platts mentre i prodotti raffinati e rivenduti in Europa, e quindi in Italia, sono espressi in euro. Per questo motivo, ogni oscillazione del tasso di cambio contribuisce a determinare in modo diretto il prezzo finale di vendita. 

Imposte e dazi sui carburanti

Una parte molto consistente del costo del carburante è occupato dalle imposte e dai dazi che vengono versati allo Stato. In Italia, il prezzo di vendita del carburante comprende accise e IVA.

Le accise sono delle imposte indirette che lo Stato applica su ogni litro di carburante venduto. Queste imposte sono state introdotte per far fronte a situazioni emergenziali o ricostruzioni post-belliche. Tra quelle introdotte da più tempo troviamo:

  • 0,000981€ per il finanziamento della guerra in Etiopia (1935-1936);
  • 0,00516€ per la ricostruzione dopo la tragedia del Vajont del 1956;
  • 0,00516€ per la ricostruzione in seguito al terremoto del Belize del 1968;
  • 0,0511€ per la ricostruzione in seguito al terremoto del Friuli del 1976;
  • 0,0387€ per la ricostruzione in seguito al terremoto dell’Irpina del 1980;
  • 0,106€ per finanziare la guerra in Libano del 1983.

Nonostante queste tasse fossero state introdotte per affrontare in modo temporaneo avvenimenti straordinari, le accise non sono mai state abolite e pesano ancora oggi sul costo totale del carburante.

Oltre alle accise statali, dal 1999 ogni regione italiana può introdurre un’accisa regionale da far pagare a chi fa benzina nel territorio di riferimento. Per questo motivo, il prezzo del carburante può variare in base alla zona d’Italia in cui si acquista.

A queste tasse si aggiunge anche l’IVA al 22% che viene calcolata sul prezzo del bene a cui vengono aggiunte le accise. Le accise e l’IVA coprono più del 50% del costo del carburante.

Ricarico dei distributori

L’ultimo fattore che determina il prezzo finale del carburante è il ricarico dei distributori, cioè il margine di guadagno applicato da chi rivende il carburante. Questa parte di costo serve per coprire le spese delle stazioni di servizio, la manutenzione degli impianti e le spese di gestione.

Il costo del carburante può essere influenzato anche dal luogo in cui viene rivenduto. In genere, il carburante venduto nelle stazioni di servizio urbane ha un prezzo più basso rispetto a quello rivenduto in autostrada, sia per i maggiori costi di gestione, sia perché ci si trova in zone in cui le alternative sono poche.

In ogni caso, il prezzo del carburante cambia di stazione in stazione ma anche da un giorno all’altro poiché, come abbiamo visto, il costo viene calcolato con valori in continuo cambiamento.

Per conoscere con maggiore precisione questi valori, è possibile consultare il sito del Ministero dell’Ambiente e della Sicurezza Energetica. I dati vengono aggiornati ogni giorno in base alle oscillazioni del prezzo del greggio e delle quotazioni Platts e permettono a chi organizza uno spostamento di conoscere a grandi linee la spesa di carburante da sostenere.



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