Le decisioni in materia di politica economica e commerciale da parte dell’amministrazione Trump negli Stati Uniti
Non solo dazi anti Ue e nuove disposizioni sugli immigrati, ma anche il budget 2025.
Ecco le ultime novità in materia di politica economica e dintorni dagli Stati Uniti.
BUDGET 2025 APPROVATO DALLA CAMERA
I deputati repubblicani della Camera hanno approvato questa notte la “budget resolution” che definisce il quadro legislativo per implementare l’agenda del presidente Donald Trump, con un margine ristretto di 217 voti favorevoli contro 215 contrari. Questo voto, che ha visto i democratici compattamente contrari e un solo deputato repubblicano dissidente, segna l’avvio di un lungo percorso. La risoluzione approvata della Camera prevede, nello specifico: 1.500 miliardi di dollari di tagli alla spesa minimi con un obiettivo massimo di 2.000 miliardi di dollari; pone un tetto di 4.500 miliardi di dollari all’impatto sul deficit di qualsiasi piano di estensione dei tagli alle tasse approvati nel 2017 durante la prima Amministrazione Trump ed in scadenza a fine anno; include 300 miliardi di dollari di spesa aggiuntiva per la sicurezza del confine e la difesa;
prevede infine un aumento del tetto del debito di 4.000 miliardi di dollari, per finanziare a deficit ciò che non sarà in grado di poter essere coperto con i soli tagli alle spese.
IL BUDGET USA 2025 IN BREVE
La Camera, in sostanza, ha approvato il budget che prevede riduzioni delle imposte per 4.500 miliardi e della spesa per 2mila miliardi in dieci anni, gettando così le basi per l’adozione dell’agenda Trump. Ora il testo della Camera dovrà essere riconciliato con quello del Senato e dovranno essere definiti i programmi da tagliare. Nel mirino dei repubblicani ci sono quelli di assistenza sanitaria e di welfare. Trump ha assicurato che il Medicare e il Social Security non saranno toccati, augurandosi allo stesso tempo che il Congresso renda permanente il taglio tasse.
I DAZI ANNUNCIATI DA TRUMP CONTRO L’UE
Ma ieri è stata la giornata dell’annuncio di nuovi dazi da parte di Trump, questa volta contro l’Ue. “Abbiamo deciso: imporremo dazi all’Unione europea al 25% sulle auto e altre cose”. È quanto ha annunciato il presidente americano Donald Trump durante il primo consiglio dei ministri della sua nuova amministrazione in cui è andato in scena lo show di Elon Musk incentrato sui tagli alla spesa pubblica. I dettagli dell’attesa stangata all’Europa non sono ancora chiari. “Saranno annunciati a breve”, ha precisato Trump, avvertendo anche Canada e Messico che sui dazi “non intende fermarsi”. Per i due Paesi vicini degli Stati Uniti scatteranno il 2 aprile. L’Ue, ha spiegato Trump, “è un caso diverso. Siamo onesti: è stata formata per fregarci e hanno fatto un buon lavoro in questo, ma ora ci sono io alla presidenza”.
LE PAROLE DI TRUMP SULL’UE
“L’Europa reagirà immediatamente e con fermezza ai dazi annunciati da Donald Trump, domani saremo in viaggio verso l’India, con l’obiettivo di diversificare le nostre partnership – ha commentato su X il vicepresidente della Commissione europea, Stéphane Séjourné –. Gli ostacoli al commercio equo sono ingiustificati, soprattutto tra partner commerciali. È una situazione in cui tutti perdono: le aziende americane, quelle europee e i consumatori”. Pur ribadendo il suo “amore” per i Paesi europei, Trump ha denunciato un deficit commerciale eccessivo pari a 300 miliardi di dollari e osservato come una loro ritorsione potrebbe non avere successo. “Possono provarci ma noi – ha minacciato Trump – possiamo non comprare più e se accade questo vinciamo”.
DAZI E PREGHIERE
L’affondo di Trump contro l’Ue è arrivato durante la prima riunione del presidente con i suoi ministri, apertasi con un preghiera. Il tycoon ha preso la parola ed elencato tutti i risultati raggiunti durante il primo mese di presidenza, inclusi quelli sui migranti illegali, per i quali oltre alle deportazioni è ora prevista, “per motivi di sicurezza”, l’iscrizione a un registro nazionale accompagnata dalle impronte digitali.
CHE COSA HA DETTO MUSK
Il primo e l’unico a prendere la parola oltre a Trump è stato Elon Musk, volto del Dipartimento per l’efficienza del governo di cui però non è ufficialmente alla guida. La leader, ha chiarito la Casa Bianca, è ufficialmente Amy Gleason, mentre Musk è solo “un dipendente speciale” dell’amministrazione “L’obiettivo è affrontare il deficit. Se non lo facciamo, gli Stati Uniti andranno in bancarotta”, ha avvertito Musk sottolineando che l’obiettivo è risparmiare quattro miliardi di dollari al giorno. Una cifra da centrare con i tagli, anche del personale. La Casa Bianca ha inviato alle agenzie governative una richiesta di prepararsi a significative riduzioni dei dipendenti con piani di riorganizzazione da presentare entro il 13 marzo. I tagli – è specificato nella comunicazione inviata – scatteranno in estate e consentiranno, secondo le stime che circolano nel governo, importanti risparmi.
LA CARD PER GLI IMMIGRATI
Per sanare i conti pubblici Trump ha deciso anche il lancio dei visti d’oro: costeranno cinque milioni di dollari ognuno e porteranno “nel nostro Paese i ricchi, che investiranno e pagheranno le tasse qui”. Le gold card – “delle green card plus che aprono la strada alla cittadinanza” – saranno disponibili in due settimane e, secondo il presidente, saranno acquistate anche dalle aziende americane che vogliono assumere lavoratori stranieri. “Penso che ne venderemo molte”, si è detto fiducioso Trump. Il ricavato delle vendite contribuirà a ripianare il debito pubblico, destinato ulteriormente a schizzare nel caso in cui il Congresso approvasse il maxi-taglio delle tasse caro al presidente.
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