contrastare i pregiudizi nella gestione del personale, per garantire un equilibrio tra progresso tecnologico e giustizia sociale – FIRST CISL


L’Intelligenza Artificiale sta trasformando profondamente il mercato del lavoro, sta influenzando i processi decisionali delle aziende in molti ambiti, incidendo anche sulle modalità di assunzione e gestione delle risorse umane. Tuttavia, sappiamo che l’IA non è neutrale: riflette e, talvolta, amplifica i pregiudizi esistenti nella società. Per questo motivo, sta diventando di fondamentale importanza capire come riconoscere i cosiddetti bias cognitivi nei sistemi di IA, come mitigarli e come promuovere un uso più equo di queste tecnologie.

Proprio per andare in questa direzione, First Cisl ha organizzato il corso di formazione dal titolo “L’uso responsabile dell’Intelligenza Artificiale. Conoscere ed affrontare l’impatto dei pregiudizi sui sistemi di IA ed i potenziali risultati discriminatori nei contesti lavorativi”, una iniziativa inserita nell’ambito delle attività formative del progetto europeo Bias, finanziato dal programma di ricerca e innovazione dell’Unione europea Horizon Europe e promosso da Smart Venice, un ente di ricerca e consulenza indipendente che si occupa di innovazione digitale e sociale inclusiva e di uguaglianza di genere, che si è svolto a Riccione il 20 e 21 febbraio 2025.

Il progetto si avvale di un ampio e prestigioso consorzio internazionale costituito da quattro università – capofila del progetto è la Facoltà di Scienze umane della Università norvegese – varie associazioni e Ong, e si avvale della collaborazione di Etui (European trade union institute) l’istituto della Etuc/Ces (Confederazione europea dei sindacati) che si si occupa di formazione sindacale. Obiettivo principale delle attività progettuali è lo sviluppo del “Bias identification e mitigation tool“, uno strumento di intelligenza artificiale progettato per rendere più equi i processi di reclutamento e selezione del personale e per fornire supporto alle/ai responsabili delle assunzioni affinché possano prendere decisioni più trasparenti e prive di pregiudizi.

L’iniziativa formativa è stata proposta da First Cisl in stretto raccordo con la Struttura nazionale donne e politiche di parità e di genere, al fine di ampliare conoscenze e competenze sulla materia e  mettere in grado le/i partecipanti di identificare l’impatto sulle lavoratrici ed i lavoratori delle principali applicazioni dell’IA sul posto di lavoro e di valutare i pregiudizi e la loro influenza sui sistemi di IA in modo da affrontare i potenziali risultati discriminatori nei contesti lavorativi.

Nelle due giornate di formazione le/i partecipanti hanno esplorato i concetti chiave dell’IA e il suo impatto nel mondo del lavoro, analizzato come i bias si insinuano nei processi di selezione e quali sono le loro conseguenze. Hanno studiato casi concreti di discriminazione algoritmica e le strategie per contrastarla, approfondito il quadro normativo, dal Gdpr (General data protection regulation) all’AI Act europeo, per capire come le leggi possano contribuire a tutelare i diritti di lavoratrici e lavoratori. Infine, attraverso esercizi pratici e simulazioni, hanno messo alla prova le conoscenze acquisite per prepararsi ad affrontare queste sfide nei propri contesti professionali.

“First Cisl, consapevole del fatto che lavoratrici e lavoratori di banche e assicurazioni sono tra i più esposti all’impatto dell’intelligenza artificiale, ha promosso e continuerà a promuovere formazione e iniziative su questi argomenti con l’obiettivo di rafforzare la capacità di intervento del Sindacato di fronte alle sfide poste dalla trasformazione digitale”, ha dichiarato Sabrina Brezzo, Segretaria nazionale First Cisl, nel chiudere le giornate formative.

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“Attualmente – prosegue la Segretaria – sul tema dell’Intelligenza artificiale, abbiamo in corso un progetto finanziato dalla Commissione europea di cui First Cisl è capofila, dal titolo #FinAI. Approccio antropocentrico all’intelligenza artificiale per supportare le persone e le aziende. Sviluppare il dialogo sociale sulle competenze digitali dei lavoratori nel settore finanziario europeo”, che mira a valutare l’impatto delle tecnologie emergenti sul settore finanziario e a favorire il dialogo sociale e la tutela di lavoratrici e lavoratori”.

L’impegno e la ricerca di First Csil su questi temi mirano a dimostrare come sia possibile coniugare innovazione e tutela dei diritti, garantendo un equilibrio tra progresso tecnologico e giustizia sociale. Continuare a investire nella formazione e nel dialogo sociale è la chiave per affrontare le sfide del futuro e costruire un mondo del lavoro più equo e inclusivo per tutti”, ha concluso Brezzo.



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