Marc Marquez è pronto a decollare con la Ducati ufficiale in questa stagione MotoGP. In Thailandia disputerà il primo Gran Premio con la Rossa, dopo aver dimostrato le sue vere intenzioni nei test invernali, dove ha fatto registrare un ottimo passo gara e di essere subito decisivo anche sul giro singolo. Ma l’otto volte campione del mondo ha dimostrato di essere un campione anche con le finanze e ne ha parlato senza filtri durante il podcast diretto da Miki Nunez.
Fama e soldi per Marquez
Il pilota di Cervera ha rinunciato ad un contratto d’oro con la Honda pur di ritrovare la strada della vittoria iridata. Ha rinunciato a soldi e sponsor durante il 2024 con il passaggio al team satellite Gresini, ritrovando però la strada della vittoria e, soprattutto, il sorriso, la viglia di continuare in MotoGP dopo quattro anni davvero complicati. La Casa di Borgo Panigale non può garantirgli il miglior contratto della classe regina, ma sicuramente un prototipo in grado di riconfermarlo campione. Arrivato in MotoGP nel 2013, con due titoli nelle categorie minori già in valigia, fino al 2019 è riuscito a diventare campione per ben sei volte. Fino al brutto incidente di Jerez nel luglio del 2020.
Quando nel 2013 divenne il più giovane campione nella storia della MotoGP, la sua situazione finanziaria cambiò improvvisamente. “Allora ho incontrato l’uomo che attualmente è il mio avvocato. Da allora in poi mi faccio consigliare da lui. C’è un manager che si occupa della mia contabilità, e l’avvocato. Mi dice ‘sembra tanto, ma non è tanto, lascialo in banca’. Il bonus era più di un milione, sì, ma più del 50%, bam!“.
Bonus e Fisco
Nonostante l’eccellente situazione finanziaria, i genitori non hanno mai chiesto un euro a Marc. “I miei genitori non mi hanno mai chiesto soldi. Mai. Infatti, quando ho chiesto loro ‘Volete qualcosa?’ Mi hanno detto di no. Alla fine, ovviamente, li aiuto e li ho aiutati, ma non me l’hanno mai chiesto. Non c’è mai stata quella pressione“. Marquez ammette di aver sempre negoziato i suoi contratti dando priorità agli incentivi basati sulle prestazioni. “Vincere è bello… con i bonus (ride). Il bonus dipende dal contratto. Il bonus del primo anno era alto, più di un milione, perché entri come novellino. Normalmente il primo anno entri in una fabbrica con uno stipendio fisso basso e un bonus alto, perché statisticamente la tua capacità di ottenere risultati è bassa“.
Il fuoriclasse della MotoGP ha le idee chiare sulla sua situazione fiscale e preferisce non complicare le cose con strutture aziendali. “Sono un lavoratore autonomo, non sono una società, non ho una società a responsabilità limitata – ha chiarito Marc Marquez-. L’importo che ti dà il Tesoro è aperto all’interpretazione. Potrei sostenere che sono una società perché ho dipendenti, ma per il Tesoro sono un lavoratore autonomo. Quindi mi dichiaro autonomo perché, se non lo sono, vengono e… sono fuori dai guai (ride). Non voglio finire sui giornali o cose del genere“.
Auto, case e bitcoin
Da qualche anno vive nel quartiere La Finca, una delle zone più esclusive di Madrid, in un appartamento del valore di 10milioni. Un altro investimento ben mirato e felicemente consigliato. Nonostante il successo e i soldi, il suo stile di vita non è cambiato di molto. “Sono fortunato che i soldi non abbiano cambiato il mio stile di vita… Mi diverto lo stesso con i miei amici, non ho bisogno di posare“. Se c’è una cosa su cui Marquez è austero, sono le auto di lusso. “Ho comprato due auto nella mia vita. Prima una Porsche Turbo S, ma l’ho venduta con 4.000 chilometri perché non la usavo, mi vergognavo a guidare quella macchina. Poi ho comprato un’Audi RS6, che ho venduto ieri (ride). Quello per cui spendo soldi sono furgoni e moto da allenamento“.
Marc preferisce delegare la gestione del suo denaro a professionisti e rimanere fuori dal giro. “Non voglio sapere niente, zero. Ho un family office. Sono loro che lo gestiscono da molti anni, ho piena fiducia e mi è andata bene. Se c’è qualcosa con un po’ più di rischio, mi consultano. Poi decido io se procedere o no“. Infine, nessuna intenzione di investire in criptovalute. “Bitcoin? Niente, zero. Immobili? Ho una casa e un magazzino a Cervera, dove tengo il camper, e la casa a Madrid“.
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