Riforma giustizia, sciopero dei magistrati e polemica con le Camere penali


Informare la cittadinanza sulla riforma della giustizia, in particolare sulla separazione delle carriere: è questo l’obiettivo dello sciopero che domani, giovedì 27 febbraio 2025, si svolgerà a Lecce come in altre città d’Italia. Nel capoluogo salentino, è stato organizzato un incontro, a partire dalle 11, nell’aula magna della Corte d’Appello, nel palazzo di giustizia. Tutti gli eventi nella Penisola sono aperti anche alla società civile. Nella serata di oggi, mercoledì 26, le Camere Penali di Brindisi, Lecce e Taranto hanno diramato una nota polemica, facendo notare come l’invito sia “rivolto ai consigli dell’Ordine, agli studenti liceali, agli avvocati ed ai cittadini, cioè a tutti tranne che alle Camere Penali, innegabilmente interlocutore naturale sull’argomento di che trattasi”.

Separazione delle carriere: perché la manifestazione

Per spiegare le ragioni della manifestazione – la riforma è nota come “separazione delle carriere”, tra magistrati inquirenti e giudicanti -, si possono usare le parole del vicepresidente dell’Anm Marcello De Chiara, che compaiono sul sito dell’associazione: “Serve a difendere un assetto istituzionale che reputiamo essenziale per garantire l’indipendenza e l’autonomia della magistratura, che sono beni fondamentali non solo per i magistrati, ma per la comunità intera. Ma c’è qualcosa di più, che bisogna evidenziare. La riforma in discussione non serve a risolvere i problemi della giustizia e nemmeno si prefigge di farlo. Lo ha di recente riconosciuto anche un esponente politico che questa riforma la conosce meglio di altri, come la senatrice Giulia Bongiorno. Mi chiedo allora perché nonostante ciò, continui ad essere considerata la ‘riforma delle riforme’? Il timore è che sullo sfondo ci sia il tentativo della politica di rivendicare per sé il baricentro del potere, attraverso l’indiscriminato ridimensionamento del potere giudiziario, che, nell’ottica del costituzionalismo liberale, dovrebbe fungere da limite del potere esecutivo” (intervista a La Notizia).

Camere Penali: “Mancato invito, timore di un confronto”

Dal canto loro, le Camere Penali di Brindisi, Lecce e Taranto, nella nota firmata dai tre presidenti Giancarlo Camassa, Giancarlo De Lazzaretti e Vincenzo Vozza, spiegano: L’Associazione Nazionale Magistrati, affermando che la riforma condurrebbe alla sottoposizione del pubblico ministero al potere del Governo, non spiega in quali passaggi del testo di legge sarebbe ravvisabile una tale nefasta conclusione”. Dopo aver spiegato che sarebbero contrari a questa ipotesi, aggiungono: “Le Camere Penali vogliono che l’ordinamento giudiziario e il processo penale sia finalmente adeguato all’articolo 111 della Costituzione, così come riformulato dalla legge Costituzionale del 1999: ‘Ogni processo si svolge nel contraddittorio tra le parti, in condizioni di parità, davanti a giudice terzo e imparziale’. Quale reale terzietà può immaginarsi se i magistrati che rappresentano l’accusa e quelli che sono chiamati a giudicare condividono l’unico Consiglio Superiore della Magistratura che decide indistintamente di carriere, trasferimenti e procedimenti disciplinari?”: Per questo il mancato invito “tradisce il timore di un confronto su temi concreti con interlocutori informati”.

La manifestazione a Lecce

Tornando alla manifestazione di Lecce, prenderanno la parola: il presidente della Corte d’appello Roberto Maria Carrelli Palombi di Montrone, il procuratore della Repubblica presso il tribunale di Bergamo Maurizio Romanelli, il segretario della Ges del distretto Laura Orlando. Interverranno poi i professori presso l’Università del Salento, Rossano Adorno, ordinario di diritto processuale penale, e Michele Carducci, ordinario di diritto costituzionale comparato. A moderare l’evento sarà il presidente della Ges Anm del distretto di Lecce, Brindisi e Taranto Vincenzo Scardia. Prenderà parte all’assemblea anche l’associazione Libera.

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