Con un rapido, ma educato «un attimo e sono subito da lei«, la farmacista accoglie il distinto signore che si è appena presentato al banco. Mentre cerca uno sciroppo per la gola, osserva l’uomo che, con curiosità, si avvicina al dispenser del Pasto Sospeso.
L’attimo passa davvero velocemente. «In che cosa posso esserle utile?». «Ho notato questa nuova iniziativa, Pasto Sospeso. Vorrei saperne di più» chiede mostrando il talloncino giallo con impresso uno smile sorretto, come in un abbraccio, da due mani.
«Vado nei locali dove non mi conoscono, chiedo informazioni e osservo la reazione», confida, divertito, Claudio Bodini. «Le persone che credono nel Pasto Sospeso sono facili da individuare: non rispondono frettolosamente, ma fanno attendere gli altri clienti per poter spiegare, con passione, la bontà dell’iniziativa».
Come la farmacista che, pur non riconoscendo l’interlocutore (difficile, perché è davvero una persona molto conosciuta in città) avrà sicuramente notato lo sguardo bonario ed il sorriso sincero. Come potrebbe essere diversamente? Claudio Bodini si butta con entusiasmo ogniqualvolta trova una strada, meglio se poco battuta, per poter aiutare gli altri; e la sua gioia cresce nel vedere che le iniziative attecchiscono per poi crescere e svilupparsi in autonomia.
Ma ripercorriamo i passi che l’hanno portato ad imboccare questo sentiero. Lo scorso anno, durante la sua presidenza del Rotary Cremona, nota una proposta, fino a quel momento poco pubblicizzata, avviata nel 2016 dal Rotary di Monza Villa Reale. Mosso da curiosità, ed intuendone il potenziale, va a conoscere di persona il funzionamento del Pasto Sospeso.
«I cremonesi percepiscono immediatamente che, con un contributo alla portata di tutti, possono aiutare in modo concreto altri cittadini»
Così nel 2024 sperimenta l’iniziativa a Cremona coinvolgendo, da principio, un gruppo ristretto di locali. Il meccanismo è molto semplice: «Gli esercizi commerciali che aderiscono, espongono in vetrina, sui tavoli o sul bancone il logo del Pasto Sospeso. Nell’apposito espositore si trovano la spiegazione dell’iniziativa e le relative tessere da due o cinque euro. Il cliente che decide di donare, tiene una parte della tessera come ricevuta e consegna la quota al commerciante. È tutto qui!» esclama Claudio Bodini.
In realtà questo è solo il primo passaggio di un processo. Infatti una volta al mese i volontari, coordinati dall’operatrice dell’Associazione San Vincenzo, Grazia Trevisi, passano a ritirare la somma raccolta. Il ricavato arriva direttamente alle Cucine Benefiche presso la Casa dell’Accoglienza, dove prende concretezza la definizione “Pasto Sospeso”.
Massimo Fertonani, presidente della San Vincenzo, afferma che «anche grazie a questa iniziativa, ogni giorno offriamo un pasto caldo e gratuito a chiunque ce lo chieda. La domanda è in costante aumento: ultimamente offriamo pasti a circa 60 persone ogni giorno, ma fatichiamo a rispondere a tutte le richieste che ci arrivano».
«Sono la trasparenza e la leggerezza della struttura organizzativa due degli elementi del successo del Pasto Sospeso», sottolinea Bodini. «I cremonesi percepiscono immediatamente che, con un contributo alla portata di tutti, possono aiutare in modo concreto altri cittadini. Il Rotary crede sia fondamentale incentivare il processo di consapevolezza rispetto ai molti bisogni presenti in città: l’iniziativa del Pasto Sospeso ne fa emergere uno in particolare».
Il ruolo del Club è stato fondamentale per la promozione e il supporto nella fase di avvio della proposta: «Ci siamo occupati di acquistare i dispenser, attivare il sito ma (elemento forse più importante) ogni socio si è rivolto agli esercizi commerciali frequentati abitualmente per chiedere di aderire alla proposta: se la richiesta arriva da un cliente affezionato, chi può dire di no?».
E così, l’elenco degli esercenti, giorno dopo giorno, si è allungato. Come i coupon raccolti che, da poche decine, sono diventati centinaia. «In un anno e qualche mese abbiamo raccolto circa 40.000 euro che corrispondono a 8000 pasti», afferma con autentica passione civile Claudio Bodini. «Un successo tale non potevamo tenerlo per noi. Così ci stiamo impegnando a diffonderlo».
«In un anno e qualche mese abbiamo raccolto circa 40 mila euro che corrispondono a 8000 pasti»
Sicuramente c’è da segnalare l’entusiasmo con cui il progetto si è avviato a Trieste, grazie a monsignor Enrico Trevisi e al supporto del Rotary locale. Ma l’iniziativa, che prende spunto dall’usanza del caffè sospeso a Napoli, attualmente si sta avviando anche a Lodi, Casalmaggiore, Crema e Mantova.
Lo sforzo per promuovere l’iniziativa è costante: oltre allo stand nello spazio messo a disposizione gratuitamente dall’ Associazione Commercianti ai Giovedì d’estate, pochi giorni fa è stato concesso di essere presenti alla fiera enogastronomica Il Bontà.
Per conoscere i locali aderenti si può consultare il sito. In una sezione apposita è possibile verificare quanti coupon sono stati strappati da ogni esercente: «Un po’ di sana competizione nel fare il bene non può che giovare alla raccolta dei fondi» ci confida, salutandoci, Claudio Bodini.
Chissà in quale negozio entrerà oggi? Sicuramente sta già pensando a qualche nuova iniziativa per rendere il Pasto Sospeso ancora più conosciuto e per incentivare, come afferma il vescovo (cremonese) di Trieste, Enrico Trevisi, «quella solidarietà che, se tutti diamo il nostro contributo, può diventare un costume diffuso».
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