Macrostruttura, il tribunale ‘assolve’ la giunta Forte: respinto il ricorso della Cgil


Il primo round se lo aggiudica l’esecutivo Forte, in particolare il fronte dem e 5s che ha approvato la delibera 332, quella sulla riorganizzazione della macrostruttura di Palazzo San Giorgio. Il provvedimento che ha previsto, tra le altre cose, la sostituzione del dirigente De Marco, ha creato una pesante spaccatura con la sponda del Cantiere civico (che ha votato contro, ndr) e, nelle ultime settimane, un duro braccio di ferro con gli altri sindaci dell’Ambito territoriale. Ieri il giudice del Lavoro Barbara Previati, ha rigettato il ricorso presentato dalla Cgil- Fuinzione pubblica, contro il provvedimento della giunta. Il sindacato aveva infatti denunciato la mancata concertazione e informazione sull’atto, come previsto dalle norme contrattuali, chiedendone la revoca o la sospensione. Dunque, in attesa del’esito dell’altro ricorso, quello depositato al Tar dal dirigente Vincenzo De Marco, il tribunale ordinario di Campobasso non ha rilevato condotte antisindacali nell’operato dell’esecutivo.
«Non risultano integrate – si legge nel dispositivo – violazioni delle prerogative sindacali. Infatti, da un lato l’informativa alle organizzazione sindacali circa i contenuti della delibera è stata resa il 19.12.2024 e, quindi, preventivamente rispetto all’adozione dell’atto e, sebbene la delibera sia stata adottata il 20.12.2024, l’efficacia del nuovo assetto organizzativo era stata differita al 1.01.2025. Pertanto, posto che il Comune aveva invitato le organizzazioni sindacali a presentare osservazioni fino al 30.12.2024, che non risulta siano mai state rese, deve escludersi l’integrazione di una concreta lesione delle prerogative sindacali». In sostanza i sindacati «avrebbero potuto interloquire con l’amministrazione, fruendo quindi (dal 19.12.2024 al 30.12.2024) di un congruo lasso di tempo per rappresentare le proprie eventuali doglianze e osservazioni, mentre non emerge che abbiano osservato o richiesto alcunché».
Inoltre «l’Ente ha interloquito con le organizzazioni sindacali tenendo gli incontri del 9.01.2025 e del 14.01.2025, prima di adottare la delibera di Giunta Comunale n. 11 del 24.01.2025, recante rettifica della DGC n. 332/2024 di approvazione della macrostruttura organizzativa del Comune di Campobasso. Nello specifico la bozza del provvedimento veniva consegnata alle organizzazioni sindacali in data 9.01.2025 e, successivamente, si teneva l’ulteriore incontro del 14.01.2025, nel corso del quale neppure venivano mossi rilievi, a parte la reiterata richiesta di revoca della DGC n. 332.
Proprio per tale ragione, nella odierna vicenda non risulta adeguatamente allegata, prima ancora che provata, una sostanziale lesione degli interessi collettivi del sindacato, dato che ogni ipotetica carenza informativa- e finanche di confronto- è stata superata e sanata.
Di conseguenza, può affermarsi che l’Ente (pur avendo gestito la procedura con alcune -iniziali- incertezze ed incongruenze, che hanno dato adito e spunto per la proposizione dell’odierno ricorso) abbia adeguatamente e sostanzialmente coinvolto le organizzazioni sindacali nelle procedure connesse alla adozione della delibera di revisione dell’organizzazione, dato che sia il contenuto della delibera n. 332 che di quella n. 11 sono stati oggetto di informazione preventiva».
Il tribunale, in conclusione, ha valutato che « la globale condotta tenuta dal Comune non si è tradotta in un rifiuto di informativa o di confronto e di consultazione con le organizzazioni sindacali, tale da incidere in modo concreto ed effettivo sull’esercizio dell’attività sindacale o sulle connesse prerogative del sindacato.
Per tali motivazioni il ricorso va, quindi, rigettato». Le spese processuali sono state compensate tra le parti «tenuto conto del fatto che il Comune, come sopra già evidenziato, ha gestito la procedura (verosimilmente per esigenze di velocizzazione) con alcune incertezze ed incongruenze iniziali che, qualora evitate, avrebbero scongiurato -in radice- ogni censura».
Un pronunciamento accolto con soddisfazione dalla sindaca Forte e dalla Giunta (o probabilmente solo i componenti che hanno votato a favore, ndr): «Il giudice del lavoro ha confermato che non c’è stata condotta antisindacale – ha commentato la prima cittadina -, riconoscendo la validità e la correttezza delle nostre azioni. Questo pronunciamento conferma ulteriormente le ragioni dietro la riorganizzazione della macchina amministrativa del Comune.
Nella mia carriera di dirigente, ho sempre rispettato i ruoli di ciascuno e difeso con fermezza i diritti dei lavoratori. Questo principio guida le mie azioni anche nel ruolo di sindaca. L’obiettivo della riorganizzazione è stato quello di creare un’amministrazione più efficiente e capace di rispondere alle esigenze dei cittadini. Questa sentenza rappresenta un’importante conferma del nostro impegno per una gestione trasparente e rispettosa delle norme. Ringrazio l’avvocato Michele Sansone per la sua competenza e professionalità nel difendere le nostre ragioni in Tribunale. Continueremo a lavorare con determinazione per migliorare i servizi offerti dal Comune e per garantire un ambiente di lavoro sereno e produttivo per tutti i dipendenti».



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