Disponibili due nuovi strumenti operativi per accompagnare i beneficiari e gli operatori dell’Assegno di inclusione per il 2025 nell’applicazione del percorso dedicato ai nuclei con all’interno componenti con obbligo di attivazione lavorativa e sociale.
Come noto infatti, per accedere alla misura e mantenerla, i beneficiari ADI devono seguire l’iter di attivazione e se il percorso lo prevede, rispettare gli impegni indicati nel Patto per l’Inclusione Sociale (PaIS) e nel Patto di Servizio Personalizzato (PSP). A definirne i contorni è l’analisi multidimensionale che individua 4 tipologie di percorsi con relativi obblighi:
- obbligo di attivazione lavorativa e sociale;
- facoltà di attivazione lavorativa e sociale;
- facoltà di attivazione del Supporto per la Formazione e il Lavoro (SFL);
- obbligo di attivazione sociale e facoltà di attivazione lavorativa.
Che cosa rappresenta l’Assegno di Inclusione?
L’Assegno di Inclusione (ADI) è una misura di sostegno economico e di inclusione sociale e professionale, rivolta ai nuclei familiari in cui sono presenti componenti con disabilità, come definita ai fini ISEE, componenti minorenni o con almeno 60 anni di età ovvero in condizione di svantaggio e inseriti in programmi di cura e assistenza dei servizi socio-sanitari territoriali certificati dalla pubblica amministrazione.
La misura è condizionata al possesso di requisiti di residenza, cittadinanza e soggiorno, alla prova dei mezzi sulla base dell’ISEE, alla situazione reddituale del beneficiario e del suo nucleo familiare e all’adesione a un percorso personalizzato di attivazione e di inclusione sociale e lavorativa.
Per mantenere i benefici previsti dal proprio percorso, compreso quello economico, ogni componente del nucleo familiare deve seguire l’iter di attivazione e, se il percorso lo prevede, assumere impegni nel Patto per l’Inclusione Sociale (PaIS) e nel Patto di Servizio Personalizzato (PSP).
A definirne i contorni è l’analisi multidimensionale che individua le sopra citate 4 tipologie di percorsi con relativi obblighi.
Obbligo di attivazione
Tutti i componenti del nucleo di età compresa tra i 18 e i 59 anni che esercitano la responsabilità genitoriale e non hanno cause di esclusione (quali attività lavorativa – con reddito superiore ai limiti previsti per l’imposizione fiscale su lavoro dipendente o autonomo – attività formativa o di studio, carichi di cura, disabilità, malattia oncologica, titolarità di pensione diretta, valutazione di non attivabilità da parte dei servizi sociali, ecc.) sono tenuti ad aderire e a partecipare a tutte le misure formative e di politica attiva del lavoro con i centri per l’impiego, sottoscrivendo un Patto di Servizio Personalizzato (PSP).
Hanno inoltre l’obbligo di aderire al percorso definito con i servizi sociali per tutto il nucleo, sottoscrivendo il Patto per l’Inclusione Sociale (PaIS).
L’inosservanza degli obblighi relativi ai percorsi (PSP e PaIS) può comportare l’applicazione di sanzioni
La assegnazione a questa tipologia dei componenti con responsabilità genitoriali avviene a conclusione della verifica della condizione di attivabile al lavoro svolta dai servizi sociali nell’ambito dell’analisi multidimensionale del nucleo familiare.
I requisiti necessari per presentare la domanda ADI sono indicati nell’apposita sezione del sito siisl.lavoro.gov.it
La domanda si presenta sul portale dell’INPS, che verifica il possesso dei requisiti. Si può accedere direttamente al servizio dedicato, tramite SPID o CIE, o si può chiedere supporto gratuito a CAF e Patronati.
Per la registrazione al SIISL (Sistema Informativo per l’Inclusione Sociale e Lavorativa) è necessario utilizzare lo SPID (Sistema Pubblico di Identità Digitale) oppure la CIE (Carta di Identità Elettronica). Anche per questo passaggio si può chiedere supporto a CAF e Patronati.
La sottoscrizione del PAD nucleo si può fare direttamente su SIISL, dopo la presentazione della domanda, inserendo i dati del richiedente e quelli del suo nucleo familiare.
Dopo che l’INPS comunica l’accoglimento della domanda (tramite SIISL o via SMS/mail), ci si può recare presso un ufficio postale per ritirare la Carta di inclusione sulla quale viene caricato il beneficio economico.
Incontrare i servizi sociali per effettuare l’analisi multidimensionale
Il servizio sociale svolge un’analisi multidimensionale
finalizzata a verificare l’attivabilità al lavoro dei componenti, a individuare i bisogni del nucleo familiare e a definire i successivi percorsi personalizzati.
Attenzione: il primo incontro con i servizi sociali deve avvenire entro 120 giorni dalla sottoscrizione del PAD nucleo per non incorrere nella sospensione del beneficio. In caso di sospensione, l’erogazione del beneficio verrà interrotta dal mese successivo. L’erogazione del beneficio, inclusi gli eventuali arretrati, riprenderà dopo l’incontro con i servizi sociali.
Il PaIS individua bisogni e risorse della famiglia, definisce gli impegni richiesti e predispone servizi appropriati per accompagnarla verso l’autonomia. A regime, deve essere definito entro 120 giorni dalla sottoscrizione del PAD nucleo.
Incontrare periodicamente i servizi sociali
I componenti il nucleo familiare dovranno presentarsi alle convocazioni del servizio sociale, finalizzate a monitorare l’attuazione del Patto, pena la decadenza dal beneficio. Anche in assenza di convocazione, i componenti tenuti al solo obbligo di attivazione sociale dovranno presentarsi ai servizi sociali ogni 90 giorni, per evitare la sospensione del beneficio. Tale sospensione opera fintanto che il beneficiario non avrà incontrato i servizi sociali per aggiornarli sulla propria condizione.
Assegno di Inclusione 2025: la locandina con i chiarimenti sul percorso dedicato ai beneficiari
I chiarimenti sono sintetizzati nella locandina in file pdf messa a disposizione dal Ministero del Lavoro e pensata anche per essere stampata e messa a disposizione dei beneficiari.
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