Il Policlinico Riuniti di Foggia si avvia verso il 2025 con un disavanzo di 44,6 milioni di euro, in peggioramento rispetto all’anno precedente. Il documento di bilancio, firmato dal direttore generale facente funzioni Elisabetta Esposito, evidenzia un aumento dei costi di gestione, una riduzione dei ricoveri, una crescente mobilità sanitaria passiva e una flessione della mobilità attiva, segnale di una minore capacità attrattiva della struttura ospedaliera rispetto agli anni passati. L’analisi dei conti si riferisce all’ultimo anno di gestione dell’ex direttore generale Giuseppe Pasqualone, dimessosi a dicembre 2024 (allora Esposito era direttore amministrativo).
Aumento dei costi di produzione: +2 milioni rispetto al 2024
Uno degli aspetti più critici riguarda l’incremento dei costi di produzione, che nel 2025 raggiungeranno i 332,9 milioni di euro, in crescita di 2,06 milioni rispetto al 2024 e di 13,5 milioni rispetto al 2023. Le spese maggiori riguardano: acquisto di beni sanitari, con un aumento del 3,89% rispetto al 2024; acquisto di farmaci e derivati del sangue, con una crescita del 7% rispetto al 2024 e dell’11,4% rispetto al 2023.
Calo dei ricoveri e perdita di entrate
Il numero complessivo di ricoveri ordinari e in day hospital è stato di 30.105 nel 2024, segnando un calo del 4,64% rispetto al 2023. Questa riduzione ha causato una perdita economica significativa: il valore della produzione legata ai ricoveri è sceso da 119,6 milioni di euro nel 2023 a 115,7 milioni nel 2024, con un decremento di 3,8 milioni di euro.
Mobilità passiva in crescita, cala la mobilità attiva
Il Policlinico Riuniti continua a perdere pazienti a favore di altre strutture sanitarie fuori regione. Nel 2024, il valore economico della mobilità sanitaria passiva è aumentato del 5,03% rispetto al 2023. I pazienti della provincia di Foggia scelgono sempre più spesso di curarsi in Lombardia, Emilia-Romagna, Lazio e Campania, determinando una perdita di entrate per il Policlinico e sollevando interrogativi sulla qualità dell’offerta sanitaria locale. Parallelamente, si registra un calo della mobilità attiva, ovvero dei pazienti provenienti da altre regioni che scelgono di farsi curare a Foggia. I dati indicano che i ricoveri di pazienti extraregionali sono scesi da 1.709 nel 2023 a 1.489 nel 2024, con una riduzione del 12,88%. Le regioni che hanno registrato il calo più significativo di pazienti in arrivo sono Lombardia, Emilia-Romagna e Lazio, mentre restano stabili le presenze di pazienti da Basilicata e Molise. Questo dato evidenzia un problema di attrattività dell’ospedale, che fatica a competere con altre strutture sanitarie del Centro-Nord.
Ticket sanitari: maggiore compartecipazione dei cittadini
Un altro elemento significativo è l’aumento della compartecipazione alla spesa sanitaria da parte dei cittadini. Il gettito derivante dal pagamento del ticket sanitario salirà a 3,33 milioni di euro nel 2025, con un incremento del 2,43% rispetto al 2024 e del 7,34% rispetto al 2023. L’aumento riguarda in particolare le prestazioni di specialistica ambulatoriale e diagnostica, che registrano un incremento del 7,22% rispetto al 2023. Questo incremento evidenzia una crescente pressione economica sui cittadini, che si trovano a dover sostenere costi maggiori per accedere alle cure.
Un bilancio critico tra costi in aumento e ricavi in calo
L’analisi del bilancio previsionale 2025 del Policlinico Riuniti di Foggia conferma un quadro critico, con spese sanitarie in crescita e una riduzione dei ricoveri che comporta un calo delle entrate. L’ospedale registra una mobilità sanitaria passiva sempre più elevata, con pazienti che scelgono di farsi curare in altre regioni, mentre la mobilità attiva subisce una flessione, segnale di una progressiva perdita di attrattività della struttura. A tutto questo si aggiunge l’aumento della spesa a carico dei cittadini, con ticket sanitari in crescita che incidono ulteriormente sui costi delle cure. Senza interventi strutturali volti a migliorare l’efficienza dei servizi e a rendere il Policlinico più competitivo nel panorama sanitario nazionale, il rischio è che il deficit continui a crescere, con ripercussioni dirette sulla qualità dell’assistenza e sull’accesso alle cure per i cittadini della provincia di Foggia.
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